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Venerdì 24 FEBBRAIO 2012
Contenzioso in sanità. Anpo: "Nella mediazione sia previsto un consulente medico"

Mettere a disposizione medici esperti per utilizzare efficacemente il nuovo istituto della mediazione nelle cause di responsabilità civile. È questa la proposta che sarà discussa domani in un convegno organizzato dall’Anpo. Il programma.

“Responsabilità professionale del medico e Mediazione”. Questo il titolo dell’incontro, previsto per lo scorso 4 febbraio e poi sospeso a causa della nevicata sulla Capitale, che si terrà domani, 25 febbraio, a Roma, per aprire un confronto tra medici, giuristi e assicuratori su un tema sempre più importante per la professione medica e per il sistema sanitario. Il crescente contenzioso legale su episodi sanitari sta infatti producendo conseguenze gravi, che modificano anche i comportamenti professionali in direzione di una “medicina difensiva”, assai costosa per il Ssn, per il moltiplicarsi di visite e accertamenti diagnostici. Per intervenire su questa materia è stato introdotto in Italia l’istituto della mediazione (decreto Legge n.28 del 2010), finalizzato a una più rapida e efficiente risoluzione del contenzioso civile anche nella sanità.

“Vogliamo mettere a disposizione della mediazione la competenza di medici esperti – spiega il professor Stefano Vecchioni, coordinatore del convegno - ovviamente senza voler in alcun modo invadere l’ambito giuridico, ma nella consapevolezza che per poter giudicare un atto medico è necessaria una conoscenza specifica e una grande esperienza professionale”. Per questo all’incontro sono stati invitati tutti gli attori della mediazione, con personalità di rilievo come il presidente emerito della Corte d’Appello di Roma Giorgio Santacroce. “Dalla sinergia di queste competenze – sottolinea ancora Vecchioni – è auspicabile che scaturiscano chiarimenti sulla normativa della responsabilità professionale medica e una efficace attivazione degli organismi di mediazione nei contenziosi civili. Con l’auspicio che tutto questo ci porti ad un ritrovato rapporto ottimale di fiducia medico-paziente”.
 

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