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Lunedì 30 SETTEMBRE 2019
Vertenza Aias. Sindacati verso lo sciopero. È scontro tra Nieddu e Arru

Sempre più critica la situazione dei dipendenti Aias. Cgil, Cisl, Uil e Usb proclamano lo sciopero per il 7 ottobre, contestano la mancata corresponsione degli stipendi e chiedono una fase nuova per il servizio e la tutela del lavoro. Sul diniego di Sas Domos, Nieddu chiarisce: “Serviva una legge regionale, in mancanza si attua quella nazionale e la sperimentazione gestionale va approvata dalla Conferenza Stato Regioni”. Ma l’ex assessore replica: “Con il D.L. n.347/2001 la normativa è già da tempo stata aggiornata, la delibera di costituzione di Sas Domos é passata al vaglio di dg regionali e giuristi”.

La situazione dei dipendenti Aias va peggiorando. Sempre più disperata l’attesa di vedersi bonificare niente meno che una percentuale dello stipendio. L'ultimo pagamento erogato dall’Associazione risale al 26 agosto con un acconto dell'80 per cento della mensilità di giugno 2019, e nessun accenno al saldo del cumulo delle nove/dieci retribuzioni arretrate.

A fronte di questa situazione complessa da gestire ed il prolungarsi dei tavoli tecnici della Regione che vanno avanti nel silenzio più totale e senza riscontro alcuno in termini di concretezza per i dipendenti alle prese con i disagi dei costi primari di sopravvivenza, che a differenza dei tempi della Regione non sono prorogabili, CGIL, CISL, UIL e USB proclamano per il 7 ottobre uno sciopero per la vertenza, in coerenza con quanto già annunciato intorno alla fine del mese di agosto. Ciò, rilevato inoltre che il Tribunale di Cagliari ha emesso nei confronti di Aias un importante pignoramento notificato sia all’ Ats che alla Regione, e che Aias continua a comunicare (in allegato la nota) la sua sofferenza nell’assolvere alla disciplina del CCNL nei confronti dei lavoratori relativamente ai loro diritti sulle retribuzioni.

La mobilitazione dei sindacati pertanto continua, “per contestare ancora una volta l’irregolarità nella corresponsione degli stipendi e richiedere una fase nuova per il servizio e la tutela del lavoro”.  CGIL, CISL, UIL e USB si riferiscono anche al progetto della società consortile Sas Domos, costituita nel dicembre 2018 con deliberazione di G.R. n. 57/55 del 21/11/2018, e successive deliberazioni dell’ex Direttore Generale Ats, finalizzata a sviluppare una gestione di servizi relativi all’attività sanitaria e socio-sanitaria con la creazione di sedi di assistenza ulteriori per i pazienti e nuove opportunità di lavoro. Progetto sospeso da parte del Presidente della Regione Christian Solinas come primo atto, subito dopo le elezioni regionali.

Durante la conferenza stampa dello scorso mercoledì 26 settembre 2019, l’Assessore per la sanità Mario Nieddu, rispondendo ad una domanda sul blocco dell’attivazione de Sas Domos, chiarisce il suo diniego al progetto: “Sas Domos si inquadra nell'ambito delle sperimentazioni gestionali cosiddette, che nascono col vecchio governo Andreotti del 1991. Ci sono poi stati diversi passaggi legislativi, l'ultimo se non ricordo male è del 2016. Le sperimentazioni gestionali, purtroppo per qualcuno che pensava di buttarla lì sul tavolo in maniera molto semplicistica, sperando così di imbrogliare i lavoratori e tenerli buoni, perché questo è stato Sas Domos, è stato uno specchietto per le allodole. Perché la sperimentazione gestionale va normata, ed invece è stata messa lì, senza la normativa regionale di riferimento che noi non abbiamo. Per cui, in assenza di una normativa regionale sulle sperimentazioni gestionali, vale la normativa nazionale e quindi va approvata dalla Conferenza Stato Regioni. La vecchia Giunta non ha mai chiesto un'approvazione in tal senso. Quindi Sas Domos, cos'era? Una scatola vuota, che non serviva a niente”.

L’Assessore critica le modalità portate avanti dalla vecchia Giunta: “Loro hanno fatto finta di risolvere il problema, hanno revocato la convezione ad Aias, poi però gli hanno chiesto... però siccome non sappiamo come fare con i pazienti, ti prego Aias, continua a fare quello che stavi facendo. Questo è stato, è stata una presa in giro colossale dei lavoratori dell'Aias. Non abbiamo fatto favori a nessuno, sia ben chiaro”.

