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Martedì 02 LUGLIO 2019
Calabria. Minniti (Aaroi) scrive a Cotticelli: “Il vento del cambiamento non soffia”

In una lettera aperta al commissario, il presidente regionale degli anestesisti chiede di aprire il confronto alla luce della mancanza di soluzioni concrete ad oggi e dei “non pochi dubbi sulla percorribilità e sulla discutibile efficacia del Decreto Calabria”. Sulla situazione  degli Anestesisti Rianimatori, Minniti spiega che in Calabria ne mancano circa 80-100. E “non possiamo francamente immaginare l’utilizzo dei Medici in Formazione nelle sale operatorie o nelle terapie intensive”. LA LETTERA

“Speravamo che il vento del cambiamento portasse in qualche modo rimedio. Cosi, Signor Commissario, a tutt’oggi non è”. È uno dei passaggi della lettera aperta che il presidente dell’Aaroi Emac Calabria, Domenico Minniti, ha rivolto al commissario ad acta, Saverio Cotticelli, per sollecitare un piano che sia davvero in grado di cambiare le cose in Calabria, visto che finora i governi regionali e i commissario che si sono susseguiti hanno, per Minniti, fallito e anche sul Decreto Calabria l’Aaroi nutre  “non pochi dubbi sulla percorribilità e sulla discutibile efficacia”.

Intanto, “l’immobilismo delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, a causa della drammatica insufficienza di personale e di un’ormai strutturata carenza di risorse, produce un quotidiano affanno organizzativo che rende, tanto la nostra delicata professione quanto il servizio reso ai nostri pazienti, ogni giorno più improbabili. E l’impossibilità di garantire l’offerta sanitaria che vorremmo, produce una naturale diffidenza negli utenti i quali, ovviamente, pagando tra i maggiori tributi del Paese, si aspettano una risposta clinica tecnologicamente qualificata ed in tempi congrui. Gli stessi tempi di cui godono il resto degli italiani”.

Per alcune discipline Minniti parla di situazione “drammatica”, ad esempio nelle Unità Operative di Anestesia e Rianimazione, “flagellate da una penuria di Medici Anestesisti Rianimatori senza precedenti”. Secondo le stime dell’Aaroi, in Calabria ne mancherebbero circa 80-100. “Una disciplina senza i cui specialisti le sale operatorie si bloccano e la sicurezza in tema di emergenza/urgenza viene meno”. E infatti, spiega Minniti, la chiusura delle sale operatorie “si sta estendendo a macchia d’olio da presidio a presidio”.

Il presidente Aaroi Emac Calabria ricorda di avere già lo scorso anno segnalato la necessità che la regione mettesse mano al portafogli ed istituisse un numero di borse di specializzazione aggiuntive, per tamponare l’inevitabile esodo che la quota cento avrebbe indotto. “Borse aggiuntive le cui ricadute positive si apprezzeranno comunque tra almeno cinque anni. Non sarebbe il caso di pensarci a partire da quest’anno? Ma tutto questo, per il Suo predecessore, è rimasto, naturalmente, lettera morta”.

Ma per Minniti “non possiamo francamente immaginare l’utilizzo dei Medici in Formazione nelle sale operatorie o nelle terapie intensive. L’utente considererà la prestazione low cost, con intuibile esponenziale aumento dei contenziosi”.

Minniti chiede quindi un incontro a Cotticelli per poter parlare di “assunzioni e legalità”, ma anche di “razionalizzazione delle risorse in ambito anestesiologico, di ottimizzazione delle risposte di sistema che la rete delle emergenze ed urgenze dev’essere in grado di erogare, interfacciandosi con gli ospedali per acuti”.

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