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Mercoledì 06 NOVEMBRE 2019
Il Veneto aiuterà la Calabria a riorganizzare la chirurgia. Ok ad accordo proposto dal Ministero

Si concretizza la proposta da parte del ministero annunciata ad agosto dal presidente veneto Luca Zaia. Si parte subito. Il lavoro avrà una durata 18 mesi, prorogabili di altri 6. L’Azienda Ospedaliera di Padova, che sarà il soggetto attuatore del programma, e riceverà esclusivamente un rimborso spese documentate fino a un massimo di 200 mila euro. Zaia: “Storico esempio di solidarietà concreta che l’autonomia rafforzerà”. L'ACCORDO

La sanità della Regione del Veneto è stata scelta dal Ministero della Salute, che ha proposto a Palazzo Balbi uno specifico Accordo di Programma, per collaborare alla riorganizzazione dell’attività chirurgica per setting assistenziali e complessità di cura del sistema sanitario della Regione Calabria, in piano di rientro. L’Accordo è stato approvato dalla Giunta veneta nella sua seduta di ieri. Ad annunciarlo la Regione Veneto in una nota.

A sottoscriverlo il Ministero della Salute, la Regione Veneto e l’Azienda Ospedaliera di Padova, che sarà il soggetto attuatore e riceverà esclusivamente un rimborso spese documentate fino a un massimo di 200 mila euro. Si parte subito. Il lavoro avrà una durata di 18 mesi, prorogabili di altri 6.

Il Veneto, riferisce la nota della Giunta, è stato scelto dal Ministero “per aver sviluppato un processo di riorganizzazione della rete ospedaliera con risultati positivi di miglioramento dei processi assistenziali nel rispetto dell’equilibrio economico del servizio sanitario Regionale”.

“Abbiamo sempre detto – commenta il Presidente Luca Zaia – che le nostre buone pratiche sono a disposizione del Paese, e delle Regioni che necessitino di aiuto. Ringrazio il Ministero della Salute per aver accolto questa nostra offerta, proponendo un Accordo formale che sottoscriviamo con piacere, e con l’impegno di fare il meglio per il futuro della sanità della Regione Calabria e per i cittadini calabresi. Non a caso, il partner operativo sarà l’Azienda Ospedaliera di Padova, uno dei nostri fiori all’occhiello”.

“Il significato di questo progetto – aggiunge Zaia - è enorme perché si sostanzia in solidarietà concreta tra Regioni, con i fatti, non a parole. Quella stessa solidarietà che non mancherà, anzi potrebbe anche ampliarsi, con l’autonomia. La nostra visione di autonomia, infatti, è quella di una riforma grazie alla quale tutti possano crescere, a cominciare da quelli più indietro, con buona volontà e con l’aiuto di chi è più avanti. Il resto sono chiacchiere, come l’Italia di serie A e serie B, la secessione dei ricchi e stupidaggini annesse e connesse. E se anche con il nostro aiuto la Calabria potrà migliorare le sue performance e i suoi cittadini potranno ricevere cure migliori, obbiettivo su cui non ho dubbi, sarà un gran giorno per tutta Italia”.

“L’Azienda Ospedaliera di Padova  è una garanzia – aggiunge l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin - ma il mio assessorato e tutti i nostri bravi tecnici sono a disposizione per contribuire, se necessario, alla miglior riuscita di questa operazione. Dicono che siamo egoisti e che lucriamo sui viaggi della speranza dal sud verso il nord – aggiunge – e invece è il contrario. Non solo non lucriamo perché riceviamo esclusivamente i rimborsi delle drg in vigore in Veneto, ma saremo i primi a essere felici se, dopo questi 18 mesi, vedremo diminuire il numero di pazienti calabresi che si rivolgono a noi per le cure”.

L’Accordo prevede che la Regione Veneto svolga un’attività di indirizzo in coordinamento con il Ministero della Salute nell’ambito di specifici incontri.

L’AO di Padova, come soggetto attuatore, si impegna, tra l’altro, a svolgere attività di pianificazione e gestione; a mettere a disposizione materiali, competenze e professionalità per sperimentare il modello organizzativo per le attività di chirurgia per setting assistenziali e intensità di cura già attuato in veneto, in altre Aziende sanitarie calabresi, in particolare riferimento alle Aziende Hub e al coordinamento dei Centri Spoke; a svolgere formazione e supporto in loco al personale locale con incontri e seminari; a predisporre report che evidenzino distintamente l’andamento delle attività progettuali; a partecipare a incontri di coordinamento presso il Ministero e la Regione Calabria. Tutti i dati elaborati e raccolti saranno caratterizzati dal massimo riserbo.

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