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Giovedì 08 MARZO 2012
Ospedale-territorio. Da sindacati prove di dialogo su ruolo Medico nel Ssn

I Medici convenzionati e i medici ospedalieri appartenenti a quattro sigle sindacali (Fimmg, Cimo Asmd, Sumai-Assoprof e Fimp) si sono riuniti oggi a Roma. Obiettivo: “il Medico deve tornare ad essere centrale all’interno del Ssn, sia che operi sul territorio che nelle strutture ospedaliere”.

La centralità della professione medica, questo l’argomento dell’incontro che si è svolto oggi a Roma tra Fimmg, Cimo Asmd, Sumai e Fimp. Un evento che ha visto per la prima volta riunirsi le quattro sigle sindacali in rappresentanza dei medici convenzionati e quelli dipendenti. 
 
“Il Medico deve tornare ad essere centrale all’interno del Ssn, sia che operi sul territorio che nelle strutture ospedaliere – così si sono espressi tutti rappresentanti delle sigle sindacali –  Questa è l’unica strada percorribile per tutelare la salute del cittadino e garantire il Ssn”.
 
“Il dialogo tra noi Medici è diventato indispensabile – sostiene Giacomo Milillo, Segretario Nazionale Fimmg – Non possiamo più ipotizzare due mondi separati. I Medici di famiglia e i Medici ospedalieri lavorano da sempre insieme nel Ssn e adesso più che mai devono trovare un punto di incontro”.
 
Dello stesso avviso Riccardo Cassi, Presidente Cimo Asmd: “Dobbiamo lavorare insieme per ridare centralità alla nostra professione. Il Medico non è un dirigente – sottolinea Cassi – è una figura professionale precisa che va definita anche a livello contrattuale”.
 
Il Medico si prende cura dei pazienti e si occupa della loro salute, “non possiamo più permettere come sta accadendo in questi giorni – precisa Roberto Lala, Segretario Nazionale Sumai-Assoprof – di subire continui attacchi fino ad adombrare sui medici responsabilità sulle gare d’appalto. Dobbiamo costruire una forte unità ed eliminare tutte le conflittualità per salvaguardare anche il rapporto con i pazienti”.
 
Dello stesso avviso Giuseppe Mele, Presidente Fimp che sostiene l’unità soprattutto per le cure sul territorio “che bisogna rafforzare sempre di più affinché diventino il pilastro del servizio sanitario nazionale”.

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