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Giovedì 26 SETTEMBRE 2019
Patto Salute. Cittadinanzattiva: “Positivi temi e proposte, accolte molte avanzate anche da noi”

"Ora si tratta di fare in modo che il Patto si chiuda rapidamente, e soprattutto che allo stesso corrispondano vincoli trasparenti che tutti i soggetti devono assumersi. E’ essenziale infatti che chi lo sottoscrive si impegni a attuarlo, e risponda della sua effettività. Il mancato adempimento delle norme è un elemento che aggrava le disuguaglianze nel nostro Paese”. Così il segretario generale Antonio Gaudioso.

“Accogliamo molto positivamente la piattaforma avanzata dal Governo alle Regioni sul nuovo Patto per la Salute, perché i temi sono quelli giusti, così le proposte, che coincidono con molte da noi avanzate nelle settimane passate come la conferma dell’aumento del finanziamento del Fsn, l’attenzione all’integrazione ospedale-territorio, il nuovo protagonismo delle professioni sanitarie, l’attenzione alla lotta alle disuguaglianze come tema centrale del Ssn. Ora si tratta di fare in modo che il Patto si chiuda rapidamente, e soprattutto che allo stesso corrispondano vincoli trasparenti che tutti i soggetti devono assumersi. E’ essenziale infatti che chi lo sottoscrive si impegni a attuarlo, e risponda della sua effettività. Non è accettabile che, come accaduto in passato, ad esempio con il piano delle cronicità, quanto stabilito resti poi solo sulla carta. E il mancato adempimento delle norme è un elemento che aggrava le disuguaglianze nel nostro Paese”. Questo il commento di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.
 
“Accogliamo positivamente anche che finalmente la mobilità sanitaria sia vista non come turismo sanitario, ma come una necessità per i cittadini, a fronte di servizi che in alcune regioni non esistono, un diritto che viene finalmente riconosciuto ai tanti cittadini costretti a muoversi lontano dalle aree di residenza. Importante anche che sia ribadita la centralità della garanzia di esigibilità dei diritti”, ha concluso Gaudioso, “a partire dai Lea che ancora oggi sono visti troppo spesso come obiettivo a cui puntare e non punto di partenza. Speriamo che prenda corpo, infine, il lavoro sugli standard dell’assistenza territoriale, uno dei grandi problemi che il nostro Paese sta vivendo in questa fase, vista l’estrema eterogeneità dell’offerta”.
 

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