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Martedì 21 GENNAIO 2020
Emiliano: “Abbiamo costruito Rete oncologica avanzata”

Il Governatore commenta alla Fiera del Levante i dati di una indagine Ipsos, enumerando strutture riconvertite in Oncologia o alle quali è stata aggiunta. “Questo insieme di azioni percepita dai pazienti in maniera positiva. Ovviamente, i protagonisti veri sono i Medici, gli Operatori Sanitari e gli Infermieri, perché la percezione delle buone cose passa dall’umanizzazione delle cure”, dichiara Emiliano

“Molti anni fa, solo quattro in realtà, comprendemmo che tutto il sistema della Rete oncologica pugliese era in uno stato abbastanza compromesso. Quindi, tanto per cominciare abbiamo cercato di riorganizzare i luoghi dove l’Oncologia pugliese poteva esprimersi sia a livello di diagnosi sia a livello di cura”. Lo ha detto il governatore Michele Emiliano commentando i dati delliindagine ‘La Puglia e la lotta ai tumori: il punto di vista di pazienti e cittadini’ svolta da Ipsos su iniziativa “Donna Salute onlus” e presentata ieri mattina a Bari, in Fiera del Levante.

“Abbiamo cominciato - ha proseguito - ribaltando l’idea che l’Oncologico di Bari dovesse essere diluito nel Policlinico. Abbiamo mantenuto l'autonomia dell’Oncologico, lo abbiamo fatto diventare il centro, l’hub, della Rete oncologica pugliese. A Taranto non c’era l’Oncologico, abbiamo trasformato il Moscati in un Oncologico, dotandolo di 70 milioni di nuovi macchinari e lo stiamo attrezzando di personale. A Lecce stiamo costituendo il nuovo Dea, che aprirà a brevissimo, dove sono installati macchinari avanzatissimi per la diagnosi e la cura, oltre a sale operatorie avanzatissime”.

“La stessa cosa - ha detto ancora - avverrà a Foggia, dove inaugureremo una struttura simile a quella di Lecce. E stiamo ricostruendo l’Oncologia del Policlinico di Bari che, nel frattempo, era fortemente degradata”.

“Questo insieme di azioni - conclude Emiliano – viene percepita dai pazienti in maniera positiva. Ovviamente, i protagonisti veri sono i Medici, gli Operatori Sanitari e gli Infermieri, perché la percezione delle buone cose passa dall’umanizzazione delle cure”.

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