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Lunedì 20 GENNAIO 2020
Dal rapporto Ocse confermato lo stato desolante della sanità italiana



Gentile Direttore,
il rapporto OCSE presentato pochi giorni fa a Bari dipinge un quadro desolante della nostra Sanità, una situazione che noi della Cisl Medici raccontiamo da anni e che purtroppo non accenna a migliorare, seppur grazie a tutti gli sforzi dei nostri medici ed operatori sanitari, la nostra resti una delle migliori proposte sanitarie del mondo e ricordiamolo, sempre perché non è scontato, gratuita.

Solo il sacrificio costante del nostro personale sanitario, dei nostri camici bianchi, riesce miracolosamente a farci stare ancora a galla, perché il quadro che il Rapporto dipinge è obiettivamente a tinte fosche. Non c'è stata una buona  programmazione politica capace ad oggi di toglierci dalle sabbie mobili che vogliono inghiottirci.

Dallo studio OCSE emerge che l'Italia è stata innanzitutto paragonata a 26 Stati dell'UE. È stato rilevato che metà dei nostri medici attivi hanno più di 55 anni, che c'è carenza di personale già oggi e più avanti, presto come predichiamo da tempo, peggiorerà esponenzialmente la situazione.

Non ci sono tirocini formativi sufficienti e abbastanza specializzazioni post laurea per tutti e i neolaureati sono costretti ad emigrare.

Si continua a leggere sul documento che fra il 2010 e il 2018 quasi novemila neolaureati in Medicina e Chirurgia o già specializzati, sono espatriati.
Ogni giovane specializzato, desidero ricordare, costa allo Stato italiano circa 400mila euro, quanto una Ferrari accessoriata che noi regaliamo ad un altro Stato, ogni volta.

L'OCSE ha anche indicato una spesa sanitaria al di sotto della media europea. C'è molto su cui riflettere e tanto su cui lavorare. E forse pregare. 

Biagio Papotto
Segretario Generale della Cisl Medici Nazionale

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