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Venerdì 10 GENNAIO 2020
L’esposizione all’inquinamento atmosferico nell’utero è fattore di rischio per il diabete

Secondo uno studio condotto in Messico, i bambini esposti ad alti livelli di Pm2,5 avrebbero poi livelli più alti di zucchero nel sangue durante l’infanzia. Non è ancora chiaro come questo avvenga e come si possa prevenire. A livello di microcomportamenti, una dieta sana, un peso corretto e una costante attività fisica minimizzano i rischi

(Reuters Health) – I bambini che sono esposti all'inquinamento atmosferico nell'utero possono presentare livelli di zucchero nel sangue più elevati durante l'infanzia rispetto ai cotanei non esposti. È quanto emerge da uno studio condotto in Messico e pubblicato da JAMA. I ricercatori si sono concentrati sul cosiddetto Pm2,5, una miscela di particelle solide e goccioline liquide di diametro inferiore a 2,5 micrometri che può includere polvere, sporco, fuliggine e fumo.
 
Questo tipo di inquinamento atmosferico, noto anche come particolato fine, è già risultato collegato al danno polmonare e a un aumentato rischio di malattie cardiache, ictus e diabete. Il nuovo studio ha incluso 365 bambini di Città del Messico che sono stati esposti a livelli medi giornalieri di Pm2,5 di 22,4 microgrammi per metro cubo di aria (mcg/m3) mentre erano nell'utero, molto al di sopra del limite di 12 mcg fissato dagli enti regolatori messicani.
 
I ricercatori – guidati da Emily Oken della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston - hanno anche misurato per circa tre mesi i livelli di emoglobina A1c (HbA1c) dei bambini, che riflettono i livelli medi di zucchero nel sangue. Letture HbA1c superiori al 6,5% segnalano il diabete.
 
I risultati
I livelli medi di esposizione dei bambini al Pm2,5 nell'utero sono stati associati ad aumenti annui dello 0,25% nei livelli di HbA1c tra i 5 e i 7 anni. Non è chiaro se o come l'esposizione all'inquinamento atmosferico prenatale possa influire direttamente sui livelli di zucchero nel sangue dei bambini. Ma ci sono diverse possibili spiegazioni, come ricorda Emily Oken: "La prima è che l'inquinamento atmosferico causi una grande quantità di infiammazione e sappiamo che altre esposizioni infiammatorie possono influenzare lo sviluppo e la funzione degli organi (come cervello, pancreas, fegato, muscoli e grasso - tutti elementi che partecipano alla regolazione della glicemia) che hanno effetti a lungo termine”.
 
“In alternativa – continua Oken - l'inquinamento atmosferico potrebbe influenzare la regolazione epigenetica, il segnale che dice al corpo quali geni accendere e spegnere e quali proteine produrre".
 
I ricercatori non disponevano di dati su ciò che mangiavano madri e bambini, il che può avere un profondo impatto sui livelli di zucchero nel sangue. Mancavano anche informazioni sulla storia di diabete a livello personale e familiare delle madri e non si sa se i bambini abbiano continuato a sviluppare il diabete anche in età adulta.
 
"Anche se non sappiamo con certezza gli interventi per minimizzare i rischi, è ragionevole supporre che una dieta sana e una regolare attività fisica, oltre al mantenimento di un peso corretto possano probabilmente ridurre al minimo i rischi", conclude Oken.
 
Fonte: Jama Network Open
 
Lisa Rapaport
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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