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Giovedì 22 MARZO 2012
Dall'ictus al bypass. Eccellenze e inefficienze degli ospedali italiani. Ecco tutti i dati

Finalmente disponibili i dati del Programma nazionale esiti dell'Agenas. Analizzati 32 indicatori di prestazioni ospedaliere. Misurati la mortalità e i tempi di cura per molte malattie o tipologie di intervento. Nella banca dati i numeri di tutti gli ospedali italiani che presentano risultati molto diversi tra loro.

Come primo "antipasto" abbiamo elaborato i dati dei 32 indicatori di prestazione, sottolineando in particolare i dati relativi alle performance per ospedale, divisi per uomini e donne. Eccoli.

Gli indicatori del Piano nazionale esiti dell'Agenas

1) Mortalità a trenta giorni dal ricovero per un episodio di infarto miocardico acuto (Ima)
La coorte selezionata è costituita da 95.192 episodi di Ima (uomini: 60283; donne: 34909), con una mortalità media pari a 10.94% (uomini: 8.88%; donne: 14.52%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di Ima > 75 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 10.94%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 26.51% .
In una struttura si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 2.49% per il Po I. Veris Delli Ponti di Scorrano e un massimo di 28.32% per il Po S. Caterina Novella di Galatina.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 31.71% .
In due strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.91% per l’ospedale Bentivoglio di Bentivoglio ed un massimo di 35.49% per il Po S. Caterina Novella di Galatina.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 33.33%.
In quattro strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 1.39% per l’Ospedale Rizzoli di Lacco Ameno ed un massimo di 30.56% per Ospedale Piedimonte Matese di Piedimonte Matese.

2) Mortalità a trenta giorni dal ricovero per infarto miocardico acuto (Ima) senza esecuzione di angioplastica coronarica percutanea transluminale (Ptca)
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 46.775 episodi di Ima senza esecuzione di Ptca (uomini: 24.563; donne: 22.212), con una mortalità media pari a 18.34% (uomini: 17.26%; donne: 19.54%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di Ima senza esecuzione di Ptca > 50 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 18.34%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 43.10% . In una struttura si osserva un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 3.08% per il Po I. Veris Belli Ponti Scorrano di Scorrano e un massimo di 43.70% per il Policlinico U. I di Roma.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 48.72% . In due strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 2.32% per l’Ospedale Bentivoglio di Bentivoglio ed un massimo di 51.26% per il Presidio Ospedaliero di Chioggia.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 40.38% . In due strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 2.24% per 1’Ospedale Cervello di Palermo ed un massimo di 43.33% per l’Ospedale Civile Sassari di Sassari.

3) Mortalità a trenta giorni dal ricovero per infarto miocardico acuto (ima) con esecuzione di angioplastica coronarica percutanea transluminale (Ptca) entro 48 ore
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 29197 episodi di Ima con esecuzione di Ptca entro 48 ore (uomini: 21963; donne: 7234), con una mortalità media pari a 4.81% (uomini: 3.79%; donne: 7.88%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di Ima > 50 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 3.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 4.81%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 13.16%.
In tre strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.81% per l’ospedale Civile di Vimercate e un massimo di 15.76% per l’Ospedale S. Gerardo di Monza.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 13.04%.
In dodici strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.74% per la Casa di Cura Villa Verde di Taranto e un massimo di 16.48% per l’Istituto Clinico Città Studi di Milano.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 24.14%.
In ventisette strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 1.27% per l’Ospedale degli Infermi di Rivoli e un massimo di 27.38% per l’Ospedale Bolognini di Seriate.

4) Mortalità a trenta giorni da un’angioplastica coronarica percutanea transluminale (Ptca) eseguita oltre 48 ore dal ricovero per infarto miocardico acuto (Ima)
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 17813 episodi di Ima con esecuzione di Ptca oltre 48 ore (uomini: 12706; donne: 5107), con una mortalità media pari a 2.58% (uomini: 2.30 %; donne: 3,29%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di Ima > 85 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 2.58%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 9.20% . In sette strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.70% per l’Ospedale Infermi Rimini di Rimini e un massimo di 10.75% per l’Ente Eccl.Osp.Gen.Reg. Miulli di Acqua Viva delle Fonti.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 7.81% . In tredici strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.68% per l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna ed un massimo di 9.79% per l’Eccl.Osp.Gen.Reg. Miulli di Acqua Viva Delle Fonti.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 13.04% . In ventiquattro strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 1.48% per 1’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma ed un massimo di 12.90% per l’Eccl.Osp.Gen.Reg. Miulli di Acqua Viva delle Fonti di Acqua Viva delle Fonti.

