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Martedì 28 FEBBRAIO 2012
La cura Di Bella, i giudici e lo Stato etico



Gentile Direttore,
la notizia: i giudici dispongono che venga somministrata la cura Di Bella dalla ASL in modo gratuito. Commento generale, ci risiamo! Qualcuno protesta e qualcuno commenta. Nessuno però si domanda perché i giudici non impongano agli ingegneri elettronici le norme per costruire un computer. Allora perché impongono le modalità di cura e la gratuità delle cure somministrate? I giudici sono diventati anche medici? Certamente no, non sono impazziti;  fanno semplicemente il loro mestiere di applicare il diritto, che è loro compito e non compito dei medici. Possibile quindi che nessuno riesca a modificare l’articolo 1 della legge 833: la repubblica tutela la salute come fondamentale diritto del cittadino…
Quindi diritto negato giudice autorizzato!

Chi ha voluto scrivere quell’articolo in quel modo (siamo nei primi anni 70) credeva fortemente nello stato etico (la repubblica tutela, non il medico). Per queste persone il problema era l’eguale accesso per tutti i cittadini indipendente dal censo e dal reddito alle cure sanitarie. Un principio fondamentale che non deve essere assolutamente cancellato. Ma la repubblica presupponeva che  il futuro della medicina era nella prevenzione e nei sistemi di sanità pubblica. Purtroppo non credeva che la medicina è una scienza e quindi è soggetta alle leggi della scienza: la verità di oggi è solo la base della verità di domani. Avere negato questo valore scientifico alla medicina ed averla ridotta ad un puro esercizio di diritto ha generato il mostro che ora tutti vedono ma che nessuno aveva visto prima d’ora: le cure le somministrano i giudici!
Insomma ridiamo la medicina ai medici che abbiano amore per la scienza e assieme a lei abbiano amore per l’uomo e la sua umanità. Ripartiamo dall’insegnamento universitario che deve insegnare che cosa un medico deve saper fare e che cosa è etico fare. La sola etica, senza scienza e viceversa non serve a nessuno, crea gli stati etici orrore e jattura  della storia del XXI secolo.
Grazie per l’attenzione
 
Pierpaolo Morosini
Chiaravalle (AN)
piemorosi@tin.it

 

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