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Giovedì 09 FEBBRAIO 2012
Usa. Contraccezione e aborto: Obama decide per la gratuità. E scoppia la polemica

Il Dipartimento della Salute, tra le polemiche dei conservatori e della chiesa cattolica americana, ha approvato un decreto legge ad effetto immediato che prevede che anticoncezionali e metodi di interruzione di gravidanza diventino gratuiti in tutte le strutture sanitarie degli Stati Uniti

L’uso della pillola contraccettiva sembra non essere poco diffuso solo in Italia, come avevamo raccontato qualche giorno fa. Anche negli Stati Uniti, infatti, è stata nell’ultimo mese sollevata la questione dell’accesso agli anticoncezionali, tanto che il presidente americano Barack Obama aveva deciso proprio a fine gennaio che una delle sue ultime battaglie prima delle nuove presidenziali sarebbe stata quella di stabilire l’accesso gratuito ai contraccettivi e alle tecniche di interruzione di gravidanza, in tutte le strutture sanitarie – comprese dunque le università e le cliniche di ispirazione cattolica.

Le disposizioni erano già state introdotte ad agosto 2011 dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, ma hanno assunto a fine gennaio la configurazione di “interim final rule”, un particolare tipo di disposizione – che si usa anche per alcune decisioni della Food and Drug Administration che riguardano la tutela della salute pubblica – simile ai nostri decreti legislativi con attuazione immediata, che ha effetto di legge senza dover passare per il Congresso.

Una scelta quella di Obama che non ha tardato a trasformarsi in polemica, in meno di una settimana, visto che subito dopo l’approvazione dell’ordinanza, le strutture religiose hanno chiesto al presidente americano di “fare un eccezione” per loro, perché questa regola sarebbe “un’infrazione della fede di molti cittadini”. In particolare, a riguardo, le istituzioni cattoliche si rivoltano all’idea che tutte i piani di assistenza sanitaria offerte dai datori di lavoro, compresi quelli delle strutture cattoliche, debbano offrire una copertura totale dei costi di tutte le tecniche di contraccezione o di interruzione di gravidanza. Ciò vuol dire che anche gli impiegati delle organizzazioni no-profit religiose che offrono assicurazioni sanitarie o assistenza, saranno costretti a fornire pillola contraccettiva, pillole abortive e contraccezione di emergenza gratis.
“La regola è consistente con le leggi della maggior parte degli stati che già prevedono piani di assistenza che includono tutti i tipi di contraccezione”, ha spiegato Kathleen Sebelius, segretario del dipartimento americano. “Entro un anno tutti i piani assicurativi dovranno fornire questi servizi alle donne che posseggono assicurazione sanitaria, anche se questa è fornita da organizzazioni religiose”.
 
E subito, riporta il New York Times, la questione è entrata in campagna elettorale. I candidati presidenziali, i leader conservatori e gli esponenti della Chiesa hanno sfruttato questa decisione per additare Obama di mancanza di rispetto verso le sensibilità religiose. “Non possiamo stare a guardare mentre la nostra libertà di professare un culto viene meno”, avrebbe addirittura detto Mary Ann Walsh, portavoce della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti.
Ma ci sono numerosi esperti del mondo della scienza che si sono già schierati dalla parte del presidente statunitense. E i medici degli Institute of Medicine, un gruppo di dottori e ricercatori della National Academy of Sciences , hanno già fatto sapere che l’iniziativa del governo non riguarda la religione, ma è una questione di salute pubblica: “L’accesso alla contraccezione non solo è conveniente, ma è necessario per assicurare la salute e il benessere di tutte le donne”, hanno fatto sapere.

Nonostante le polemiche l’amministrazione Obama non sembra voler tornare sui suoi passi. “Abbiamo ascoltato le preoccupazioni della Chiesa Cattolica, non era nostra intenzione limitare la libertà di religione di nessuno”, ha fatto sapere il presidente tramite le parole di David Axelrod, consigliere per la campagna elettorale. Ma l’amministrazione non ha dato alcun segno di voler cedere alle pressioni della Chiesa o dei conservatori. “La questione è troppo importante, c’è in gioco la vita di milioni di donne in tutto il paese. Vogliamo trattare il tema nella maniera più appropriata, e crediamo che questa legge vada proprio in questa direzione”, ha commentato il portavoce, intervistato dalla MSNBC, uno dei canali via cavo nazionali della televisione statunitense.
L’amministrazione ha però fatto sapere che lascerà a tutti il tempo di organizzarsi per offrire questo servizio, che diventerà obbligatorio per tutti entro agosto 2012, mente per le organizzazioni e le strutture fondate su principi religiosi non dovrà essere applicato che tra un anno e mezzo, ad agosto 2013, dunque dopo le elezioni presidenziali del 2012.

Nel  frattempo si moltiplicano le proposte di sostegno all’iniziativa di Obama, anche nel mondo conservatore. Addirittura prima che la legge venisse approvata ci sono stati esempi anche nei campus di ispirazione cattolica, come la Fordham University di New York, di iniziative nelle quali dottori volontari distribuivano gratuitamente prescrizioni mediche per la pillola contraccettiva alle donne che ne avessero bisogno.
E anche all’interno del Congresso degli Stati Uniti, quando c’era da prendere questa decisione, i rappresentanti cattolici sembravano in disaccordo più sulle strategie di applicazione della legge, che non sulla decisione stessa.
Allo stesso tempo, i sondaggi di Planned Parenthood, l’insieme di organizzazioni nazionali che si occupano delle questioni che riguardano la salute sessuale e riproduttiva negli Stati Uniti, hanno dimostrato che la maggior parte dei votanti, inclusi conservatori e cattolici, supportano la decisione di offrire una copertura contraccettiva gratuita.

Ma il tema della contraccezione non è l’unico su cui i toni della campagna elettorale si stanno facendo accesi. In un periodo in cui tutti avrebbero giurato che i temi da discutere fossero quelli riguardanti la crisi economica, infatti, sono ben altri gli argomenti di dibattito. Oltre la contraccezione, i rappresentanti statunitensi stanno discutendo anche sulla scelta di legalizzare o meno i matrimoni omosessuali – che un numero sempre maggiore di stati sta approvando. Non solo: anche il tema dei finanziamenti alle grandi ricerche non solo delle istituzioni scientifiche, ma anche delle organizzazioni no-profit, sta prendendo sempre più spazio nel dibattito elettorale.

Laura Berardi

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