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Venerdì 10 GENNAIO 2020
Ricette elettroniche. Da Omceo e Fimmg Napoli parte la denuncia: “Sistema a singhiozzo, situazione insostenibile”

A rendere ancora più critiche le conseguenze del malfunzionamento dei sistemi informatici è l’iperafflusso di pazienti negli studi medici legato al picco influenzale. Scotti (Omceo): “Chi ha il compito di governare il sistema lo faccia, i medici non  possono diventare capri espiatori”. Per Calamaro e Sparano della Fimmg “una situazione insostenibile, che rischia di  degenerare in un vero e proprio collasso assistenziale”.

“Con gli studi pieni a causa del picco influenzale ci stiamo ritrovando a combattere con i sistemi informatici per le ricette elettroniche che funzionano a singhiozzo. Una situazione insostenibile, che rischia di degenerare in un vero e proprio collasso assistenziale”. Dalla Fimmg Napoli, per voce dei vertici provinciali Corrado Calamaro e Luigi Sparano si leva un allarme molto chiaro e, allo stesso tempo, un appello ai direttori generali di ASL e aziende sanitarie affinché ciascuno faccia la propria parte per evitare il tracollo.

Il problema, spiegano dal sindacato, riguarda in modo  particolare il sistema informatico grazie al quale vengono gestite le prescrizioni mediche informatizzate, che in questi primi giorni dell’anno sta manifestando seri problemi di funzionalità. “Un incubo per i medici di  famiglia – proseguono dalla Fimmg Napoli – perché proprio questo è uno dei  periodi caldi, a causa dell’influenza di stagione e di tutte le  complicanze che ad essa si associano. Con decine e decine di visite al  giorno, ci troviamo spesso a perdere un tempo infinito su un interfaccia  che funziona a singhiozzo”.

Per non “abbandonare”  gli assistiti, rimandandoli ad un secondo momento, i medici di famiglia  stanno ovviando al problema compilando le cosiddette “ricette rosse”. Cosa  che garantisce la continuità assistenziale e la copertura delle  prestazioni nelle strutture pubbliche e accreditate. Ma è in questo  passaggio che si sta manifestando un ulteriore problema.

“Decine e decine  di pazienti – concludono Calamaro e Sparano – stanno tornando indietro  ricette alla mano, lamentando di non essere riusciti a prenotare la  prestazione necessaria. Da più parti si sentono dire che la ricetta rossa  non va bene, ma questo non è vero. E’ solo che andrebbe trascritta a mano  ed evidentemente questo ad alcuni “sportellisti” non è gradito. Tuttavia,  negare ai cittadini ciò che spetta loro di diritto non è accettabile”.

Che la situazione vada presto ripresa ne è convinto anche il presidente  dell’Ordine dei Medici di Napoli Silvestro Scotti: “Quello che sta  accadendo – dice – va oltre ogni possibile immaginazione. Ben oltre i  limiti della decenza e della coscienza. Spero che i direttori generali  delle ASL e delle aziende ospedaliere, e più in generale chiunque abbia la  responsabilità di gestire il sistema, si adoperi immediatamente affinché  sia garantito ai cittadini l’accesso alle cure e alle prestazioni e  pertanto che sia chiarito agli erogatori che le ricette rosse sono  pienamente valide e non che sono sbagliate o non più valide come viene  usualmente detto con la conseguenza che i medici vengano, colmo dei colmi,  messi alla berlina e in cattiva luce nei confronti dei pazienti. Non è  tollerabile che ancora una volta il medico sia utilizzato come capro  espiatorio del sistema, non lo è anche alla luce del clima di grande  diffidenza  e di violenza che ormai è sotto gli occhi di tutti”.

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