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Lunedì 20 FEBBRAIO 2012
Bianco (Fnomceo): “Il medico deve coniugare sostenibilità ed equità”

Nella prima riunione del nuovo Consiglio nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri, con un 20% di nomi nuovi, Amedeo Bianco ripropone la sua candidatura e lancia la proposta di un Manifesto della medicina che affronti  le nuove sfide, a cominciare dalla sostenibilità economica del Ssn

La prima riunione del rinnovato Consiglio nazionale Fnomceo si è svolta sabato a Roma: in rappresentanza degli Ordini provinciali ci sono 19 nuovi presidenti (circa il 20%), mentre 24 sono i nomi nuovi tra i presidenti delle Commissioni degli Albi degli Odontoiatri.
L’incontro  è stato occasione per tracciare un bilancio del triennio concluso, ma anche per avviare il dibattito in vista del rinnovo dei vertici nazionali, che saranno votati alla fine del mese di marzo.

Amedeo Bianco, che ha confermato la sua candidatura anche per il triennio 2012-2014, ha tracciato il quadro della situazione attuale e delle molte criticità che investono la professione medica, a cominciare dalla riforma degli Ordini che, già approvata alla Camera, sembrava messa in discussione dal vento delle liberalizzazioni ma che invece dovrebbe riprendere il suo iter al Senato, come ha detto lo stesso Bianco, annunciando di essere stato convocato per un’audizione in Commissione Igiene e Sanità per il prossimo 21 febbraio.
Rilevanti anche le ripercussioni del ddl sul Governo clinico, “il cui testo – ha sottolineato Bianco – sancisce per la prima volta in una norma legislativa il principio generale della autonomia e responsabilità del medico” e che quindi richiederà di mettere nuovamente mano al Codice di Deontologia Medica, che proprio per questo è stato definito spesso un work in progress.

Ma il tema su cui più ampiamente si è soffermato Bianco è stato quello delle conseguenze che la crisi economica sta producendo sul sistema sanitario italiano: “La crisi di sostenibilità economica del sistema sanitario impatta negativamente sui profili delicati e complessi di quel patto professionale e civile tra i medici e la sanità e tra la sanità e il paese, fondati sull’equità di accesso e l’universalità dei destinatari. Le prime bozze di patto per la salute, ancorché smentite, denunciano senza infingimenti, l’insostenibilità della riduzione del finanziamento”. 
“Così come siamo credibili e autorevoli nel progettare il nuovo medico e la nuova medicina – ha proseguito –  dobbiamo adoperarci ed essere altrettanto positivi e propositivi nel ridisegnare la nuova sanità sostenibile”. E per far questo Bianco ha lanciato la proposta di un Manifesto della Medicina per la sanità dei prossimi dieci anni, da elaborare coinvolgendo anche intellettuali ed esperti al di fuori del mondo medico.

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