quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 09 MARZO 2012
Bolzano. Avviato il progetto “Patologie croniche e percorsi assistenziali”

Il Progetto è una parte importante del più ampio Progetto di riordino del territorio. Obiettivo, dare risposte alle esigenze assistenziali degli utenti. In Alto Adige un quarto della popolazione è affetta da almeno una patologia cronica (26,5%), circa 133mila persone, di età media pari a 62 anni.

Costituzione di gruppi ad hoc per ciascun percorso assistenziale, con membri nominati dalla Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria e competenti ciascuno per la propria parte, rispetto al processo di diagnosi, cura e assistenza di patologia specifiche. Coinvolgimento di tutte le competenze professionali (comprese quelle amministrativo-organizzativo), quale fattore indispensabile per assicurare la completezza del percorso assistenziale evitando discontinuità assistenziali.
 
Sono queste i punti cardine del progetto Patologie Croniche / Percorsi Assistenziali (PA) avviato nella provincia di Bolzano e parte integrante del Progetto di Riordino del Territorio, il cui Projekt Management è affidato a Carla Melani, responsabile dell’Osservatorio epidemiologico.
 
In Alto Adige un quarto della popolazione è affetta da almeno una patologia cronica (26,5%), equivalente a circa 133mila persone, di età media pari a 62 anni. Si stima che circa tre quarti (pari al 78%) della spesa per prestazioni sanitarie è assorbito da prestazioni erogate a questa popolazione. Le malattie croniche rappresentano quindi la grande massa del peso assistenziale dei sistemi sanitari.
 
Uno scenario che richiede il miglioramento dell’appropriatezza dei comportamenti assistenziali secondo gli standard della medicina basata sull´evidenza e di definire e implementare percorsi assistenziali (PA). Nella patologia cronica, infatti, l’assistenza al paziente si esprime attraverso una successione di ‘atti di cura’ (visite, test, esami clinici, momenti di formazione, interventi sullo stile di vita, follow up) erogati dai diversi professionisti (incluso il paziente). Occorre che questi interventi/atti siano coordinati fra loro e deve essere individuato un unico regista, che può essere unicamente il medico di medicina generale.
 
Nell’ambito del Progetto per ciascun gruppo è stata quindi prevista la figura del facilitatore, identificato all’interno dei gruppi qualità dei singoli comprensori sanitari, che ha il compito di supportare i clinici nella metodologia per la predisposizione dei PA. La metodologia e il supporto metodologico ai facilitatori aziendali è garantita dall’unita operativa del Governo Clinco dell’Assessorato alla Sanità, coordinata da Horand Meier.
 
Ai gruppi è stato assegnato il compito di definire entro il 2012 i percorsi assistenziali. Ad oggi è stato già definito il percorso assistenziale del diabete mellito tipo 2 ed attualmente è in corso la fase di analisi della situazione locale e dell’individuazione degli ostacoli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA