quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Sabato 05 OTTOBRE 2019
Rapporto Asvis 2019: “Bene l’Italia su raggiungimento obiettivi di salute e benessere dell’Agenda 2030. Sul resto molto è da fare”

Forte riduzione della probabilità di morte sotto i 5 anni e la diminuzione della popolazione urbana all’esposizione da inquinamento di particolato. Aumenta la speranza di vita in Europa e diminuiscono i casi di tubercolosi e Hiv del 28 %. L’Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile propone il monitoraggio sui livelli di equità e salute e si appella al governo: “Serve una legge annuale per lo sviluppo sostenibile a partire dalla prossima Legge di Bilancio”.  IL RAPPORTO

L’Italia continua con discontinuità il suo percorso verso i 17 obiettivi dell’Agenda 2030, con passi in avanti in nove aree, tra cui c’è l’obiettivo salute e benessere e peggiorando in 6, soprattutto sulla povertà, acqua e strutture igienico sanitarie, con 2 aree che rimangono stabili.

A far emergere la situazione è il Rapporto dell’Asvis 2019 (Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile), presentato il 4 ottobre alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con la partecipazione tra gli altri del Presidente della Camera Roberto Fico, del neo ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e del Commissario UE agli Affari Economici Paolo Gentiloni. Il rapporto fotografa una situazione che vede il nostro Paese non da solo in questo percorso ancora incerto. Di fatti nonostante i numerosi progressi compiuti dai governi, il maggior numero dei Paesi è ancora ben lontano dagli scopi prefissati dall’Agenda 2030.

Una serie di fattori come si legge nella prefazione del Rapporto preoccupano “il mondo non si trova su un sentiero sostenibile, con il riscaldamento globale e il degrado ambientale che avanzano, le tensioni commerciali che crescono e si diffondono risposte nazionalistiche e protezionistiche ai problemi nazionali e globali, con le diseguaglianze che restano altissime”

Nel nostro Paese tra il 2010 e il 2017, nello specifico, le 9 aree che hanno registrato miglioramenti sono: salute, uguaglianza di genere, condizioni delle città, modelli sostenibili di produzione e consumo, qualità della governance, giustizia e istituzioni e cooperazione internazionale e condizione economica. Peggiorando invece in sei: povertà, alimentazione e agricoltura sostenibili, acqua e strutture igienico sanitarie, sistema energetico, condizione dei mari ed ecosistemi marini e terrestri e rimanendo stabile per l’educazione e la lotta al cambiamento climatico

“La buona notizia è che il nuovo Governo ha introdotto la sostenibilità nell’agenda politica” dichiara il presidente dell’Asvis Pierluigi Stefanini e continua “le linee programmatiche includono le nostre proposte, ma a questi annunci devono seguire azioni concrete per mettere l’Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile”. Ecco i risultati del rapporto dell’Asvis che mette sotto la lente d’ingrandimento in che modo nel mondo, in Europa e in Italia si stia procedendo per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030, con un focus specifico sull’obiettivo salute e benessere, che pur con grandi passi in avanti richiede uno sforzo condiviso per arrivare a soddisfare obiettivi e target dell’Agenda 2030.

Passi in avanti in Italia nella salute e passi indietro nella lotta alla povertà
Il rapporto dell’Alleanza per lo Sviluppo sostenibile, evidenzia nel periodo tra il 2010 e il 2017 segnali di miglioramenti nell’obiettivo di assicurare benessere e salute, in particolare dal 2015, anno in cui si registra una riduzione della probabilità di morte sotto i 5 anni (3,4 decessi entro i 5 anni per mille nati vivi), con però il tasso di mortalità per incidenti stradali che dal 2017 nel nostro Paese è tornato ad aumentare.

Miglioramenti sì, anche per quel che riguarda l’istruzione di qualità, l’uguaglianza di genere, i sistemi di energia, con segnali invece allarmanti, come quelli del biennio 2016 e del 2017 che vedono l’aumento della povertà assoluta e relativa, rispettivamente dell’8,4 % e del 15,6 % della popolazione. Un dato ancora più preoccupante se si considera che oltre 1 milione di giovani tra i 18 e i 34 anni hanno dichiarato una situazione di assoluta povertà. Servirà poi una lotta contro il tempo per raggiungere i Target in cui si articolano gli obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2020 dove l’Italia è in fortissimo ritardo.

La salute migliora anche nel Vecchio Continente: aumenta la speranza di vita e calano i casi di Hiv.
In occasione del Rapporto, l’Asvis presenta la dinamica dell’Unione Europea e dei singoli paesi rispetto ai 17 obiettivi dell’Accordo. Tra il 2010 e il 2017 il Vecchio continente mostra segnali di miglioramento per nove obiettivi: salute, istruzione, uguaglianza di genere, sistemi energetici, crescita economica, qualità delle città, modelli sostenibili di consumo e produzione, adozione di misure per contrastare il cambiamento climatico, conservare i mari.  Peggiora la situazione per la qualità dell’ecosistema terrestre e per il rafforzamento di rinnovamento del partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile e rimane stabile per la lotta contro la fame, la promozione dell’agricoltura e dell’industria sostenibile, la riduzione delle diseguaglianze tra Stati e la promozione di società pacifiche.

