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10 NOVEMBRE 2019
HIV. Test per minori senza autorizzazione genitori. Sileri: “Ministero al lavoro su norma insieme a Garante infanzia”

Il viceministro annuncia che Lungotevere Ripa sta elaborando una proposta che consentirebbe a partire dai ragazzi di 13 anni di poter effettuare il test senza l’autorizzazione dei genitori. Pronto anche un documento per gli interventi sulla popolazione in carcere.

“L’ufficio legislativo del ministero della Salute con il supporto del Garante all’infanzia sta lavorando a uno schema di norma per consentire il test hiv anche ai minori ultratredicenni senza l’autorizzazione dei genitori”. Lo comunica il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri al “Tempo della salute”, evento organizzato dal Corriere della sera, nell’ambito di un incontro sull’infezione da Hiv. Ricordiamo che del tema se ne occupo l’ex Ministro della Salute, Giulia Grillo ed è stata presentata anche una proposta di legge del Pd.
 
Sileri ha proseguito facendo un punto sugli altri obiettivi di implementazione del piano nazionale per contrastare Hiv e Aids: “È pronto un documento per gli interventi sulla popolazione in carcere che attende il via libera dal ministero della Giustizia. Durante la detenzione infatti c’è chi interrompe le cure o chi per evitare lo stigma tace la propria sieropositività. Poi insieme con le Regioni stiamo predisponendo un’unica scheda di segnalazione uniforme per tutto il territorio nazionale da usare per la prima diagnosi di Hiv e la prima diagnosi di Aids. Il passo successivo sarà realizzare con il contributo delle associazioni una cartella clinica nazionale, elettronica, con informazioni generali e anonimizzate per accompagnare il paziente nel percorso di cura quando si trasferisce in altri centri clinici fuori regione”.
 
In linea con le raccomandazioni internazionali, per ridurre le nuove infezioni, dichiara il viceministro, “si sta lavorando all’estensione di strategie di prevenzione altamente efficaci basate sui farmaci antiretrovirali, quali la Prep, profilassi pre-esposizione, la Pep, profilassi post-esposizione, e la Tasp, il trattamento preventivo rivolto ai pazienti già positivi al virus che seguono una terapia continuativa affinché possano avere rapporti non protetti con il partner e possano condurre una vita normale, contro lo stigma”. Fondamentale è promuovere tra i più giovani l’uso del preservativo, unica vera arma per proteggersi dalla trasmissione del virus, partendo dalle scuole.
 
“C’è già una proposta di linee guida per l’educazione all’affettività, alla sessualità e alla salute riproduttiva nelle classi che attende di essere condivisa dal ministero della Salute e dal Miur - ricorda Sileri -. La salute è cultura. Quello che spaventa è che tra le nuove generazioni c’è troppa ignoranza  sul virus e sulle modalità di trasmissione. Per questo dobbiamo impegnarci a promuovere campagne di comunicazione e sensibilizzazione tutto l’anno, attraverso anche i social”.
 
Altro obiettivo: la formazione degli operatori dedicati alla cura e assistenza delle persone con infezione da Hiv, per cui esite già un documento che verrà discusso il 14 novembre in Conferenza Stato Regioni.

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