quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 09 LUGLIO 2019
Specializzazioni mediche. Anelli (Fnomceo): “Grazie al Ministro Bussetti, ora azzeriamo l’imbuto formativo”

L’Ordine dei medici plaude all’aumento del numero di borse decretato dal Miur. “Ora abbiamo, tutti insieme, il compito e il dovere morale di risolvere, una volta per tutte, il problema dell’imbuto formativo, che costringe decine di migliaia di giovani medici ad attendere anche anni per poter entrare nelle scuole di specializzazione e completare così la propria formazione”.

“Esprimiamo la nostra soddisfazione e il nostro ringraziamento al Ministro Bussetti per l’aumento non trascurabile dei finanziamenti destinati alle specializzazioni dei nostri medici. Ora abbiamo, tutti insieme, il compito e il dovere morale di risolvere, una volta per tutte, il problema dell’imbuto formativo, che costringe decine di migliaia di giovani medici ad attendere anche anni per poter entrare nelle scuole di specializzazione e completare così la propria formazione”.

Con queste parole il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, accoglie la notizia, della pubblicazione del decreto, firmato dal Ministro Marco Bussetti, con la distribuzione dei posti presso le Scuole di specializzazioni mediche finanziati con risorse statali, regionali e provenienti da altri enti pubblici e/o privati e di quelli riservati alle categorie previste dal decreto legislativo 368/1999. I contratti di formazione medica specialistica per il 2018/2019 sono in aumento rispetto allo scorso anno: il totale è di 8.776. Di questi, 8.000 sono finanziati con risorse statali (erano 6.200 l’anno scorso), 612 con fondi regionali (a fronte dei 640 dello scorso anno accademico), 164 con risorse di altri enti pubblici e/o privati (per il 2017/2018 erano 94).
 
“Chiediamo pertanto un incontro al Ministro - continua Anelli - per mettere a punto un meccanismo di aumento delle borse, sfruttando quelle liberate attraverso l’applicazione della norma che prevede l’impiego nel Servizio sanitario nazionale degli specializzandi dell’ultimo anno”.

“Al Parlamento chiediamo poi di prevedere per legge la correlazione tra numero di laureati   in medicina e numero di borse - aggiunge -, di modo che a ogni laurea corrisponda un posto nelle scuole di specializzazione o al Corso per la Medicina Generale”.

“Quello che auspichiamo è di instaurare un meccanismo virtuoso - conclude -, che consentirà di esaurire finalmente l’imbuto formativo, frutto di anni di errate programmazioni”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA