quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 14 GENNAIO 2020
Test psicodiagnostica. Ministero a Regioni: “Intervenire su uso illegale e massivo della fotocopiatura dei protocolli”

Con una circolare Lungotevere Ripa invita gli Enti locali a far luce su un diffuso fenomeno. “La fotocopiatura dei test, oltre a rappresentare una scappatoia illegale per non pagare questionari e moduli è un uso non corretto degli strumenti psicodiagnostici”. Fapav: “Primo grande passo per il ripristino della legalità”. LA CIRCOLARE

Fotocopiare i test psicodiagnostici è illegale e questo fenomeno va monitorato. È quanto scrive il Ministero della Salute, che il 13 dicembre scorso, ha diramato a tutti gli Assessorati alla Sanità regionali del Paese una circolare sulla pirateria in psicodiagnostica. Con l’atto firmato dal Direttore Generale per la prevenzione sanitaria Claudio D’Amario, si invitano le Regioni ad intervenire sul fenomeno dell’uso massivo di fotocopiatura degli strumenti psicodiagnostici sensibilizzando le strutture sulle possibili gravi ricadute per l’accertamento clinico che possono derivare dall’utilizzo di materiale illegale.
 
Per il Ministero l’utilizzo di materiale piratato è “una scappatoia illegale” e un “malcostume” diffuso e lesivo della deontologia professionale degli psicologi e degli addetti ai lavori. Nella nota da Lungotevere Ripa evidenziano come "tutti gli strumenti psicodianostici debbono essere standardizzati in quanto debbono essere costruiti in accordo con condizioni minime di replicabilità, sia per individui diversi sia per lo stesso individuo valutato in momenti successivi".

In questo senso per il Ministero "un test non valido od utilizzato male inficia i risultati di una valutazione, danneggiando in primo luogo l'utente finale". Per questo motivo "esercitare un controllo sull'impiego dei test comporta la necessità che il pubblico acqusti familiarità con il loro contenuto, condizione che invaliderebbe e li renderebbe inefficaci, inutili o addirittura nocivi".
 
Il Segretario Generale della Fapav, Federico Bagnoli Rossi, che da anni porta avanti una campagna di sensibilizzazione sulla questione è intervenuto sul tema esprimendo “piena soddisfazione per questo segnale importante del Ministero della Salute” definendolo un “primo grande passo per il ripristino della legalità su questo segmento delicatissimo della Proprietà Intellettuale”. 
 
Proseguendo, ha aggiunto: “A breve ci aspettiamo che inizino controlli a campione sulle aziende sanitarie e ospedaliere del Paese per verificare che vengano implementati strumenti certi di monitoraggio dell’utilizzo dei test”.
 
Iacopo Del Gamba, membro del board Giunti Psychometrics, ha dichiarato: “Giunti Psychometrics esprime la propria soddisfazione per la segnalazione inviata dal Ministero della Salute e crede che questo sia un primo passo teso a contrastare più efficacemente il fenomeno, purtroppo molto diffuso, della riproduzione illegale dei test psicodiagnostici. Auspica quindi che gli Assessorati alla Sanità delle Regioni e delle Provincie Autonome si attivino operativamente, promuovendo iniziative in questa direzione”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA