quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 19 LUGLIO 2019
L’esercizio fisico allunga la vita. A qualunque età

Uno studio condotto in Gran Bretagna ha seguito oltre 3 mila persone tra i 40 e gli 80 anni per 12 anni, per valutare gli effetti sulla salute dell’attività fisica. Il passaggio dalla vita sedentaria a un’attività di 150 minuti settimanali ha ridotto del 29% il rischio di morte per cause cardiovascolari e dell’11% quello per cancro

(Reuters Health) – L’esercizio fisico riduce il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e anche alcuni tumori. A oggi la maggior parte delle ricerche si è soffermata sull’efficacia dell’attività fisica in alcuni momenti della vita degli individui, senza valutarne l’impatto negli anni. Un gruppo di ricercatori del Regno Unito ha recentemente pubblicato sul British Medical Journal uno studio incentrato sul rapporto tra attività fisica e longevità in uomini e donne di mezza età e anziani.

Lo studio
Un gruppo di ricercatori di Cambridge – guidati da Soren Brage - hanno valutato per otto anni i livelli di attività di uomini e donne che all’inizio dello studio avevano tra i 40 e gli 80 anni. Hanno coinvolto 14.599 partecipanti. Dopo i primi otto anni hanno iniziato a monitorare la mortalità e hanno continuato in media per 12,5 anni.

Durante questo periodo, sono deceduti 3.148 partecipanti, di cui 950 per malattie cardiovascolari e 1.091 per cancro. I ricercatori hanno misurato l’attività fisica complessiva svolta dai partecipanti, prendendo in considerazione il lavoro e il tempo libero, in termini di energia spesa per chilogrammo di peso corporeo.

Hanno osservato che il passaggio da una vita sedentaria ad un’attività fisica moderata per 150 minuti a settimana almeno – livello minimo di esercizio fisico raccomandato dall’OMS – era associato a una riduzione del rischio di morte per qualunque causa del 24%, di morte per malattie cardiovascolare del 29%, di morte per cancro dell’11%.

Tutti i partecipanti hanno beneficiato dell’esercizio fisico, anche coloro che soffrivano di una condizione cronica grave come malattie cardiache o cancro prima dello studio.

La riduzione del rischio di morte era associata all’aumento dell’attività fisica indipendentemente dai livelli di attività pregressi e persino dal peggioramento di altri fattori di rischio come dieta, peso corporeo, anamnesi, pressione arteriosa e livelli di colesterolo nel corso degli anni.
Le persone che hanno raggiunto livelli di attività “medi” durante lo studio avevano il 38% di probabilità in meno di morire rispetto ai sedentari, in caso di alti livelli di esercizio il rischio era ridotto del 42%.

A livello della popolazione, i ricercatori hanno calcolato che almeno 150 minuti a settimana di attività fisica a intensità moderata potrebbero prevenire il 46% dei decessi associati all’inattività fisica.

Fonte: BMJ 2019

Lisa Rapaport

(Versione italiana per Quotidiano Sanità/Popular Science)

© RIPRODUZIONE RISERVATA