quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 15 MAGGIO 2019
Aggressioni ai sanitari. Le potenzialità della norma UNI 45001

Per valutare i rischi per gli operatori sanitari sarà di grosso aiuto la norma UNI ISO 45001 per la certificazione del Sistema di Gestione Salute e Sicurezza sul Lavoro, del 12 marzo 2018, la cui entrata in vigore, anche se prevista per il 2021, sarà di riferimento per gli audit già dal prossimo anno. Questo anche in relazione al ddl in discussione in Parlamento

Tra i compiti dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie, previsto nella Relazione Tecnica al DDL 867 “Disposizioni in materia di salute e sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie”,  oltre a proporre al Ministero della Salute idonee misure per ridurre i fattori di rischio negli ambienti più esposti, c’è quello di monitorare le misure di prevenzione e protezione previste dalle vigenti disposizioni (D.Lgs. 81/2008) a garanzia dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
 
Per valutare i rischi per elaborare il documento della sicurezza ed attivare, appunto, le azioni idonee ad eliminare il rischio violenze e aggressioni o minimizzare lo stesso ricorrendo a sistemi di protezione individuali e/o collettivi, sarà di grosso aiuto la norma UNI ISO 45001 per la certificazione del Sistema di Gestione Salute e Sicurezza sul Lavoro, del 12 marzo 2018, la cui entrata in vigore, anche se prevista per il 2021, sarà di riferimento per gli audit già dal prossimo anno.
 
La UNI ISO 45001, infatti, consente alle organizzazioni di attuare un sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro che aiuta le organizzazioni a gestire meglio i rischi e a migliorare le loro prestazioni attraverso la creazione e l’attuazione di politiche e di obiettivi efficaci.
 
I potenziali benefici derivanti dall’applicazione della norma includono:
•la riduzione degli incidenti sul lavoro,
•la diminuzione dell’assenteismo e del turnover e quindi una più alta produttività,
•la riduzione dei costi dei premi assicurativi,
•la creazione di una cultura della prevenzione, della salute e della sicurezza che incoraggi i lavoratori a svolgere un ruolo attivo,
•un miglioramento del morale dei lavoratori,
•il maggiore impegno dei vertici aziendali a migliorare le performance di salute e sicurezza sul lavoro,
•la capacità di soddisfare gli obblighi legali e normativi dell’organizzazione,
•un miglioramento dell’immagine e della reputazione.
 
Rispetto alla attuale OHSAS 18001, la nuova UNI ISO 45001 appare immediatamente come strumento più chiaramente utile alle organizzazioni in quanto contiene direttamente i requisiti applicabili.
 
Particolarmente interessante appare l’evidenza con cui la UNI ISO 45001 sottolinea la necessità di un maggiore coinvolgimento e di una più diretta partecipazione di tutti al fine di favorire le segnalazioni di quasi incidenti e “near miss”. Nella norma viene indicato il chiaro impegno ad assicurare a tutti assenza di ritorsioni, rappresaglie, punizioni e/o sanzioni.
 
Un’ultima annotazione riguarda l’attenzione alla formazione sulla cultura della sicurezza, cioè la necessità di prevedere programmi e azioni che trasferiscano la sicurezza dell’ambiente di lavoro agli ambienti di vita in generale. Dal momento che tali condizioni sono continuamente auspicate nei vari contesti in cui si discute del fenomeno, sarebbe utile indicare nella relazione di accompagnamento del DDL 867 l’opportunità di ricorrere alla certificazione collegata alla citata norma UNI ISO nel comparto sanitario.
 
La vera novità, a prescindere dall’applicazione della struttura HLS, è il “coinvolgimento dei lavoratori senza funzioni manageriali”, viene sottolineato nella pubblicazione illustrativa della norma, curata  dall’INAIL. In essa vengono  indicate le aree e i processi dove la consultazione deve operare: “...politica, responsabilità, scelta dei requisiti legali, obiettivi, controlli e audit”.
 
Inoltre si  chiede alle organizzazioni di strutturare le modalità di consultazione e partecipazione con estrema precisione nei processi del sistema di gestione per la sicurezza e salute sul lavoro. Sarà molto importante la ricerca delle “evidenze” durante gli audit: dove i lavoratori sono coinvolti nella prevenzione si rileva un drastico calo degli infortuni e degli incidenti.
 
L’analisi del contesto introdotta dalla norma  chiarisce che le strategie aziendali, messe in atto per perseguire la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nell’ambito di un efficace sistema di gestione conforme alla norma, sono influenzate da fattori sia interni che esterni all’organizzazione, come viene sottolineato nei documenti dell’Agenzia Europea per la Salute e Sicurezza sul Lavoro che trattano della prevenzione e gestione del rischio violenza e aggressione in sanità.
 
L’obiettivo dell’analisi è quello di individuare e comprendere i fenomeni che possono influenzare, positivamente o negativamente, le modalità con cui l’azienda, anche sanitaria,  affronta le proprie responsabilità in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.
 
In particolare, l’analisi del contesto interno considera le politiche adottate dall’organizzazione nell’approccio con i lavoratori, gli appaltatori, i clienti e tutte le parti interessate, mentre il contesto esterno comprende gli aspetti derivanti dalla legislazione vigente, il contesto sociale, le variazioni economiche nel mercato, gli eventi che possono influire sull’immagine aziendale e le innovazioni tecnologiche, che hanno un impatto potenzialmente rilevante per la prevenzione e il contrasto del fenomeno infortunistico, comprese le aggressioni. 
 
Tutti i fattori individuati dall’analisi del contesto potranno essere riportati all’alta direzione aziendale, per avviare delle indagini specifiche (es. brainstorming) e far emergere le idee valide per la risoluzione di eventuali problematiche, indirizzando l’organizzazione stessa ad adottare strategie vincenti per un efficace sistema di gestione della salute e sicurezza dei lavoratori.
 
Vale la pena ricordare, infine che alla  data di pubblicazione della norma UNI ISO 45001, si rimanda all’art. 20 del Decreto Legislativo 81 del 9 aprile 2008  dove è  previsto l’obbligo per i lavoratori di “...segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi…, nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità……per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza...”. a conferma del reale e concreto coinvolgimento dei lavoratori nel processo di prevenzione.
 
Domenico Della Porta
Delegato nazionale Federsanità ANCI prevenzione e sicurezza per i lavoratori e le strutture sanitarie.
Componente Gruppo di Lavoro FNOMCeO  per la sicurezza operatori sanitari

© RIPRODUZIONE RISERVATA