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Mercoledì 29 MAGGIO 2019
Sport di squadra per elaborare esperienze avverse dell’infanzia

Chi da bambino ha vissuto esperienze avverse, come la malattia di un genitore o il divorzio, ha minori possibilità di sviluppare patologie psichiatriche nell’età adulta se pratica uno sport di squadra. Il lavoro per raggiungere un obiettivo comune aumenta l’autostima e le capacità di resistere alle frustrazioni della sconfitta personale

(Reuters Health) – Secondo un recente studio statunitense, i bambini che hanno vissuto esperienze negative come abusi e abbandoni potrebbero avere meno probabilità di sviluppare problemi di salute mentale in età adulta se praticando sport di squadra. Tra le esperienze infantili avverse maggiormente ricorrenti, bisogna annoverare quella delll’essere testimoni di scontri o divorzio tra i genitori, diavere un genitore con una malattia mentale o tossicodipendente o essere vittima di un abuso sessuale, fisico o emozionale.

Queste gravi esperienze sono associate al cosiddetto “stress tossico,” che determina problemi fisici e mentali, con familiarità per le generazioni successive.

Lo studio
Il team di ricercatori guidato da Molly Easterlin della University of California di Los Angeles e del Cedars-Sinai Medical Center. si è concentrato sulla possibilità o meno che gli sport di squadra – che numerosi altri studi hanno correlatoi a molti benefici fisici e psicologici – diminuiscano le possibiltà di sviluppare problemi mentali duraturi in adulti che hanno vissuto esperienze devastanti durante l’infanzia.

I ricercatori hanno seguito 4.888 ragazzi che hanno vissuto questo tipo di esperienze e 4.780 nonesposizione a tali problemi per più di dieci anni, a partire da quando avevano in media 15 anni di età. Gli adolescenti che praticavano sport di squadra presentavano il 24% in meno delle probabilità di ricevere diagnosi di depressione in gioventù e il 30% in meno delle probabilità di vedersi diagnosticare ansia.

“I nostri dati indicano che la partecipazione a sport di squadra negli adolescenti potrebbe essere associata a esiti di salute mentale più favorevoli in età adulta grazie a una maggiore autostima, una percezione più forte di accettazione sociale e la sensazione di una maggiore connessione con l’ambiente scolastico”, commenta Molly Easterlin.

L’esperienza maggiormente segnalata era la presenza di un solo genitore, che ha riguardato il 27% di tutti i partecipanti allo studio, seguita dalla carcerazione di un genitore, che ha interessato il 27% dei soggetti, e dall’abuso di alcool da parte del genitore, segnalato nel 14% dei casi.
L’abuso sessuale è stata l’esperienza infantile avversa meno comune, che ha riguardato solo il 5% dei ragazzi, seguita dall’abuso fisico per il 9% dei soggetti e dall’abbandono emotivo per l’11% dei partecipanti.

“Gli sport di squadra sono particolarmente benefici per i giovani perché mettono insieme un gruppo che lavora in maniera congiunta per raggiungere un obiettivo condiviso”, osserva Mercedes Carnethon, della Feinberg School of Medicine presso la Northwestern University di Chicago, che ha scritto l’editoriale di accompagnamento dello studio,“Aiutarsi gli uni con gli altri, fare compromessi, andare avanti nelle difficoltà e affrontare inevitabili sconfitte hanno similitudini con la vita”, ha aggiunto Carnethon. “Queste lezioni possono aiutare i ragazzi a superare le difficoltà conseguenit alle loro esperienze infantili avverse”.

Fonte: JAMA Pediatrics
 
Lisa Rapaport
 
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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