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Giovedì 23 GENNAIO 2020
Farmacia dei servizi. Conasfa: “Si remuneri come orario di lavoro la formazione necessaria”

"Vengono richiesti nuovi sacrifici alla categoria dei farmacisti non titolari che oltre ad attendere da 8 anni il rinnovo del contratto, con la liberalizzazione degli orari, hanno visto fortemente ridotto il tempo da dedicare alla famiglia. Ritenere sufficiente l'elargizione di qualche credito Ecm significherebbe non riconoscere il ruolo del farmacista nel nuovo modello di sanità". Così in una nota Conasfa prende posizione sul tema.

"La farmacia dei servizi richiederà un processo di complessa ‘riconversione culturale’, come spiegato dal presidente Mandelli, necessario per ampliare il perimetro dei compiti del Farmacista, che deve poter integrare, alla fondamentale attività di dispensazione del farmaco, l’erogazione di servizi, prevalentemente cognitivi, necessari a rilanciare e sostenere il nostro Servizio sanitario nazionale. Tutto ciò comporterà sicuramente necessità di studio, formazione. Vengono quindi richiesti nuovi sacrifici alla categoria dei farmacisti non titolari che oltre ad attendere da 8 anni il rinnovo del contratto, con la liberalizzazione degli orari, hanno visto fortemente ridotto il tempo da dedicare alla famiglia".
 
Così, in una nota, l'Associazione nazionale professionale farmacisti non titolari Conasfa, prende posizione sul tema della farmacie dei servizi avanzando alcune richieste. Tra questa l'auspicio "che oltre alle giuste esortazioni ad accogliere responsabilmente la farmacia dei servizi, ci si impegni a remunerare come orario di lavoro la formazione necessaria cercando soluzioni che non sottraggano ulteriore tempo alla vita privata. Ritenere sufficiente l'elargizione di qualche credito ecm significherebbe non riconoscere il ruolo del farmacista nel nuovo modello di sanità".

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