quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Sabato 04 MAGGIO 2019
L’importanza del camice, non solo per i medici



Gentile direttore,
quando pensiamo a un ospedale o a un ambulatorio, la prima cosa che ci viene in mente è il bianco dei camici medici che girolanzano tra i corridoi. Può sembrare incredibile, ma un tempo i camici medici non erano bianchi, ma neri. Quando però si scoprì che i batteri potevano infettare non solo la pelle, ma anche i tessuti, si è reso necessario iniziare a lavare i tessuti ad alte temperature e spesso utilizzando ipoclorito di sodio, procedimento sconsigliato per i capi scuri. Ecco perché si è iniziato ad optare per i camici bianchi.
 
Ma il camice bianco è un elemento distintivo o significa avere una divisa professionale sempre pulita e igienizzata? Quali sono i professionisti sanitari a contatto con germi e batteri? Il dress code, il codice di abbigliamento è parecchio eterogeneo. 

Il lavoro in laboratorio è tanto stimolante quanto delicato: avendo spesso a che fare con sostanze pericolose, bisogna fare attenzione non solo durante la manipolazione del campione biologico, ma anche nella scelta dell’abbigliamento che i Tecnici Sanitari di  Laboratorio Biomedico devono indossare durante l’orario di lavoro. Quali sono i requisiti irrinunciabili di un buon camice da laboratorio?

Nello scegliere un camice da laboratorio bisogna tenere conto di diversi fattori: in primo luogo, il camice dovrà soddisfare i requisiti di sicurezza imposti dal luogo in cui viene utilizzato; a tal proposito è sempre bene optare su prodotti certificati secondo severi standard qualitativi. In secondo luogo, bisogna tenere conto che il camice deve essere indossato per diverse ore al giorno e quindi, accanto a sicurezza e igiene, deve garantire anche un adeguato livello di comfort. Scendendo più nel dettaglio e sintetizzando queste osservazioni in alcuni punti chiave, possiamo sostenere che il camice bianco per chi lavora in laboratorio, deve essere un "camice"che sappia proteggere da eventuali schizzi o versamenti di queste sostanze, riducendo il rischio biologico e il rischio chimico.

Il camice deve scendere fino alle gambe, coprendo integralmente la parte superiore del corpo. E'  sempre raccomandato l’uso di camici da laboratorio a manica lunga, per una protezione integrale delle braccia.  E' evidente che in base alla classificazione dei laboratori (Manuale di sicurezza nei laboratori III edizione ISPESL 2005) saranno necessari dispositivi di protezione individuale ad integrazione della divisa.

In definitiva se il camice bianco per il medico è una regola assodata, tanto da celebrare durante il percorso di studio "La Cerimonia del Camice Bianco" che enfatizza il passaggio dei futuri medici dalla fase dello studio delle materie pre-cliniche alla fase in cui, allo studio, si affiancano le attività cliniche, anche per noi TSLB il camice da laboratorio è tradizionalmente bianco per un motivo ben preciso ma soprattutto funzionale. Sul tessuto bianco si può vedere a colpo d' occhio se l'indumento è entrato in  contatto con materiali contaminanti (campioni biologici) o sostanze colorate come sono spesso i prodotti chimici. Il camice da laboratorio può e deve essere immediatamente tolto e sanificato. Su un camice da laboratorio scuro o colorato, invece, è difficile rilevare contaminazioni che potrebbero mettere in pericolo il personale del laboratorio.

Sull'obbligatorietà dell’uso del camice in laboratorio è intervenuta la Federazione italiana Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico, a seguito di numerose segnalazioni da parte di colleghi che lamentano la presa di posizione di molte aziende che forniscono ai professionisti sanitari solo la divisa (casacca e pantaloni) con manica corta. Altre segnalazioni riguardano la fornitura per i TSLB ed altri professionisti sanitari di camici di colore diversi dal bianco per differenziarli dalla classe Medica.

La divisa da lavoro non è un DPI come riportato nel testo dell' art 74 comma 2 lett a (D.Lgs. 81/2008) "Non costituiscono DPI: gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore..." ma allora perché  gli indumenti forniti dal datore di lavoro al lavoratore hanno funzioni diverse? Se, in riferimento alle mansioni svolte e alle caratteristiche dell’ambiente di lavoro, è necessario garantire la tutela della salute e dell’integrità fisica del lavoratore, il cui rischio di lesione deve essere provato in giudizio, gli indumenti devono essere tali da soddisfare queste esigenze e prendono il nome di DPI: da ciò solo discendono, per espressa previsione legislativa.

Come Federazione riteniamo corretto la differenzazione fra i vari professionisti sanitari affinchè il cittadino-utente possa riconoscere a prima vista il suo interlocutore, ma questo non può avvenire per il colore diverso del camice.

Pertanto la proposta della nostra Federazione è l’esposizione sul camice della clip riportante il simbolo dell’albo dei TSLB che potrebbe essere il bastone di Asclepio e il microscopio, quali simboli che rappresentano la salute e la ricerca.
 
Dr.ssa Amalia Magaldi
Segretario Nazionale F.I.Te.La.B.

© RIPRODUZIONE RISERVATA