Nieddu affronta ancora la trasparenza dei bilanci dell’Associazione, che si è sempre opposta dal mostrarli alla Giunta precedente e all’Ats quando richiesti per consentire ai propri professionisti in materia legale e sulla contabilità di verificare la veridicità della documentazione. Infatti, soltanto in prossimità della data di scadenza delle convenzioni, quale provvedimento della Giunta precedente, e non successivamente al ripristino della stessa, in occasione del secondo incontro in prefettura l’Associazione si ammorbidisce nell’accettare di mostrare i bilanci.  

“Quando sono stato convocato in prefettura – sottolinea l’esponente di Giunta -, ho chiesto un tavolo tecnico in Assessorato per venire finalmente a capo dell'annosa questione del rapporto crediti-debiti tra Aias e SSR”. Per la prima volta, sono riuscito ad avere i bilanci di Aias, cosa che non hanno mai visto gli altri. Finalmente i bilanci li abbiamo oggi al tavolo e in base a quelli stiamo facendo un lavoro finalmente serio, che ci porterà poi, in base alle risultanze del tavolo, ad assumere una posizione definitiva ed assumere necessari e conseguenti decisioni su Aias. Ma senza fare torto a nessuno. Perchè noi non siamo lì per difendere né la famiglia Randazzo, né qualche sedicente associazione sindacale. Siamo lì per difendere gli interessi dei lavoratori e soprattutto della parte debole che sono i pazienti assistiti da Aias. E quando arriveremo alle necessarie e debite conclusioni del tavolo, faremo tutto quello che sarà da fare, ma senza prendere in giro nessuno. Perchè se dovremo fare una sperimentazione gestionale, la faremo a norma di legge e non fasulla come qualcun altro ha fatto sino ad oggi”.

Pronta la replica dell’ex Assessore regionale alla sanità, Luigi Arru: “Non abbiamo mai preso in giro nessuno meno che mai lavoratori disperati per il mancato pagamento di 10 mensilità arretrati. La delibera della Giunta regionale di costituzione di Sas Domos é passata al vaglio di direttori generali della Regione, giuristi (avvocati e notai), nessuno ha sollevato problemi sulla validità e legittimità. Non abbiamo mai avuto pregiudizi nei confronti di chicchessia ma siamo stati chiamati in sedi ufficiali (prefettura) per affrontare una situazione di crisi, abbiamo applicato un ordine del giorno del consiglio regionale e dopo analisi approfondite e tavoli tecnici abbiamo proposto una soluzione. Se uno si ferma decreto legislativo n. 229/1999 e si ferma all’ articolo 9-bis del D.L. n.502/1992, potrebbe avere ragione, ma poi esistono evoluzioni della normativa come per esempio il D.L. n.347/2001, in particolare l’articolo 3, Disposizioni in materia di equilibrio dei presidi ospedalieri e di sperimentazioni gestionali, commi 6 e 7  (in allegato)”.

Arru conclude puntualizzando: “La nuova Giunta ha una posizione diversa? Assolutamente legittimo, ma non si appigli al niente, e soprattutto risolva il problema dei lavoratori e delle loro famiglie! Si sa, come medici non abbiamo una formazione giuridica e quindi dobbiamo avere consiglieri giuristi. Un umile consiglio, forse é meglio avere qualche consigliere giuridico più aggiornato, o meglio, un dirigente forse più aggiornato, dirigente che la Giunta dei professori forse ha fatto male a non bocciare!”.

Sulle sperimentazioni gestionali, già anche il bimestrale dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali (AGENAS), anno II numero 3 gennaio_ febbraio 2003, puntualizzava che “l’ultimo intervento regolatorio si realizza, infine, all’insegna del federalismo, con la legge 16 novembre 2001, n. 405 che ha trasferito ogni competenza in materia di sperimentazione gestionale alle Regioni, le quali possono ora darsi proprie regole in piena autonomia. In attesa che le Regioni adottino, se lo ritengono, proprie regole speciali, continuerà ad applicarsi, in ossequio al principio della continuità del sistema normativo, la pregressa disciplina statale e le funzioni in precedenza svolte dalla Conferenza Stato-Regioni in tema di autorizzazione e controllo saranno svolte da ciascuna Regione per il proprio ambito territoriale”.

Elisabetta Caredda

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