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Mercoledì 13 NOVEMBRE 2019
Manovra. Parere favorevole della Commissione Sanità del Senato. “Sopprimere rimando a decreto Mef sul gioco d’azzardo”

Questa l'unica osservazione inserita all'interno del parere approvato. I senatori della XII Commissione spiegano che il rimando ad un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze per la definizione della distribuzione dell'offerta territoriale in materia di gioco d'azzardo, si porrebbe in conflitto con la legislazione regionale che regolamenta la distribuzione nel perimetro delle competenze costituzionalmente attribuite alle regioni. IL PARERE

Via libera dalla Commissione Sanità del Senato al parere sul disegno di legge di Bilancio. All'interno del parere licenziato nella giornata di ieri, i senatori della XII Commissione hanno inserito una sola osservazione nella quale si chiede al Governo di valutare l'opportunità di sopprimere il comma 4 dell'articolo 92: "esso, nel demandare a un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze la definizione della distribuzione dell'offerta territoriale in materia di gioco d'azzardo, si pone in conflitto con la legislazione regionale che allo stato regolamenta tale distribuzione nel perimetro delle competenze costituzionalmente attribuite alle regioni in materia di tutela della salute".
 
All'interno del parere vengono ricordati gli stanziamenti da 2 mld per l'edilizia sanitaria previsti dall'articolo 9. E poi, all'articolo 13, l'incremento di 225 milioni di euro per il 2020 e di 1,4 miliardi di euro annui dal 2021, dell'importo degli oneri per la contrattazione collettiva nazionale dei dipendenti statali e per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico.  
 
L'articolo 40 che istituisce nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un fondo denominato "Fondo per la disabilità e la non autosufficienza", con una dotazione pari a 50 milioni di euro per l’anno 2020, a 200 milioni di euro per l’anno 2021, a 300 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2022. 
 
L’articolo 54 che prevede l’abolizione, a decorrere dal 1° settembre 2020, del superticket.
 
L'articolo 55 che prevede un contributo pari a €. 235.834.000,00 per l'acquisto di apparecchiature sanitarie per i medici di medicina generale per migliorare il processo di presa in cura dei pazienti e ridurre il fenomeno delle liste d’attesa.
 
E ancora, l'articolo 75 che introduce una modifica alle disposizioni in merito alle detrazioni fiscali sulle spese sanitarie. Queste ultime spetterebbero:
- nell’intero importo se il reddito complessivo non ecceda 120.000 euro;
- per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 240.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 120.000 euro, qualora il reddito complessivo sia superiore a 120.000,00 euro. La detrazione compete nell'intero importo, a prescindere dall'ammontare del reddito complessivo, per le spese sostenute per patologie che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria.
 
L'articolo 80 che eleva le accise che gravano sui tabacchi lavorati, in particolare innalzando l’importo dell’accisa minima e dell’onere fiscale minimo, nonché l’importo dell’aliquota di base sui predetti prodotti.
 
L'articolo 81 introduce un'imposta di consumo gravante sui prodotti accessori al consumo dei tabacchi da fumo, ovvero cartine e filtri, nella misura di 0,0036 euro il pezzo.
 
L'articolo 82 introduce un'imposta sul consumo di bevande analcoliche con zuccheri aggiunti, nella misura di 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e di 0,25 euro per chilogrammo nel caso di prodotti predisposti ad essere utilizzati previa diluizione.
 
Infine, per quanto concerne i farmaci, si ricorda che viene confermato per gli anni 2020, 2021 e 2022 - nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle finanze per l'anno finanziario 2020 e per il triennio 2020-2022 - il Fondo per il concorso al rimborso alle regioni per l'acquisto dei medicinali innovativi e il Fondo per il concorso al rimborso alle regioni per l'acquisto dei medicinali oncologici innovativi, ciascuno pari a 500 milioni di euro annui.

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