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Sabato 06 APRILE 2019
Medicina generale. Con il raddoppio delle borse al sicuro la sostenibilità della categoria



Gentile direttore,
il 27 Marzo, agli Stati Generali della Fnomceo, è stato redatto dai giovani un documento in 10 punti per la sostenibilità e salvaguardia del SSN. Tra questi la richiesta di un maggior investimento sulla formazione e per quanto riguarda la medicina generale, il raddoppio delle borse di formazione per almeno 10 anni come giù contingentate nel concorso appena passato (2093 borse per l’esattezza).
 
L’Unica analisi di scenario che valutava la sostenibilità del ricambio generazionale in medicina generale e del valore di queste misure era stata prodotta dal Ministero della Salute. (figura 1)

 
Secondo quest’analisi, il raddoppio delle borse di formazione rispetto al 2017, ovvero le 2093 borse all’anno per 10 anni avrebbe prodotto un deficit di medici di medicina generale per oltre 14 mila unità.
 
Il più grosso limite di questa analisi ministeriale viene però sottolineato dagli stessi tecnici laddove viene evidenziato:  “Dallo scenario illustrato nella tabella precedente, risulta evidente che se le graduatorie regionali di MMG fossero esaurite avremmo sin d’oggi una grave carenza” ed inoltre manca sicuramente di una visione più regionale come ulteriormente evidenziato: “In sintesi, per poter inquadrare correttamente la questione relativa alla carenza dei MMG, fondamentali sono i dati che possono fornire le regioni relativi alle singole realtà locali.”
 
Il punto più importante è sicuramente il primo, ovvero le graduatorie regionali da cui i medici di medicina generale vengono presi per accedere alla convenzione. Nelle 20 graduatorie regionali di medici in attesa, ci sono circa 30.000 aspiranti medici di famiglia.
 
Purtroppo gran parte di loro è presente in più regioni e molti sono più vicini all’età pensionabile che di inserimento nel sistema, molti altri hanno poi cambiato percorso e non sono più interessati all’accesso.
 
L’unico metodo finora studiato e proposto per valutare quanti sono realmente interessati ad accedere alla convenzione è quello proposto dalla FIMMG Emilia, e che è l’analisi dinamica delle graduatorie, in cui si vede se un medico è “attivo” all’interno della stessa, aggiornando il suo punteggio di anno in anno.
 
Con questo lavoro di tesi ho riproposto questo metodo per tutte e 20 le graduatorie regionali studiando gli anni del 2017 e del 2018, quindi con le più aggiornate graduatorie disponibili.
 
Il risultato è che all’interno delle 20 graduatorie abbiamo circa 8600 medici “attivi”, ovvero che aggiornano il punteggio, portando quindi a circa 6000 i medici che verranno a mancare distribuiti fra l’assistenza primaria ma soprattutto la continuità assistenziale intorno al 2026/2027, ovvero negli anni di maggior picco di carenze.  (figura 2)
 

A questo punto entreranno in gioco quelli che vengono definiti “fattori di sistema” e che sono:
 
1) l’adeguamento del rapporto ottimale per l’assistenza primaria entro i limiti imposti dall’ACN (1300)  che potrebbe portare a una contrazione di 3500 MMG rispetto ai medici del 2017 (dati SISAC e ISTAT);
 
2) gli incarichi a tempo determinato e quindi da sostituti, di cui potrebbero beneficiare i circa 6300 medici in formazione (2093 all’anno per un intero triennio), che avranno una prelazione nel conferimento degli incarichi grazie al nuovo ACN siglato nel 2018;
 
3) gli incarichi a tempo a indeterminato – con attivazione del corso di formazione part time – di cui potranno beneficiare sempre i 6300 corsisti, secondo la legge 135 del  13 dicembre 2018 (Dl Semplificazione, articolo 9, Disposizione urgenti in materia di formazione specifica in medicina generale. )
 
 
Il lavoro prende poi in esame ogni singola realtà regionale, inquadrando le future carenze nei tre settori della medicina generale e il rapporto ottimale per l’assistenza primaria. (figura 3)
 

 
Il risultato delle elaborazioni dei dati delle graduatorie del 2017 e del 2018 delle singole regioni viene riassunto nell’analisi statica (figura 4) e nell’analisi dinamica (figura 5).
 
Nell’analisi statica si individua il trend e si fotografa la situazione complessiva delle 20 regioni con i loro 30000 iscritti nelle graduatorie. Molti interessanti e meritevoli di approfondimenti ulteriori i dati sui residenti regionali e gli “MMG” ovvero i diplomati. (figura 4).

 
La figura 5 è il riassunto delle singole analisi regionali fra le graduatorie con il fine ultime della ricerca della “riserva attiva” nelle stesse. Meritevole di approfondimento il dato sugli attivi diplomati e non diplomati. (figura 5).

 
A dispetto quindi dell’analisi di scenario ministeriale, inquadrando il problema con un approccio di “sistema” e  studiando le 20 graduatorie regionali, tutte le soluzioni proposte saranno alla portata di mano e saranno utili negli anni di maggior carenza, qualora non si riuscisse ad aumentare ulteriormente il numero di borse di formazione.
 
Claudio Cappelli
Medico di continuità assistenziale 

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