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Martedì 15 OTTOBRE 2019
“Stop al fumo in spiaggia, stadi e giardini pubblici”. Il Comitato nazionale di Bioetica si scaglia contro il tabagismo e chiede anche aumento delle tasse

Mozione del Cnb che denuncia anche come le azioni di educazione sanitaria e prevenzione intraprese non sono sufficienti”. Proposto anche l’aumento delle tasse per sigarette elettroniche e prodotti da tabacco riscaldato. Stop anche a pubblicità occulta dei prodotti e dei marchi riferibili al tabacco o alle sigarette elettroniche. LA MOZIONE

Estendere il divieto di fumo “a luoghi esterni, dove si ritrovano anche bambini e donne in gravidanza, quali ad esempio: giardini pubblici, luoghi di spettacolo all’aperto, spiagge attrezzate, stadi, campi sportivi, ristoranti all’aperto”. E ancora: aumentare le tasse sui prodotti da tabacco anche per sigarette elettroniche e prodotti da tabacco riscaldato. Stop anche a pubblicità occulta dei prodotti e dei marchi riferibili al tabacco o alle sigarette elettroniche. Sono alcuni dei capisaldi della mozione ‘Contro il tabagismo’ del Comitato nazionale di Bioetica.
 
Il CNB ricorda di avere “già affrontato, nel dettaglio, la questione bioetica nel parere Il tabagismo del 2003”. E con la presente mozione “manifesta la propria preoccupazione e fa presente alle istituzioni competenti come, nel periodo intercorso da allora (16 anni), la mortalità e morbilità correlate all’uso di tabacco non sono diminuite, anzi aumentate. Tutto questo è avvenuto e continua ad avvenire, a conferma che le azioni di educazione sanitaria e prevenzione intraprese non sono sufficienti. Inoltre da alcuni anni l’industria del tabacco sta promuovendo le nuove sigarette a tabacco riscaldato e incrementando il suo mercato verso la sigaretta elettronica. Questi prodotti di nuova generazione sono reclamizzati come meno tossici, attraverso una pubblicità ingannevole”.
 
Le proposte del Cnb:
 
1.Promuovere una informazione corretta sui pericoli dell’uso del tabacco per sé e per gli altri (fumo passivo) e, pertanto, rendere efficace la campagna antitabagismo nelle scuole di ogni ordine e nei luoghi di lavoro, fornendo linee guida, percorsi didattici, con l’ausilio di personale specializzato, di medici, psicologi, sociologi e mass media, ed aumentare il numero di centri antitabagismo, oggi poco numerosi in Italia.
 
2.Promuovere ricerche per la valutazione ed applicazione di misure restrittive. C’è evidenza che un aumento del prezzo delle sigarette e altri tabacchi, tramite aumento delle accise, comporta una riduzione dei consumi di questi prodotti e dell’iniziazione al fumo nei giovani, con un aumento - non di poco conto - anche del gettito fiscale. Inoltre, è dimostrato come in Italia l’aumento del prezzo del tabacco sia una strategia efficace, attuabile, fortemente accettabile dalla società. Risulta, pertanto, importante e urgente adottare politiche fiscali, considerate dall’OMS come la strategia più efficace per il controllo del tabagismo. È importante, però, che non vi siano differenze significative di prezzo di diversi tipi di tabacco. Un aumento della tassazione rischierebbe di fare semplicemente passare i fumatori a consumare il prodotto più economico. É questo il caso dei tabacchi trinciati per sigarette rollate a mano, che costano quasi la metà rispetto alle sigarette confezionate, e che sono sempre più usate in Italia, soprattutto dai più giovani. Tali politiche fiscali dovrebbero essere attuate anche per le sigarette a tabacco riscaldato e per le sigarette elettroniche. Il CNB ritiene opportuno che siano promossi anche studi sulla evoluzione socio-economica-culturale della nostra società per le influenze che tale evoluzione può esercitare sugli stili di consumo del tabacco, al fine di avere conoscenze utili a indirizzare le politiche di prevenzione, oltre quelle restrittive.
 
3.Al fine di evitare i gravi danni cagionati dal fumo passivo alla popolazione, estendere i divieti di fumo7 a luoghi esterni, dove si ritrovano anche bambini e donne in gravidanza, quali ad esempio: giardini pubblici, luoghi di spettacolo all’aperto, spiagge attrezzate, stadi, campi sportivi, ristoranti all’aperto.
 
4.Informare adeguatamente gli utenti che il preteso beneficio di svezzamento che deriva dall’uso delle sigarette elettroniche non trova alcuna prova scientifica e non è scevro di rischi per il fumatore e per chi gli sta accanto. Pertanto, il CNB raccomanda di estendere le limitazioni imposte nel nostro Paese anche alle sigarette a tabacco riscaldato e alle sigarette elettroniche.
 
5.Sollecitare l’attenzione e sensibilizzare sul fatto che i mozziconi delle sigarette usualmente abbandonati su strade, spiagge, parchi pubblici, mancando anche appositi raccoglitori, sono realizzati in acetato di cellulosa, sostanza difficilmente biodegradabile, quindi causa di un persistente e continuo inquinamento ambientale. Se accendere una sigaretta significa immettere più di 4000 sostanze chimiche ad azione nociva, tossica e cancerogena, una parte di queste resta nel filtro e nella parte di sigaretta non fumata. Un rapporto di Enea in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (2017) nel valutare il potenziale nocivo dei mozziconi, rileva come nel nostro Paese su tale minaccia vi sia un vuoto culturale e normativo. La sua risoluzione dipende non solo da una riduzione del consumo di sigarette, ma è necessario un comportamento consapevole e responsabile da parte degli utenti e da parte dei comuni, degli amministratori locali, dei datori di lavoro che dovrebbero non solo emanare regole di comportamento, ma anche istallare, come accade per altre tipologie di rifiuti, appositi raccoglitori per mozziconi di sigarette.
 
6.Inibire ogni forma di pubblicità anche occulta dei prodotti e dei marchi riferibili al tabacco o alle sigarette elettroniche, inclusa l’accettazione di sponsorizzazioni da parte dei produttori di tabacco anche a fondazioni politiche o istituti di ricerca.
 
7.Incrementare progetti di ricerca, sostenuti da fondi pubblici, trasparenti e svincolati da condizionamenti di parte, coinvolgendo medici, psicologi, antropologi, pubblicitari, al fine di una migliore conoscenza dei lati oscuri o poco conosciuti del tabagismo (es. meccanismi della dipendenza), così da aumentare gli strumenti di prevenzione primaria.
 
8.Considerato l’utile che lo Stato ricava dalla vendita di sigarette e affini, prevedere la possibilità che il Servizio Sanitario Nazionale rimborsi i farmaci per il trattamento del tabagismo e disponga di maggiori risorse per la cura della dipendenza.
 

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