Soprattutto per l’obiettivo salute e benessere si registrano forti passi in avanti. Aumenta la speranza di vita in tutti gli Stati dell’Unione e diminuiscono i casi di tubercolosi, epatite e HIV del 28 % rispetto al 2010. Anche l’insoddisfazione per le cure mediche si è ridotta di 1,4 % punti percentuali rispetto al 2010. Dati positivi per tutta l’Unione anche per la vita nelle città, dove diminuisce l’esposizione alle polveri sottili e parallelamente si riduce anche il numero di morti per incidenti stradali del 21 % rispetto al 2010.  Dato che contrasta con il nostro paese dove dal 2017 le morti in strada sono aumentate.
 
Le “leggi per la salute” e l’esclusione degli extra-comunitari in Italia
Il Rapporto sottolinea come l’ultima Legge di Bilancio 2019 ha interrotto la tendenza alla diminuzione delle risorse destinate al Servizio Sanitario Nazionale stanziando 114,439 miliardi di euro per il 2019 e prevedendo un incremento di 2 miliardi nel 2020 e di 1,5 miliardi nel 2021, cui vanno aggiunti finanziamenti aggiuntivi destinati alle regioni per i medicinali innovativi e oncologici.

Inoltre viene segnalato come è aumentato il fondo per l’inclusione lavorativa in cui l’INAIL potrà rimborsare al datore di lavoro il 60 % della retribuzione corrisposta al lavoratore disabile destinatario di un progetto rinserimento a seguito di uno stato di inabilità temporanea, solo aumentati i fondi per il Caregiver pari a 5 milioni per ciascun anno del triennio e quella per la mobilità dei disabili. Parallelamente però si segnala come il provvedimento esclude gli extra-comunitari dalla “Carta della famiglia” per accedere agli sconti per le famiglie numerose negli acquisti di servizi, e viene eliminato il vincolo di destinazione alle risorse stanziate per l’assistenza sanitaria per coloro che non sono non iscritti al Servizio Sanitario Nazionale.

Le proposte dell’Asvis per contrastare le morti per inquinamento e monitorare l’equità sulla salute
L’obiettivo 3 Salute e benessere mostra dei passi in avanti ma il rapporto sottolinea come sia necessario intervenire ancora su molte criticità. La sostenibilità economica in primis a fronte della limitatezza delle risorse destinate alla sanità pubblica, la sostenibilità sociale dato il costante aumento di disabili e anziani. Emerge come “l’epidemia obesità” contenga una forte diseguaglianza tra classi e vada contrasta in modo più efficace. Un problema che si affianca a quello opposto della povertà alimentare da affrontare attraverso azioni redistributive e di educazione all’ alimentazione. Il rapporto integra dal “Decalogo per la salute Sostenibile” presentato nel 2018 nuove proposte:  
- Introdurre un “Auidit di qualità” per monitorare i livelli di equità nella salute e nella sanità a livello territoriale e istituzionale
- Disegnare politiche per contrastare i fattori che causano malessere e patologie, individuando e promuovendo progetti di buone pratiche per la salute e il benessere
- Monitorare la produzione normativa, in particolare delle leggi di bilancio, rispetto all’obiettivo salute e benessere
- Promuovere il gemellaggio tra regioni e territori per diffondere esperienze positive
 
A questi punti viene aggiunta l’iniziativa di potenziare le azioni istituzionali nazionali e regionali per la mortalità delle malattie croniche non trasmissibili (Ictus, infarto, tumori) che nel nostro paese sono responsabili del 91 % dei decessi, che come ricorda l’OMS sono sempre associabili a fattori ambientali: dall’inquinamento alle sostanze chimiche, con le fasce sociali più deboli a rischio.
 
Obiettivi e target per il 2030 nella salute e nel benessere
Nell’ obiettivo salute e benessere vengono definiti dei target per raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Agenda 2030. Dalla riduzione del tasso di mortalità materna a meno di 70 per 10.000 nati vivi, evitare le morti di neonati e bambini a non più di 12 su 1.000 per i neonatali e per i bambini al di sotto dei cinque anni a non più di 25 su 1.000 nati vivi. C’è poi la questione del porre finalmente fine alle epidemie di Aids, tubercolosi e malattie trasmissibili. Entro il 2030 ridurre di un terzo la mortalità prematura da malattie non trasmissibili attraverso prevenzione e cura, promuovendo al tempo stesso la salute mentale.
Rafforzare la prevenzione e il trattamento di abuso di sostanze di stupefacenti e alcool. Entro il 2020 dimezzare il numero di decessi a livello mondiale e le lesioni da incidenti stradali. Conseguire una copertura universale compresa la protezione dai rischi finanziari, l’accesso a servizi essenziali di assistenza sanitaria di qualità e l’accesso a farmaci sicuri a prezzi accessibili con vaccini per tutti.

C’è poi entro il 2030 tra i target, ridurre sostanzialmente il numero di decessi e malattie da sostanze chimiche pericolose e da inquinamento e contaminazione di acqua, suolo e aria.

L’Asvis chiede al Presidente Conte e ai ministri uno sforzo nell’attuare l’Agenda 2030 per i rispettivi ambiti di competenza, come fatto dalla Presidente della Commissione UE. Come ha ricordato Paolo Gentiloni l’obiettivo della nuova Commissione europea “è mettere in campo 1.000 miliardi di investimenti in sostenibilità ambientale” aggiungendo come “la crescita oltre che quantitativa deve essere sostenibile”. Per revisionare inoltre da parte della Commissione “la tassazione sull’energia rendendo meno favorevole l’uso di carburanti fossili e inquinanti”.
 
Federico Ruggeri

© RIPRODUZIONE RISERVATA