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Giovedì 28 NOVEMBRE 2019
Patto per la Salute ad un passo dalla chiusura.  Commissariamento solo come extrema ratio, arrivano i Piani di affiancamento. Alzati tetti spesa personale e acquisti da privato. Speranza esulta: “Sciolti i nodi fondamentali”

Ad annunciarlo è stato lo stesso ministro, su Twitter, a seguito dell'incontro tenutosi poco fa tra Ministero della Salute, Ministero dell'Economia e Regioni. "La prossima settimana il nuovo testo andrà in Commissione Salute e Conferenza Stato Regioni. Al lavoro per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale". Tra le novità il nuovo meccanismo di affiancamento per le Regioni in difficoltà, sale al 10% con possibilità di arrivare al 15% il tetto per la spesa per il personale. Aumento del 2% il tetto per acquisto prestazioni dal privato. Rimane incompatibilità tra presidente e commissario

I commissariamenti vanno quasi in soffitta, il tetto di spesa per il personale passa dal 5% al 10% con possibilità di arrivare anche al 15%. Alzato anche del 2% il tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni dal privato accreditato. Resta invece l’incompatibilità tra presidente e commissario ad acta. Sono queste le risultanze della riunione tra Mef, Salute e Regioni in cui si sono sciolti i nodi del Patto per la Salute.

"Una bella notizia. Sciolti i nodi fondamentali per il nuovo patto per la salute 2019/2021 dopo l’incontro tra Ministero della Salute, Mef e Regioni. La prossima settimana il nuovo testo andrà in Commissione Salute e Conferenza Stato Regioni. Al lavoro per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale". Lo scrive via Twitter il Ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine della riunione al Ministero. 
 

Sciolti i nodi fondamentali per il nuovo patto per la #salute 2019/21 dopo l’incontro tra Ministero della Salute, Mef e Regioni. La prossima settimana il nuovo testo andrà in Commissione Salute e Conferenza Stato Regioni. Al lavoro per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale. pic.twitter.com/hWpUCJDd2b — Roberto Speranza (@robersperanza) 28 novembre 2019

 


“Oggi ci siamo confrontati con Mef e Salute – ha affermato a Qs al termine della riunione il coordinatore degli assessori Luigi Icardi – e abbiamo riscontrato una notevole apertura alle nostre richieste rispetto alle dure critiche che avevamo fatto sulla bozza 33 e siamo riusciti a sciogliere i nodi principali. La prossima settimana ci riuniremo in Commissione Salute per valutare il testo definitivo emerso dalla riunione di oggi e se ci sarà l’accordo unanime tra le Regioni la prossima settimana porteremo il Patto in Stato-Regioni per l’intesa definitiva”.
 
Ma andiamo per ordine iniziando dal nodo principale che era quello delle nuove norme sui commissariamenti e i piani di rientro.
 
Secondo quanto si apprende il sistema funzionerà così: se una Regione non raggiunge la sufficienza in 2 indicatori sui 3 previsti dal nuovo sistema di Garanzia dei Lea che entrerà in vigore dal 2020, il Comitato Lea chiederà alla Regione di provvedere ad un Piano. In caso di mancata presentazione del Piano d’intervento o una sua inadeguatezza il Ministero della Salute diffiderà ulteriormente la Regione. Ove persista l’inadempimento sarà il Ministero stesso a predisporre un Piano previa approvazione del Comitato Lea.
 
Per quanto riguarda il disavanzo economico rimane al 5% (rispetto alla proposta dell’1% del Mef) la percentuale di disavanzo in cui scatta il Piano di affiancamento. Ad un disavanzo del 3% scatta invece un alert.
 
In ogni caso il commissariamento non scomparirà del tutto: sarà attivato solo come una extrema ratio.
 
Altro nodo quello del tetto di spesa per il personale. Si è deciso di aumentarlo dal 5% al 10% per tutte le Regioni con possibilità motivata  per le Regioni che ne fanno richiesta di alzarlo fino al 15%.
 
Incrementato anche del 2% il tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni dal privato accreditato (vale circa 150 mln). Resta invece l’incompatibilità tra presidente e commissario ad acta.
 
Luciano Fassari

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