quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 09 OTTOBRE 2019
Caso Venturi. Anelli (Fnomceo): “No al task shifting, i medici facciano bene i medici e gli infermieri bene gli infermieri”

Il presidente dell’Ordine dei medicio dal palco del Congresso Fimmg è tornato sulla querelle dell’ultima settimana seguita alle parole dell’assessore dell’Emilia Romagna Sergio Venturi. “Il trasferimento delle competenze è utilizzabile nei paesi di guerra dove non ci sono medici, la carenza di medici in Italia non può giustificarlo perché significherebbe ammettere di voler abbassare la qualità della nostra assistenza”.

“Il Task shifting (trasferimento delle competenze da un professionista all’altro) un grande stato come questo non se lo può permettere, è utilizzabile nei paesi di guerra dove non ci sono medici, la carenza di medici in Italia non può giustificarlo perché significherebbe ammettere di voler abbassare la qualità della nostra assistenza e credo che l’Italia questo non può permetterlo. Le professioni sanitarie sono una grande risorsa per il paese, devono operare in sinergia, non in competizione. Ogni professione è legittimata a chiedere maggiore qualità dell’assistenza ma nel rispetto del proprio ruolo e delle proprie competenze. I medici facciano bene i medici e gli infermieri bene gli infermieri”.
 
È quanto ha affermato il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli dal 76° Congresso nazionale della Fimmg in corso a Villasimius in Sardegna tornando sulla querelle dell’ultima settimana seguita alle parole dell’assessore dell’Emilia Romagna Sergio Venturi
 
“I medici – ha specificato Anelli - hanno un percorso formativo che va da 9 a 11 anni, allora è arrivato il momento di garantire per legge a ogni laureato un percorso formativo completo, laurea e specializzazione o medicina generale. Così svuoteremo l’imbuto formativo. Diamo ai ragazzi una borsa di studio, non un posto precario di lavoro. Vorrei che s’invertisse un percorso che finora ha portato sempre più ad un ridimensionamento dell’autonomia dei medici (norme e regolamenti hanno imbrigliato la nostra professione, l’hanno condizionata in maniera sostanziale, anche a causa di aspetti economici, ma a volte non si capisce perché, come nel caso della prescrizione di farmaci innovativi per diabete e BPCO, prescritti solo dallo specialista. L’appropriatezza si misura non dai fogli di carta ma dalla qualità professionale, e tutti i medici laureati sono in grado di garantire approrpiatezza. È tempo di garantire autonomia e libertà ai medici, possiamo guidare il cambiamento etico e morale di cui necessità la società”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA