quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 30 MAGGIO 2019
Mortalità ospedaliera. Diminuisce del 6,4% dove il personale è libero di denunciare errori e criticità. La ricerca della Bocconi in Inghilterra

La riduzione dei tassi di mortalità negli ospedali dove si agisce con trasparenza e apertura, dove quindi è più facile parlare di errori e criticità e la partecipazione della dirigenza del gruppo ospedaliero è veloce e positiva, è stata dimostrata per la prima volta in uno studio su 137 gruppi ospedalieri in Inghilterra. L’indagine partita dopo la sospetta morte  di un grande numero di pazienti (tra 400 e 1.200) in una struttura ospedaliera del Mid Stafforshire

A partire del 2016 il governo inglese ha cercato di aumentare l’apertura - definita come “un ambiente in cui il personale ospedaliero si esprime liberamente se vede qualcosa che può influire negativamente su un paziente e si sente libero di mettere in discussione l’operato di chi ha più autorità” - e la trasparenza all’interno del proprio sistema sanitario (National Health Service, NHS).
 
Parte di questa trasformazione fu originata da uno dei più grandi scandali della storia della sanità inglese: in una struttura ospedaliera del Mid Stafforshire tra 400 e 1200 pazienti erano morti a causa negligenza e/o poca cura riservata loro durante la loro degenza. L’inchiesta atta a verificare le possibili responsabilità concluse the “la vera responsabile era la cultura della struttura, un’atmosfera in cui il personale temeva le ripercussioni, l’apertura era carente e vi era la consapevolezza di poter accettare bassi standard nella cura dei pazienti e l’accettazione di bassi standard di cura”.

Per sopperire a tali problemi, il governo inglese lanciò nel 2016 tre iniziative: 
1) la creazione di un comitato indipendente in cui lo staff poteva segnalare dubbi sull’operator della struttura sanitaria o dello staff senza entrare in contatto/conflitto con i propri datori di lavoro.
2) Un gruppo di medici esperti avrebbe analizzato i dati riguardanti morti ospedaliere sospette per accertarne le cause.
3) Una graduatoria nazionale in cui ciascuna struttura ospedaliera sarebbe stata classificata in base alla trasparenza ed apertura.

La letteratura scientifica è sempre stata contrastante sull’impatto dell’apertura in ambiente ospedaliero sulla qualità dello stesso. Se da un lato è già stato collegato a molti risultati positivi, come una maggiore sicurezza del paziente o una migliore comprensione degli obiettivi di cura, questa è, tuttavia, la prima volta che è stata dimostrata un'associazione con i tassi di mortalità.

Gli autori dello studio, pubblicato su Health Affairs, hanno collegato i dati sui tassi di mortalità ospedaliera, derivati dal Summary Hospital-level Mortality Indicator (SHMI), con una misura di apertura degli ospedali per 137 strutture ospedaliere Inglesi nel periodo 2012-2014. Come misura di apertura gli autori hanno creato un indicatore standardizzato basandosi su quattro indicatori principali, cercando di replicare le misure utilizzate dal sistema sanitario inglese per stilare la propria classifica,  a) Incoraggiamento a riportare gli errori) b) Errori resi pubblici dalla struttura ospedaliera c) Sicurezza nel riportare di aver assistito ad un errore o commesso un errore d) Capacità nel poter riportare un errore. I dati utilizzati per creare la misura di apertura derivano dalle indagini sul personale ospedaliero del sistema sanitario nazionale (National Health Service, NHS) che vengono raccolti dal Istituto Europeo Picker.  

Lo studio evidenzia due risultati positivi. In primo luogo, la promozione dell'apertura si traduce in tassi di mortalità più bassi: un aumento di un punto nel punteggio di apertura standardizzato è associato a una diminuzione del 6,48% dei tassi di mortalità ospedaliera. In secondo luogo, per quanto riguarda l'Inghilterra, l'apertura è in aumento: il punteggio è stato di 13,63 nel 2012 e 16,49 nel 2014.

Parte dell'effetto è dovuto alla maggiore reattività delle organizzazioni aperte: la correlazione tra l'indicatore standardizzato di apertura e la percentuale di personale che segnala che la dirigenza del gruppo ospedaliero è intervenuta dopo un errore è molto alta (0,84).

Gli autori evidenziano come il singolo componente del nostro indicatore che più influisce sui tassi di mortalità è costituito da buone procedure ospedaliere per la segnalazione di errori e incidenti. I risultati, inoltre, mostrano che una maggiore apertura del sistema sanitario nazionale inglese  corrisponde ad una migliore qualità dell'assistenza sanitaria e suggeriscono che le riforme intraprese dal 2016 sono un passo nella giusta direzione. Tuttavia gli autori evidenziano come, seppur l’Inghilterra si stia muovendo nella direzione giusta alcune evidenze aneddotiche facciano trapelare come ancora si continui a colpevolizzare il singolo medico piuttosto che l’istitituzione e che quindi un passo importante per aumentare l’apertura in ambito ospedaliero dovrebbe essere cercare appunto di creare il concetto di responsabilità istituzionale piuttosto che sul singolo individuo.
 
Veronica Toffolutti
Università Bocconi e London School of Hygiene & Tropical Medicine
 
David Stuckler
Università Bocconi

© RIPRODUZIONE RISERVATA