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Martedì 30 APRILE 2019
Carie nei bambini. La genetica conta poco

Uno studio australiano, condotto su 345 gemelli, fa chiarezza, forse definitivamente, sul ruolo della genetica nello sviluppo della carie dentale nei bambini. I ricercatori hanno riscontrato lo stesso rischio sia per le coppie di gemelli con le stesse variazioni genetiche, sia per quelle che condividevano solo la metà delle variazioni. Ben più rilevante l’incidenza dei fattori ambientali

(Reuters Health) – Più che la genetica, nell’insorgenza della carie nei bambini sembrano giocare un ruolo importante i fattori ambientali. È quanto emerge da uno studio condotto su gemelli australiani. I ricercatori – guidati da Mihiri Silva della University of Melbourne e del Murdoch Children’s Research Institute del Royal Children’s Hospital della città australiana – hanno seguito 345 gemelli dalla 24° settimana di gestazione fino ai sei anni. A quest’età, il 32% dei bambini presentava carie e il 24% carie avanzata.

Per vedere quale fosse il ruolo della genetica nel rischio di carie, i ricercatori hanno osservato la frequenza di questa patologie dei denti in coppie di gemelli identici – che hanno identiche variazioni genetiche – e in gemelli fraterni, che solitamente condividono circa la metà delle loro variazioni.
Il rischio che entrambi i fratelli sviluppassero qualsiasi forma di carie era simile per coppie identiche e fraterne, e questo suggerisce che la genetica non spiega gran parte del rischio di sviluppare una carie.

“Questo potrebbe sfatare l’idea che le persone siano geneticamente destinate ad avere denti meno forti e dovrebbe spingerci a trovare il modo di affrontare i fattori di rischio che sappiamo essere importanti per la salute dentale”, dice Mihiri Silva.

Nello studio australiano, in 29 coppie di gemelli entrambi i bambini hanno avuto carie, mentre in altre 33 solo un bambino ne era affetto. In 26 coppie entrambi i bambini hanno presentato carie avanzata, mentre in altre 31 a esserne affetto era un solo componente. Tre fattori ambientali hanno avuto un particolare impatto sul rischio di carie: obesità materna, difetti nella mineralizzazione dello smalto dei denti e mancanza di fluorizzazione dell’acqua.
Lo studio non era un esperimento controllato progettato per dimostrare se o come uno qualsiasi di questi fattori potesse causare direttamente carie, ma è possibile che l’obesità materna possa influenzare il rischio di problemi di salute orale dei bambini a causa di abitudini alimentari o di stile di vita condivisi che influenzano la suscettibilità ai problemi dentali.
 
Le madri obese, per esempio, potrebbero essere più propense a comprare alimenti poco sani che possono contribuire alla carie. La fluorizzazione dell’acqua potabile ha dimostrato di ridurre il rischio di carie, ma non è universalmente disponibile negli acquedotti pubblici. E i difetti nella mineralizzazione che indeboliscono lo smalto possono iniziare a svilupparsi nell’utero e nella prima infanzia. Questofenomeno può essere causato da alcuni farmaci assunti dalle donne durante la gravidanza o dai bambini nelle prime fasi della vita, nonché da una cattiva alimentazione e da alcune malattie nella prima infanzia.
 
Fonte: Pediatrics 2019
 
Lisa Rapaport
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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