5) Proporzione di infarti miocardici acuti (ima) trattati con angioplastica coronarica percutanea transluminale (Ptca) entro 48 ore
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 95192 episodi di Ima (uomini: 60283; donne: 34909), con una proporzione di Ima trattati con Ptca entro 48 ore pari a 30.67% (uomini: 36.43%; donne: 20.72%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di Ima > 50 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 30.67%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 84.21% . In otto strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 0.32% per l’Ospedale Cervello di Palermo e un massimo di 91.37% per la Casa di Cura Mediterranea di Napoli.

Uomini:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 86.84% . In undici strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 0.35% per lo Stabilimento Ospedaliero di Sanremo ed un massimo di 95.33% per la Casa di Cura Mediterranea di Napoli.

Donne:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 76.83% . In quarantasette strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 0.54% per 1’Ospedale Garibaldi di Catania ed un massimo di 94.57% per la Casa di Cura di Lecce.

6) Mortalità a trenta giorni da un’angioplastica coronarica percutanea transluminale (Ptca) eseguita per condizioni diverse dall’infarto miocardico acuto (Ima)
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 54022 ricoveri con Ptca (uomini: 41602; donne: 12420), con una mortalità media pari a 0.75% (uomini: 0.72%; donne: 0.85%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di Ptca > 120 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 4.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 0.75%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 9.81% . In trentatre strutture si osservano un numero di decesso pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.16% per il Centro Cardiologico Spa “Fond. Monzino” di Milano e l’Ospedale s. Giovanni battista molinette di Torino e un massimo di 12.77% per Loreto Mare Na Est di Napoli.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 9.71% . In cinquantatre strutture si osservano un numero di decesso pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.20% per il Centro Cardiologico Spa Fond. Monzino di Milano ed un massimo di 12.71% per Loreto Mare Na Est di Napoli.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 10.26% . In novantacinque strutture si osservano un numero di decesso pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.25% per la Casa di Cura Montevergine di Mercogliano ed un massimo di 12.70% per Loreto Mare Na Est di Napoli.

7) Mortalità a 30 giorni dall’intervento di bypass aorto-coronarico (Bpac)
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 16162 ricoveri con intervento di Bpac (uomini: 12973; donne: 3189), con una mortalità media pari a 2.78% (uomini: 2.56%; donne: 3.70%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di Bpac > 85 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 3.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 2.78%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 10.99%.
In quattro strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.23% per l’ospedale Mazzini di Teramo e un massimo di 8.22% per la Casa di Cura Montevergine di Mercogliano.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 10%.
In cinque strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.33% per l’Ospedale Mazzini di Teramo e un massimo di 9.31% per l’azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 14.29%.
In ventuno strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.73% per Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e un massimo di 13.66% per la Casa di Cura Montevergine di Mercogliano.


8) Mortalità a 30 giorni dall’intervento di valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 14196 ricoveri con intervento di valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache (uomini: 7477; donne: 6719), con una mortalità media pari a 3.17 % (uomini: 2.8 %; donne: 3.6 %).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di intervento > 60 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 3.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 3.17 %), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 11.56%.
In cinque strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.32% per l’Hesperia Hospital di Modena e un massimo di 14.6% per la Casa di Cura Mediterranea di Napoli.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 12.05%.
In quattordici strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.51% per l’Irccs S. Raffaele di Milano e un massimo di 16.99% per la Casa di Cura Mediterranea di Napoli.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 14.63% .
In tredici strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.6% per L’ospedale Civile Maggiore di Verona e un massimo di 14.57% per la Aou P. Giaccone di Palermo.

