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Lunedì 23 SETTEMBRE 2019
Furti medicinali in ospedale. Gemmato (FdI): “Apriamo riflessione sulla distribuzione diretta dei farmaci”

"L’interrogativo è se questi continui furti milionari di farmaci, che vanno ad alimentare le casse della camorra, della ’ndrangheta e della criminalità dell’est, non facciano venir meno il risparmio economico, pilastro sul quale si basava la cosiddetta distribuzione diretta del farmaco, lasciano solo gli enormi 'effetti collaterali' che gli utenti devono sopportare per raggiungere i siti di dispensazione lontani chilometri". Così il segretario della Commissione Affari Sociali.

"Le cronache locali baresi raccontano dell’ennesimo furto di farmaci costosi in una struttura pubblica. Solo tra Puglia e Basilicata, in poco più di un anno, quasi 3 milioni di euro di farmaci salvavita sottratti furtivamente alle farmacie ospedaliere. Da questi episodi criminosi deve aprirsi una riflessione sull’attuazione della legge 405 del 16 novembre 2001 che introduce la distribuzione diretta dei farmaci nelle strutture ospedaliere di importanti medicinali che, in precedenza, venivano distribuiti nelle farmacie private convenzionate". Lo dichiara il Segretario della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, Marcello Gemmato (FdI).
 
"L’introduzione del metodo distributivo, introdotto ai sensi della legge succitata, aveva, come scopo ultimo, quello di portare alle casse dello Stato un risparmio economico, pur avendo come contropartita ed effetto collaterale un forte disagio da parte del cittadino. Infatti l’utente/paziente era ed è obbligato non più a ritirare il farmaco, così come avveniva in precedenza, nella farmacia privata convenzionata presente in ognuno degli 8.000 comuni italiani, dal centro cittadino alla periferia urbana al cucuzzolo della montagna del paese di 800 abitanti, ma in strutture pubbliche non presenti organicamente sul territorio, sottoponendo a forte disagio l’utenza costituita da pazienti anziani e con gravi patologie.
 
Ulteriormente l’applicazione del DM 70 del 2017 in tema 'definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera' sta portando alla desertificazione delle strutture pubbliche sul territorio, con conseguente difficoltà di accesso alle strutture che, in molti casi, distano diversi chilometri dalla residenza dei pazienti", prosegue il deputato di FdI.
 
"A questo si aggiunga che le farmacie ospedaliere hanno orari di apertura al pubblico esigui, in alcuni casi 10 ore alla settimana, mediamente quanto è aperta una farmacia privata convenzionata in un giorno.  L’interrogativo è se questi continui furti milionari di farmaci, che vanno ad alimentare le casse della camorra, della ’ndrangheta e della criminalità dell’est, non facciano venir meno il risparmio economico, pilastro sul quale si basava la cosiddetta distribuzione diretta del farmaco, lasciano solo gli enormi 'effetti collaterali' che gli utenti devono sopportare per raggiungere i siti di dispensazione lontani chilometri dalle sedi di residenza ed aperti solo poche ore alla settimana", conclude Gemmato. 

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