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Lunedì 20 GENNAIO 2020
Dolore cronico invalidante. Nuovi trattamenti al centro di Savigliano

Sono state introdotte le tecniche di radiofrequenza pulsata e termo-lesiva per trattare il dolore a livello di articolazioni come spalla, ginocchio e anca. La tecnica – che affianca le procedure interventistiche mini-invasive per i dolori alla colonna vertebrale - sfrutta a scopo antalgico la formazione di calore per produrre lesioni termiche nei tessuti nervosi con i quali l’ago è posto a contatto.

Presso il Centro di Terapia Antalgica dell’ospedale di Savigliano - diretto da Lucia Maria Fenoglio e coordinato da Dario Giaime - sono state introdotte di recente tecniche di radiofrequenza pulsata e termo-lesiva per trattare il dolore a livello di articolazioni come spalla, ginocchio e anca. La tecnica – che affianca le procedure interventistiche mini-invasive per i dolori alla colonna vertebrale - sfrutta a scopo antalgico la formazione di calore per produrre lesioni termiche nei tessuti nervosi con i quali l’ago è posto a contatto. Lo comunica la Asl Cn1 in una nota.

“Prosegue il nostro percorso di crescita nell’ambito delle procedure antalgiche per la presa in carico e il sollievo del dolore del paziente - spiega nella nota la dottoressa Fenoglio - la radiofrequenza periferica si affianca ai trattamenti consolidati sulle patologie della schiena e alla epidurolisi, ossia il trattamento delle aderenze cicatriziali nei casi di pazienti operati alla colonna vertebrale”.

“Tali procedure – aggiunge il dottor Giaime – sono particolarmente indicate per pazienti con dolori artrosici che non hanno specifiche indicazioni chirurgiche (legate al tipo di patologia, alle comorbilità o all’età) o che sono contrari al trattamento chirurgico; a scopo antalgico si possono trattare, in alcuni casi, anche pazienti protesizzati o post-operati con miglioramenti significativi del quadro doloroso. Lo stesso discorso vale per il trattamento dei pazienti con dolori cronici invalidanti al coccige o pelvi/perineali che interessano prevalentemente soggetti di sesso femminile”.

Si tratta di un numero cospicuo di pazienti coinvolti e che altrimenti sarebbero costretti a ricorrere alla terapia farmacologica con importanti ripercussioni sulla vita lavorativa e sociale a causa della cronicità del dolore che diventa, per la sua persistenza nel tempo, malattia vera e propria e non più semplice sintomo sia nel caso di tratti di dolore articolare che di dolore pelvi-perineale.

Utilizzando le specifiche scale di valutazione del dolore, i pazienti hanno riferito una netta riduzione del dolore, in nessun paziente si sono riscontrate complicanze maggiori o minori, né a breve termine (24 h dalla procedura), né a medio o lungo termine.  I pazienti di entrambi i sessi hanno riferito miglioramento del dolore già dopo poche ore dal trattamento; a distanza di sei mesi il dato clinico è rimasto pressoché invariato e la riduzione del dolore è stata confermata stabile nel tempo.

“E' nostra intenzione infine - aggiunge Fenoglio - realizzare un modello a rete con percorsi di presa in carico, attivando una stretta collaborazione con le strutture di Ortopedia, di Medicina Fisica e Ribilitazione e di Ginecologia. Ringrazio, oltre al personale che opera nella struttura, il direttore sanitario dell’ospedale di Savigliano Giuseppe Guerra che ha sempre creduto nella nostra attività e  il direttore del Coordinamento dei Presidi Ospedalieri Mirco Grillo che ci ha sempre incoraggiato nel migliorare la qualità del nostro servizio fino a farlo diventare un vero punto di riferimento per i pazienti con dolore di tutta la Regione e non solo”.

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