9) Mortalità a trenta giorni da riparazione di aneurisma non rotto dell’aorta addominale
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 7376 ricoveri con riparazione di aneurisma non rotto dell’aorta addominale (uomini: 6.760; donne: 616), con una mortalità media pari a 1,95% (uomini: 1,90%; donne: 2.44%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di interventi > 50 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 3.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 1,95%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 6.85% . In sedici strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.30% per l’Irccs s. Raffaele di Milano e un massimo di 8.02% per il Pres. Osp. Clinicizzato SS. Annunziata di Chieti.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 7.46% . In diciotto strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre strutture i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.32% per l’Irccs S. Raffaele di Milano ed un massimo di 9.33% per l’Azienda Ospedaliera Vincenzo Monaldi di Napoli.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 25.00% . In quarantasette strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre strutture i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 6.16% per l’Azienda ospedaliera s. Croce e Carle di Cuneo ed un massimo di 12.92% per l’Azienda Ospedaliera S. Martino e Cl. Iniv. Conv di Genova.

10) Mortalità a trenta giorni dal ricovero per scompenso cardiaco congestizio (Scc)
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 166475 episodi di Scc (uomini: 79138; donne: 87337), con una mortalità media pari a 8,79% (uomini: 8,58%; donne: 8.98%)
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di Scc > 75 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 8,79%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 31.58% . In sei strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.60% per la Fondazione Cnr-Rt G. Monasterio di Pisa e un massimo di 31.72% per l’Ospedale SS. Gonfalone di Monterotondo.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 35.14%.
In ventidue strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.61% per il Po Ospedali Riuniti (Ex AO) di Sciacca ed un massimo di 37.99% per la Casa di Cura La Madonnina Srl di San Gennaro Vesuviano.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 33.80% . In diciassette strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.85% per la Casa di Cura Carmona Arcobaleno Srl di Messina ed un massimo di 38.08% per la Casa di Cura di Aprilia.

11) Riammissioni ospedaliere per ictus entro trenta giorni da una rivascolarizzazione carotidea
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 17637 riammissioni per ictus entro trenta giorni da una rivascolarizzazione carotidea (uomini: 11891; donne: 5746), con una riammissione media pari a 0.55% (uomini: 0.58%; donne: 0.49%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di riammissioni > 200 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 4.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 0.55%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 1.49%. In due strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.19% per l’Irccs S. Raffaele di Milano ed un massimo di 1.55% per Villa Maria Cecilia Hospital di Cotignola.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 2.46%. In due strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.30% per l’Irccs S. Raffaele di Milano ed un massimo di 2.55% per il Policlinico U. I di Roma.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 1.72% . In sette strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre due i tassi di mortalità aggiustati sono pari a 1.09% per l’Ospedale S. Giovanni Battista Molinette di Torino e 1.75% per Villa Maria Cecilia Hospital di Cotignola.

12) Proporzione di morti a trenta giorni dalla data di ricovero per Ictus
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 66458 episodi di Ictus (uomini: 32666; donne: 33792), con una mortalità media pari a-9.94% (uomini: 8.26%; donne: 11.56%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di ictus > 50 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 9.94%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 33.85% .
In tre strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 1.17% per il Presidio ospedaliero I. Veris Delli Ponti Scorrano di Scorrano e un massimo di 35.02% per l’Ospedale di Civita Castellana.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 33.33% . In quattordici strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 1.31% per l’Ospedale Sant’Antonio di Padova ed un massimo di 39.24% per l’Ospedale di Civita Castellana.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 34.21%. In nove strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 1.51% per il Presidio ospedaliero Martiri di Villa Malta di Sarno ed un massimo di 32.20% per l’Ospedale di Civita Castellana.

13) Riammissioni ospedaliere a 30 giorni dal trattamento per ictus
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 60331 ricoveri con diagnosi principale di ictus (uomini: 30200; donne: 30131), con una proporzione di riammissioni a 30 giorni pari a 10.88% (uomini: 11.39%; donne: 10.37%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di ricoveri per ictus > 50 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 10.88%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 1.54% ed un massimo di 34.38% . In nessuna struttura si osserva un numero di valori pari a 0, nelle strutture le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 1.55% per l’Ospedale SS. Pietro e Paolo di Borgosesia e un massimo di 35.64% per S. Maria della Misericordia di Urbino.

