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Lunedì 17 GIUGNO 2019
Pronto il piano caldo. Identificati con un algoritmo i cittadini fragili. In campo task force creata da Alisa

Individuati tre gruppi di rischio, alto, intermedio e moderato: su tutto il territorio regionale ci sono 176.153 pazienti con rischio moderato, 5.860 a rischio intermedio e 1.894 pazienti con rischio alto, di cui 894 nella sola Asl 3. Il Piano sarà gestito una task force che definirà e monitorerà le azioni da mettere in campo in corrispondenza di particolari condizioni di rischio legate al caldo.

L’età (essere ultra-settantacinquenni), l’assunzione di particolari tipologie di farmaci, l’esenzione per patologie croniche, gli accessi al Pronto Soccorso, i ricoveri ospedalieri relativi a una classe di patologie che segnalano particolare sensibilità ai periodi di caldo estivo.
 
Sono questi i criteri alla base dell’algoritmo che ha prodotto, anche per quest’anno, un elenco di cittadini suscettibili agli effetti sulla salute delle ondate di calore nella regione Liguria. Parametri, che hanno consentito di suddividere i soggetti in tre gruppi di rischio, alto, intermedio e moderato: su tutto il territorio regionale ci sono 176.153 pazienti con rischio moderato, 5.860 a rischio intermedio e 1.894 pazienti con rischio alto, di cui 894 nella sola Asl 3.
 
A gestire il Piano caldo, una task force creata da A.Li.Sa., con tutti i soggetti interessati alla tutela socio sanitaria, e guidata da Ernesto Palummeri, coordinatore del Centro di riferimento ligure per le ondate di calore, per definire e monitorare le azioni da mettere in campo in corrispondenza di particolari condizioni di rischio legate al caldo.
 
Come stabilito nel Piano, il dato delle persone a rischio, con riferimento ai residenti che rientrano nella classe di rischio alto e intermedio, viene trasmesso alle Direzioni delle Asl e ai singoli medici di Medicina generale, che dispongono dell’elenco dei propri assistiti suscettibili tramite il portale regionale.
 
Tra le misure previste dal Piano: la possibilità, da parte della Asl3, di attivare ricoveri temporanei (ricovero breve) in Strutture Residenziali Socio-Sanitari dei soggetti suscettibili, segnalati dai Distretti Socio-Sanitari, Sociali o dai Medici di Medicina generale, per un periodo massimo di 10 giorni, l’attivazione di un’unità di valutazione geriatrica per garantire le dimissioni protette dagli ospedali, il potenziamento della rete del progetto “Meglio a casa”, che prevede il rientro al domicilio e la contestuale attivazione di un Assistente familiare, per il periodo massimo di un mese, a totale carico di Regione Liguria.
 
Nell’ambito del Piano, sul sito internet di Asl3 è già disponibile un banner dedicato con il materiale informativo, insieme a un link attraverso il quale poter consultare i Bollettini del sistema di allerta per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute per la città di Genova, pubblicati dal Ministero della salute.
 
I bollettini indicano il rischio di eventi avversi in presenza di determinate condizioni di pre-allerta (codice giallo) e di allerta (codice arancione e codice rosso) che potrebbero verificarsi nelle successive 72 ore: quando la combinazione tra temperatura, umidità e inquinamento ambientale supera per un periodo di tempo prolungato i limiti previsti, si verifica una situazione di potenziale pericolo per la salute dei soggetti maggiormente suscettibili.
 
Sarà il Diar (Dipartimento Interaziendale regionale) dell’Emergenza-Urgenza a stabilire le modalità di attivazione delle Unità di crisi dedicate nei Pronto Soccorso degli ospedali cittadini. Anche quest’anno, saranno attivati interventi da parte della Protezione Civile e del Comune di Genova con la produzione materiale informativo, la disponibilità di luoghi climatizzati (biblioteche, associazioni) nei diversi municipi, l’utilizzo dei pannelli elettronici stradali e delle paline elettroniche delle fermate degli autobus, per comunicare eventuali condizioni di allerta/allarme e anche i consigli utili per combattere il caldo.

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