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Giovedì 23 GENNAIO 2020
Al Grassi di Ostia nascono la “Pinkroom” e il Laboratorio di Counselling per donne con tumore al seno

“La ‘Pink Room’ è a servizio delle donne ammalate di carcinoma alla mammella che, dopo la cura, saranno seguite dalla Psicoterapeute, ma anche da Estetiste che le aiuteranno a riprendere la consapevolezza di sé. Si tratta di un servizio molto importante, scientificamente dimostrato, che permette l’integrazione tra cura medica, attenzione, Psicologia e ripresa dell’amore per il proprio corpo”, spiega il dg della Asl Roma 3, Vitaliano De Salazar

È stato inaugurato questa mattina alle 12 alla presenza del dg dell’Asl Roma 3 Vitaliano De Salazar un servizio all’avanguardia presso l’Oncologia Day Hospital del nosocomio lidense G.B. Grassi. Il nuovo servizio, il Laboratorio di Counselling, si rivolge alle pazienti affette da tumore alla mammella, che trova spazio in una sala che è stata denominata “Pink Room”. Questi servizi partono dall’assunto di una presa a carico integrale della paziente, di una maggiore umanizzazione delle cure, di un rapporto tra Sanità e Salute da un lato, Benessere fisico ma anche mentale dall’altro.

Il carcinoma mammario (CM) è il tumore invasivo più comune nelle donne in tutte le fasce d'età, sebbene con percentuali diverse: 41% nelle giovani; la percentuale cala al 22% nelle adulte e anziane. Sono centinaia ogni anno le donne che ne vengono colpite che si rivolgono per la terapia al Day Hospital oncologico dell’Ospedale di Ostia.

Nonostante l’Italia vanti il tasso medio di sopravvivenza a 5 anni (87%) più alto della media in Europa (82%) (fonte Airtum, 2018) va sottolineato che trattamenti quali intervento chirurgico, radioterapia, svuotamento ascellare, chemioterapia e terapia ormonale possono causare effetti a lungo termine che inevitabilmente contribuiscono a peggiorare la Qualità della Vita (QdV) dei pazienti. Da qui l’idea del Counselling.

Il laboratorio di Counselling che è nato dalla collaborazione tra Asl Roma 3 e Rotary Club Ostia è un servizio condotto secondo il metodo Multisetting per l’accompagnamento delle donne affette da ‘cancro della mammella’ nel momento in cui abbiano concluso le sedute del protocollo chemio-radio-terapico e si trovino a confrontarsi nuovamente con le problematiche quotidiane, da un lato, con nuove consapevolezze circa la propria vita e, dall’altro, con le difficoltà emotive che possono nascere nella gestione delle relazioni sociali e affettive più intime.

Condotto da un’equipe multispecialistica (chirurgia, psicologia, psicoterapia, etc.) di primario valore, il laboratorio promuoverà una serie di incontri ed esperienze con uno specifico metodo riabilitativo e rigenerativo sotto il profilo del sostegno psicologico. La serie di gruppi avrà un’utenza quantificabile in alcune centinaia di persone l’anno. Alle donne verrà insegnato a riconquistare il proprio corpo e la propria estetica con corsi di maquillage e di acconciatura oltre che con occasioni di rilassamento fisico e mentale.

Nella ‘Pink Room’, oltre al servizio di Counselling, si potranno trovare anche Estetiste al servizio delle pazienti oncologiche e si favorirà il dialogo e la conoscenza tra le pazienti con incontri e sedute, tra loro e con le Psicologhe.

“La ‘Pink Room’ - sottolinea a QS il Direttore Generale della Asl Roma 3, Vitaliano De Salazar – è a servizio delle donne ammalate di carcinoma alla mammella che, dopo la cura, saranno seguite dalla Psicoterapeute, ma anche da Estetiste che le aiuteranno a riprendere la consapevolezza di sé. Si tratta di un servizio molto importante, scientificamente dimostrato, che permette l’integrazione tra cura medica, attenzione, Psicologia e ripresa dell’amore per il proprio corpo”.

“Il Rotary Club Ostia - dichiara Il Presidente del Rotary Club Ostia Daria Proietti - partecipa con entusiasmo alla realizzazione del progetto ‘Pink Room’ e del collegato Laboratorio di Counselling. Un progetto pensato e rivolto alle donne, nato da un lato dall’apertura e disponibilità della Direzione Generale della ASL Roma 3 e del Primario del DH Oncologico dell'Ospedale G.B. Grassi e, dall’altro, dalla sensibilità dei nostri soci che con il proprio contributo opereranno mettendo a disposizione gratuitamente la propria professionalità per il migliore sviluppo del progetto”.
 
Lorenzo Proia

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