Uomini:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 42.42% . In quattro strutture si osservano un numero di valori pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 1.99% per la Casa di cura privata Pierangeli S.r.l. 1 di Pescara ed un massimo di 44.04% per S. Maria della Misericordia di Urbino.

Donne:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 26.47%.
In tre strutture si osservano un numero di valori pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 1.19% per il Presidio ospedaliero Umberto I di Nocera Inferiore ed un massimo di 26.70% per il Presidio S. Maria della Misericordia di Urbino.

14) Mortalità a 30 giorni dal ricovero per ronco pneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) riacutizzata
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 104522 per broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) riacutizzata (uomini: 63587; donne: 40935), con una mortalità media pari a 6.87% (uomini: 6.96%; donne: 6.73%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di ricoveri per Bpco riacutizzata > 100 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 6.87%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 39.29% . In dieci strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.44% per la Fondazione S. Maugeri-Cl. Lavoro e Riab. di Tradate e un massimo di 46.00% per l’Ospedale Piemonte di Messina.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 35.21% . In quattordici strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.39% per il Presidio ospedaliero Procida di Salerno ed un massimo di 40.69% per la Casa di cura La Madonnina Srl di San Gennaro Vesuviano.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 43.48%. In trentatre strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.56% per il Presidio ospedaliero F. Ferrari Casarano di Casarano ed un massimo di 51.44% per l’Ospedale Piemonte di Messina.

15) Riammissioni ospedaliere a 30 giorni da trattamento per Bpco riacutizzata
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 98028 ricoveri per broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) riacutizzata (uomini: 59598; donne: 38430), con una proporzione di riammissioni a 30 giorni pari a 14.08% (uomini: 15.11%; donne: 12.47%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di ricoveri per Bpco riacutizzata > 50 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 14.08%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 2.65% ed un massimo di 27.91% . In nessuna struttura si osserva un numero di valori pari a 0, nelle strutture le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 2.88% per l’Istituto di cura Maria SS. della Pietà di Casoria e un massimo di 28.73% per il Presidio ospedaliero Suor Cecilia Basarocco di Niscemi.

Uomini:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 32.14% . In una struttura si osserva un numero di valori pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 1.14% per la Casa di cura Bernardini di Taranto ed un massimo di 34.37% per l’Ospedale Monselice di Monselice.

Donne:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 33.33%.
In venti strutture si osservano un numero di valori pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 2.01% per l’Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino ed un massimo di 36.60% per il Presidio ospedaliero Suor Cecilia Basarocco di Niscemi.

16) Proporzione di colecistectomie laparoscopiche
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 76575 ricoveri con intervento di colecistectomia (uomini: 29897; donne: 46678-), con una proporzione di colecistectomie laparoscopiche pari a 90.7% (uomini: 87.39%; donne: 92.83%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di interventi di colecistectomia laparoscopica > 85 o interventi di colecistectomia laparotomia > 40 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 90.7%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi per struttura
Totale:
Le proporzioni di colecistectomie laparoscopiche grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 100%.
In una struttura si osserva una proporzione di colecistectomie laparoscopiche pari a 0%, mentre in ventidue, pari al 100%, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 4.51% per L’ospedale privato accreditato Nigrisoli di Bologna e un massimo di 96.9% per l’Ospedale di Città di Castello.

Uomini:
Le proporzioni di colecistectomie laparoscopiche grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 100%.
In due strutture si osserva una proporzione di colecistectomie laparoscopiche pari a 0%, mentre in trentasei, pari al 100%, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 52.3% per 1’Ospedale S. Anna di Como e un massimo di 96.82% per 1’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola.

Donne:
Le proporzioni di colecistectomie laparoscopiche grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 100%.
In una struttura si osserva una proporzione di colecistectomie laparoscopiche pari a 0%, mentre in trentanove, pari al 100%, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 7.49% per l’ospedale privato accreditato Nigrisoli di Bologna e un massimo di 97.01% per lo Stab. Osped. Ferrino di Brindisi.

