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Lunedì 24 GIUGNO 2019
Le coronaropatie possono accelerare il deterioramento cognitivo

Uno studio finlandese ha seguito per 12 anni quasi 8 mila adulti che avevano in media 62 anni. Alla fine del periodo di osservazione, chi aveva sviluppato una malattia coronarica o subito un infarto, presentava un deterioramento cognitivo più rapido rispetto a coloro che non erano cardiopatici.

(Reuters Health) – Gli adulti con coronaropatie sono più inclini al deterioramento cognitivo rispetto ai loro coetanei che non soffrono di queste patologie. Per circa 12 anni, i ricercatori dell’Università di Turku, in Finlandia, hanno seguito 7.888 adulti, partendo da quando avevano in media 62 anni. All’inizio dello studio, nessuno aveva avuto ictus, infarto del miocardio, angina o demenza nell’anamnesi.
 
Prima della fine dello studio, 480 persone, il 5,6% dei partecipanti, hanno avuto un infarto al miocardio o hanno sviluppato angina. Prima di questi eventi e subito dopo, i pazienti hanno mostrato tassi annuali di deterioramento cognitivo simili a quelli dei partecipanti che non avevano avuto infarto miocardico o angina. Invece, qualche tempo dopo la diagnosi di infarto al miocardio o angina, i pazienti hanno manifestato un deterioramento cognitivo più rapido rispetto alle loro controparti Inoltre, anche in termini di abilità verbali, fluidità delle parole e capacità critiche.

“Anche una leggera impennata nel deterioramento cognitivo potrebbe accelerare l’invecchiamento cognitivo,vero e proprio”, commenta Suvi Rovio, autrice principale dello studio. ”Pertanto, i pazienti che hanno avuto un evento cardiovascolare dovrebbero essere monitorati per la loro funzione cognitiva non solo intensamente dopo l’evento, ma anche frequentemente, e il monitoraggio dovrebbe continuare per un periodo più lungo dopo l’evento”.
 
Fonte: Journal of the American College of Cardiology 2019

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)

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