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Martedì 24 SETTEMBRE 2019
Riforma sanitaria. Le mosse Nieddu per salvare la facoltà di medicina dell’Aou di Monserrato. Insorgono le opposizioni

Grande malcontento e non pochi allarmismi sulla riforma sanitaria sono sorti in queste ore alla luce di alcune anticipazioni rilasciate dall’Assessore alla Sanità, che spiega l’intenzione di voler accorpare l’AOU di Monserrato con l’Oncologico ed il Microcitemico di Cagliari, per salvare la facoltà di medicina. Cuccu: “Nessuno conosce il progetto, che andrebbe presentato pubblicamente, ben illustrato e condiviso. In Sardegna non mancano gli ospedali, manca il personale”. Per Tocco: “In sinergia col sindaco Paolo Truzzu ci attiveremo per invocare un tavolo di confronto in commissione sanità per il riordino delle strutture”.

Grande malcontento e non pochi allarmismi sulla riforma sanitaria sono sorti in queste ore alla luce di alcune anticipazioni rilasciate sul quotidiano de l’Unione Sarda dall’Assessore regionale per la Sanità, Mario Nieddu, per quanto riguarda gli ospedali Microcitemico ed Oncologico di Cagliari. Nieddu spiega che attualmente la facoltà di Medicina non rispetta i parametri ministeriali di tre posti letto per ogni studente iscritto al primo anno di corso. Ossia che il Policlinico universitario di Monserrato ha 300 letti in meno e quindi si ha l’esigenza, per poter mantenere aperta la facoltà, di incrementarli. Per tali motivazioni avrebbe pensato a tre alternative, quella di accorpare l’AO G.Brotzu all' azienda ospedaliero universitaria di Monserrato seguendo il modello che si è rivelato positivo a Sassari, oppure unire all’AOU di Monserrato soltanto l’Oncologico A. Businco e l’ospedale Microcitemico, o ancora, accorpare all’AOU di Monserrato tutti e tre gli ospedali citati: l’ AO G.Brotzu, il Microcitemico, l’Oncologico. Possibili soluzioni che l’Assessore fa sapere di aver già sottoposto all’attenzione della maggioranza, e che avrebbe così deciso.
 
La notizia dell’ipotesi di nuova divisione delle diverse strutture del Dipartimento Pediatrico e delle Microcitemie dell'Azienda Ospedaliera Brotzu, ha suscitato grande sconcerto e frustrazione tra i professionisti operanti all’interno dello stesso, tantè che le associazioni dei pediatri della Sardegna, con un documento (in allegato) condiviso dai Dirigenti del Dipartimento Pediatrico e delle Microcitemie, dalla Consulta Regionale Pediatrica e dalla SIP (Società Italiana di Pediatria) e dalle maggiori Società Scientifiche di Area Pediatrica affiliate SIP, spiegano che nel Dipartimento “sono confluite tutte le specialità e le competenze necessarie per dare risposta ai bisogni di salute dei pazienti in età pediatrica. Bisogni complessi per i quali è spesso necessario un approccio multidisciplinare con competenze consolidate alla luce delle particolari caratteristiche dell’età pediatrica e adolescenziale. Sarebbe dovuto essere il primo passo verso la creazione di un Ospedale pediatrico regionale ad alta specializzazione in grado di garantire maggiore efficacia ed efficienza al sistema e l'abbattimento delle liste di attesa, decisivo per garantire uniformità di accesso alle cure”.
 
Pertanto, “i professionisti del Dipartimento chiedono al Presidente della Giunta Regionale e all'Assessore alla Sanità di rivedere un progetto che, in attesa di realizzare un Ospedale Pediatrico Regionale, compromette l'efficacia e l'efficienza dell’assistenza pediatrica della nostra Regione, e sono disponibili a confrontarsi sulle criticità esistenti e a proporre soluzioni condivise”.
 
“Apprendiamo con sgomento e grande preoccupazione della volontà dell’assessore alla Sanità Nieddu di accorpare i presidi ospedalieri Oncologico, Microcitemico e Brotzu per salvare la facoltà di Medicina. Ancora una volta si constata una decisione calata dall'alto, adottata senza ascoltare gli operatori del settore, i medici, gli unici che più di tutti in questo caso potrebbero fornire proposte razionalizzanti e rispettose del loro operato e delle esigenze di pazienti e familiari”. Lo dichiara la segretaria della Commissione Sanità Carla Cuccu (M5S), che attacca duramente la bozza di riforma.
 
“Nessuno conosce il contenuto di questo scempio - tuona la consigliera - dal quale parrebbero emergere meri interessi personali dettati dai desideri dell’uno e dell’altro potente di turno. Nessuno conosce il progetto, se non pochi accoliti nelle segrete stanze. Un progetto che andrebbe presentato pubblicamente, ben illustrato e condiviso. Superficialità, presunzione, e disinteresse verso le reali problematiche della sanità sarda già si intravedono alla base di questa riforma: c’è un grave scollamento dal quotidiano. Basti pensare all’Oncologico, oggi in grandissima difficoltà, minato da gravi irregolarità e totale disorganizzazione a danno ancora una volta dei e delle pazienti. È questa la realtà che ogni giorno viene raccontata dai giornali, è questa la realtà con la quale ogni giorno sono costretti a fare i conti pazienti, familiari, medici, infermieri, ausiliari. Una realtà inaccettabile da contrastare con tutti i mezzi”.
 
Il malato per Cuccu deve essere riportato al centro dell’attenzione in primis: “Le difficoltà ogni giorno sono sempre maggiori, per ottenere un accertamento di invalidità a Sassari l’attesa è lunga nove mesi. Ancora una volta lungaggini inaccettabili dovute alla carenza di medici. In Sardegna non mancano gli ospedali, manca il personale! Non stiamo parlando di posti letto ma di persone, di persone, delle loro famiglie e di tutto il personale sanitario che in tantissimi anni di totale abbandono si è totalmente dedicato a loro. Se questa riforma dovesse passare sarà peggio che mai, si continua infatti a portare avanti logiche che trascurano la necessità di programmare una sanità pubblica efficiente che metta al centro i malati e le loro famiglie. La Giunta si occupi prima delle emergenze che hanno necessità di risposte concrete”.
 
Sulle preoccupazioni significative dei pediatri, dei pazienti e loro familiari per la possibile frammentazione delle principali strutture sanitarie della città, con un disegno destinato a differenziare il Dipartimento pediatrico e delle Microcitemie, arriva forte il sostegno dello stesso Comune di Cagliari: “Penso sia basilare l'apertura di un tavolo di confronto con l'assemblea municipale del capoluogo prima di effettuare scelte che possano impattare negativamente sulla riorganizzazione dei presidi ospedalieri di Cagliari”, commenta Edoardo Tocco (FI), Presidente del Consiglio comunale ed ex vicepresidente della commissione regionale sanità.
 
Il rischio per l'esponente degli azzurri è chiaro: “Riteniamo possa esserci una maggiore ponderazione visto che ci sono delle realtà da salvaguardare soprattutto con un processo di fusione ancora in corso tra i complessi dell'Oncologico e del Microcitemico accorpati al Brotzu. Contiamo che l'assessore regionale della sanità possa attivare al più presto un processo di condivisione con gli attori politici del capoluogo”.
 
“L'obiettivo è quello di tenere conto della fisionomia della sanità cagliaritana: per questo – conclude Tocco –, in sinergia con il sindaco Paolo Truzzu ci attiveremo per invocare un tavolo all'interno della commissione salute perché il riordino sanitario non possa avere riflessi negativi sui nosocomi del capoluogo”.
 
Elisabetta Caredda
 

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