quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 09 FEBBRAIO 2012
Manovre. Ecco le cifre del salasso. Da qui al 2014 tagli alla spesa pubblica per 208,6 miliardi

A fare il punto è una nota della Ragioneria dello Stato, che spiega come dai quattro provvedimenti approvati nel 2011 siano previste correzioni dei conti pubblici in termini cumulati pari a 2,8 miliardi nel 2011, a 48,8 miliardi nel 2012, a 75,7 miliardi nel 2013 e a 81,3 miliardi nel 2014.

“Nel corso del 2011 le condizioni del ciclo economico hanno evidenziato un progressivo deterioramento e una ripresa delle tensioni finanziarie sui mercati internazionali. In questo scenario, l’Italia ha proseguito nel percorso di risanamento dei conti pubblici, contemperando questa esigenza con interventi a favore della crescita economica e dell’equità”. Ad affermarlo è la Ragioneria Generale dello Stato, in una nota che presenta un documento relativo agli effetti sui conti pubblici derivanti dalle “Manovre di finanza pubblica del 2011”, che illustra, cioè, gli effetti finanziari del complesso delle manovre aconomiche varate nel 2011: decreto legge n. 98 del 2011, del decreto legge n. 138 del 2011, della Legge di Stabilità 2012 e del decreto legge n. 201 del 2012.

E “In linea con gli obiettivi indicati a settembre nella nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza", secondo la Ragioneria dello Stato "le misure disposte consentono la progressiva riduzione dell’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche sino al pareggio di bilancio nel 2013”.

“L’obiettivo del pareggio di bilancio – ricorda la Ragioneria dello Stato - è stato prima fissato, con il Documento di economia e finanza 2011 (Def), al 2014 e successivamente, con il decreto legge n. 138/2011 e la Nota di aggiornamento al Def 2011, anticipato al 2013. La legge di stabilità 2012 non ha modificato i saldi di finanza pubblica disponendo riduzioni di bilancio su risorse, in larga parte, già accantonate con le manovre approvate nel corso dell’estate. Il successivo deterioramento del quadro macroeconomico ha indotto il Governo a rivedere con la Relazione al Parlamento 2011 lo scenario di previsione e a disporre una ulteriore manovra correttiva alla fine del 2011 – decreto legge n. 201/2011 – per consentire la conferma degli obiettivi di finanza pubblica già programmati”.

La stima degli effetti cumulati dei quattro provvedimenti ha evidenziato una correzione dell’indebitamento netto della Pubblica Amministrazione per 2,8 miliardi nel 2011, 48,8 miliardi nel 2012, 75,7 miliardi nel 2013 e 81,3 miliardi nel 2014. “Tra i sottosettori della PA prevale il contributo delle amministrazioni centrali a cui sono imputati gli effetti delle misure di incremento di entrata”, afferma la Ragioneria dello Stato secondo la quale “evidente appare tuttavia anche il contributo degli altri sottosettori alla correzione degli andamenti tendenziali della finanza pubblica”.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA