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Mercoledì 03 LUGLIO 2019
Sclerosi multipla può aumentare rischio di sviluppare un tumore

La sclerosi multipla è una patologia che può favorire l’insorgenza di alcuni tipi di tumore. L’evidenza arriva da uno studio che ha esaminato circa 9 mila persone con questa patologia, con un follow up di 65 anni. Il rischio oncologico nelle persone con sclerosi multipla è stato più alto del 14%

(Reuters Health) – Le persone affette da sclerosi multipla potrebbero avere una maggiore probabilità di sviluppare un tumore rispetto alla popolazione generale, soprattutto a livello di apparato respiratorio, urinario e del sistema nervoso centrale. A evidenziarlo è un ampio studio norvegese guidato da Nina Gryttenm, dello Haukeland University Hospital di Bergen. I risultati sono stati presentati all’European Academy of Neurology a Oslo, il 29 giugno scorso.
 
La ricerca si è basata sui dati raccolti da 6.883 pazienti affetti da sclerosi multipla, 8.918 fratelli senza sclerosi e 37.919 controlli. Nel corso dei 65 anni di follow-up, il rischio complessivo di cancro nella coorte di pazienti con sclerosi multipla è stato del 14% più alto rispetto ai controlli. In particolare, le persone con Sclerosi Multipla avevano il 66% in più di probabilità di sviluppare un cancro alle vie respiratorie, il 52% in più di avere un tumore del sistema nervoso centrale e un rischio del 51% più elevato di cancro delle vie urinarie.
 
I pazienti con questa patologia, però, non mostravano una maggiore probabilità di sviluppare un tumore rispetto ai loro fratelli senza SM; un risultato che sarebbe dovuto al maggior rischio di questi ultimi di sviluppare un tumore del sangue rispetto ai pazienti con SM e ai controlli.
 
“Sensibilizzare sul rischio di cancro i pazienti con sclerosi multipla potrebbe aiutare a fornire una migliore assistenza sanitaria a queste persone – spiega Nina Grytten – È fondamentale che nei pazienti con sclerosi eventuali tumori vengano diagnosticati precocemente, anche se i sintomi possono essere interpretati erroneamente come sintomi della sclerosi multipla”.
 
Fonte: European Academy of Neurology
 
Megan Brooks
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
 

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