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Martedì 28 MAGGIO 2019
Il burnout dei camici bianchi costa alla sanità americana 4,6 miliardi di dollari l’anno

Di ‘esaurimento’ dei medici si parla da tempo, ma il problema è sottostimato e affrontato superficialmente, nonostante possa avere ripercussioni pesanti anche sulla qualità dell’assistenza ai pazienti. Ma adesso che un team di ricerca internazionale ha quantificato il danno economico derivante da questa condizione, forse qualcuno comincerà ad interessarsene seriamente e a studiare strategie correttive. Per il bene di tutti

Il burnout dei medici è una triste e scottante realtà. Anche dal punto di vista economico. Secondo un’analisi pubblicata da Annals of Internal Medicine e relativa agli Stati Uniti, il burnout dei medici stelle e strisce costa al sistema sanitario 4,6 miliardi di dollari l’anno. Investire dunque in strategie mirate a contenere o a correggere questo fenomeno può portare ad un risparmio significativo.
 
Il burnout dei camici bianchi può avere profonde ripercussioni sulla qualità dell’assistenza ai pazienti, genera insoddisfazione da parte degli assistiti e fa aumentare il numero delle cause per malpractice. Tutto questo determina inevitabilmente anche un significativo impatto economico. Il problema è diffuso ma finora solo pochi studi lo hanno affrontato da un punto di vista economico, utilizzando dei parametri di misura di facile leggibilità. Impossibile evidentemente strutturare degli interventi correttivi senza approfondire il fenomeno e quantificarlo prima da un punto di vista economico.
 
A colmare, almeno in parte questo gap ci ha pensato un team internazionale (formato da ricercatori della National University of Singapore, della Stanford University, della Mayo Clinic e dell’American Medical Association), che ha sviluppato un modello matematico per stimare i costi associati al burnout dei medici. Per quanto riguarda la realtà degli Stati Uniti, l’applicazione di questo modello ha portato a stimare in 4,6 miliardi di dollari l’anno, la spesa generata dal burnout, pari a 7.600 dollari l’anno per medico.
 
In un editoriale pubblicato sullo stesso numero degli Annals, la Permanente Federation e Southern California Permanente Medical Group commentano che questa ricerca è importantissima e appropriata visto che fare il medico oggi è più difficile che mai. Questa organizzazione affronta da tempo del problema del burnout, facendo cultura e awareness sull’argomento e proponendo interventi correttivi ambientali, offrendo supporto emotivo e facendo formazione sul wellness e su strategie di auto-aiuto. C’è da augurarsi che anche il nostro Paese cominci ad affrontare in modo serio questo fenomeno.
 
Maria Rita Montebelli

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