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Giovedì 20 GIUGNO 2019
Carenza farmaci. “Fenomeno in crescita in tutta Europa”. Ecco la ricetta del Pgeu per contrastarlo

Porre le esigenze dei pazienti al primo posto nello sviluppo di politiche aziendali, leggi nazionali e strategie che possano influenzare l'offerta tempestiva e adeguata di farmaci. Ampliare la competenza professionale. Migliorare la comunicazione. Compensare l'impatto economico. Sviluppare sistemi di gestione efficienti. Questa la strategia proposta dall’Associazione dei farmacisti e delle farmacie dell’Unione europea per affrontare in maniera efficace il problema. IL POSITION PAPER

La questione della non reperibilità dei farmaci è un fenomeno in aumento sia come estensione negli Stati Membri dell’UE sia in riferimento alle tipologie di farmaci interessati da scarsa o nulla disponibilità. A lanciare l'allarme è il Pgeu, l’Associazione dei farmacisti e delle farmacie dell’Unione europea, nel Position Paper on Medicine Shortages, nel quale viene analizzato il fenomeno e la diffusione delle carenze di medicinali e vengono suggerite alcune possibili soluzioni al problema.
 
Il Pgeu, da diversi anni, sta conducendo un sondaggio per monitorare l’aumento delle carenze di farmaci in Europa e per comprenderne l'impatto sulla pratica quotidiana in farmacia. Nel 2018, tutti i paesi membri che hanno risposto (21) hanno dichiarato di aver avuto carenze di farmaci negli ultimi 12 mesi e il 38% ha indicato che la situazione era peggiorata rispetto all'anno precedente. Ad esempio, in Portogallo, l’Associazione Nazionale delle Farmacie (ANF) ha registrato un aumento del 32,8% dei medicinali carenti rispetto al 2017. Le origini del problema possono essere molteplici, ma, in generale, le carenze di farmaci sono generalmente il risultato della concomitanza di ragioni economiche, produttive o normative.

Attualmente, si spiega, "i farmacisti di comunità sono ancora in grado di assicurare la continuità delle cure, riuscendo a minimizzare l'impatto sullo stato di salute dei loro pazienti nella maggior parte dei casi. Tuttavia, è necessario supportare ulteriormente i farmacisti nel loro ruolo chiave, rimuovendo diversi ostacoli".

La strategia del Pgeu per affrontare in modo efficace il problema della carenza dei farmaci è delineata in cinque punti:
1.
Garantire la disponibilità: tutte le parti interessate e i governi devono porre le esigenze dei pazienti al primo posto nello sviluppo di politiche aziendali, leggi nazionali e strategie che possano influenzare l'offerta tempestiva e adeguata di farmaci. Allo stesso modo, deve essere assicurato il rispetto delle leggi europee e nazionali relative agli obblighi di servizio pubblico per gli attori della supply chain.

2. Ampliare la competenza professionale: le competenze professionali dovrebbero essere estese quando i farmaci scarseggiano, in modo che i farmacisti possano utilizzare le loro conoscenze per gestire al meglio l'assistenza ai pazienti e garantire la continuità del trattamento. Strumenti di comunicazione elettronica condivisi offrono l’opportunità di una collaborazione efficace e più stretta con chi prescrive al fine di garantire la continuità delle cure e la sicurezza dei pazienti.

3. Migliorare la comunicazione: occorre creare strumenti di comunicazione efficaci tra tutti gli attori della filiera e le autorità nazionali competenti, per garantire che i farmacisti ricevano informazioni tempestive sulle (previste) carenze di farmaci.

4. Compensare l'impatto economico: l'impatto finanziario negativo delle carenze di farmaci sui pazienti dovrebbe essere rimborsato in maniera adeguata. L'investimento in risorse da parte di farmacisti e farmacie dovrebbe essere ugualmente riconosciuto e valutato.

5. Sviluppare sistemi di gestione efficaci: è necessaria una stretta collaborazione tra gli Stati dell'UE e l'Agenzia europea per i medicinali (Ema), in particolare per migliorare la segnalazione, il monitoraggio e la comunicazione sulle carenze di medicinali. A livello nazionale, occorre sviluppare modelli di collaborazione più strutturali, tempestivi e trasparenti tra gli attori della supply chain e le autorità nazionali competenti, al fine, da una parte, di aumentare l'efficienza e l'efficacia delle operazioni di notifica e valutazione delle carenze e, dall’altra, di consentire ai farmacisti di ridurne l'impatto sui pazienti.
 

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