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Martedì 05 NOVEMBRE 2019
Epatite C/2. Mandelli (Fi): “Per scovare il sommerso, test rapidi salivari per tutti”

L’idea è anche quella di preparare una mozione per interrogare il Parlamento sulla necessità di fare una politica comune sull’epatite C. Pensando inoltre ad una due giorni di screening per i parlamentari e alla possibilità di metterli in contatto con i medici per sensibilizzarli: “Attraverso lo screening il tema dell’epatite C può essere ancora più percepito e portato avanti con più forza e volontà comune”

“Quella dei test rapidi per tutti, per scovare i casi sommersi di epatite C, potrebbe essere una proposta. Ovviamente vanno divisi quelli all’interno del Ssn da quelli salivari, che potrebbero essere messi in commercio a carico del cittadino che vuole fare un approfondimento sul suo stato di salute. Sono quindi due temi separati: da una parte mettere a disposizione un auto-test rapido, dall’altra pensare che all’interno delle possibilità di indagine del medico ci sia anche quella di indagare su questo virus, con una gratuità nella prova, per fare uno screening sempre più ampio e far emergere quel sommerso che è il nostro nemico numero uno”.
 
È quanto ha dichiarato all’agenzia Dire, il deputato di Forza Italia e presidente della Fofi, Andrea Mandelli, in occasione del convegno ‘Alleanza contro l’Epatite. Uniti, insieme: pazienti, clinici e istituzioni, per la concreta eradicazione del virus’, promosso da Aisf (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato) e Simit (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), con il patrocinio di EpaC onlus e organizzato oggi al ministero della Salute.
 
“La mia idea è quella di preparare una mozione per interrogare il Parlamento sulla necessità di fare una politica comune sull’epatite C - ha proseguito Mandelli - che non ha magliette di partito, ma la necessità di essere strumento importante per i cittadini. A supporto della mozione si potrebbe pensare ad una due giorni di screening per i parlamentari e alla possibilità di metterli in contatto con i medici per sensibilizzarli. Attraverso lo screening il tema dell’epatite C può essere ancora più percepito e portato avanti con più forza e volontà comune”.

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