17) Colecistectomia laparoscopica: degenza totale
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 68818 ricoveri con intervento di colecistectomia laparoscopica (uomini: 25885; donne: 42933), con una degenza mediana pari a 4 giorni (uomini: 4; donne: 4).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di colecistectomie laparoscopiche >85 per il raggiungimento di una adeguata potenza statistica. Le analisi sono state effettuate senza distinzione per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

La degenza mediana grezza varia tra un minimo di 2 giorni ad un massimo di 9.
Per le strutture la degenza mediana aggiustata varia tra un minimo di 2 giorni per 6 strutture ed un massimo di 9 giorni per l’Ospedale degli Infermi di Rivoli.

18) Proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza post-operatoria entro a 4 giorni
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 68818 ricoveri con intervento di colecistectomia (uomini: 25885; donne: 42933), con una proporzione di colecistectomie laparoscopiche pari a 57.74% (uomini: 55.39%; donne: 59.15%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di colecistectomie laparoscopiche> 85 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 57.74%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi per struttura
Totale:

Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0.56% ed un massimo del 100% . In nessuna struttura si osserva una proporzione dello 0%, mentre in due è pari al 100%, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 0.62% per il Po. S. Filippo e Nicola di Avezzano e un massimo di 99.76% per il Po F. Ferrari di Casarano.

Uomini:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 100%.
In due strutture si osserva una proporzione dello 0%, mentre in tre del 100%, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 1.94% per la Casa di Cura privata Pierangeli di Pescara e un massimo di 96.97% per la Casa di Cura Villa Fiorita di Prato.

Donne:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 100%.
In una struttura si osserva una proporzione dello 0%, mentre in tre del 100%, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 1.03% per la Casa di Cura Villa Caminiti di Villa San Giovanni e un massimo di 96.97% per la Casa di Cura Sant’Anna di Agrigento.

19) Complicanze a 30 giorni da colecistectomia laparoscopica
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 69076 ricoveri con intervento di colecistectomia laparoscopica (uomini: 25995; donne: 43081), con una proporzione di complicanze a 30 giorni dall’intervento pari a 2.36% (uomini: 2.90%; donne: 2.03%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di interventi di colecistectomia laparoscopica > 85 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 3.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 2.36%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi per struttura
Totale:

Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 9.74% . In ventisette strutture si osservano un numero di complicanze pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 0.31% per 1’Ao Vincenzo Monaldi di Napoli e un massimo di 9.43% per l’Ospedale Maggiore della Carità di Novara.

Uomini:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 13.43% . In ottantotto strutture si osservano un numero di complicanze pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 0.73% per 1’Ao Vincenzo Monaldi di Napoli e un massimo di 11.44% per l’Ospedale Maggiore della Carità di Novara.

Donne:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 9.72% . In settantasei strutture si osservano un numero di complicanze pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 0.44% per il Policlinico Umberto I di Roma e un massimo di 9.49% per 1’Ospedale Civico di Chivasso.

20) Altro intervento a 30 giorni da colecistectomia laparoscopica
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 68915 ricoveri con intervento di colecistectomia laparoscopica (uomini: 25931; donne: 42984), con una proporzione di altri interventi a 30 giorni pari a 1.1% (uomini: 1.35%; donne: 0.94%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di interventi di colecistectomia laparoscopica > 85 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 3.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 1.14%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi per struttura
Totale:

Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 4.96% . In ottantasei strutture si osservano un numero di interventi pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 0.27% per 1’Ospedale Regionale Umberto Parini di Aosta e un massimo di 5.61% per la Casa di Cura I Cedri di Fara Novarese.

Uomini:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 7.81% .
In centocinquantotto strutture si osservano un numero di interventi pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 0.54% per Aou di Parma e un massimo di 8.87% per la Casa di Cura I Cedri di Fara Novarese.

Donne:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 6.58%.
In centoquarantacinque strutture si osservano un numero di interventi pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 0.26% per Aou Careggi di Firenze e un massimo di 7.74% per 1’Ospedale Verselia di Camaiore.
 
21) Colecistectomia Laparotomica: degenza totale
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 6.874 ricoveri con intervento di colecistectomia laparotomica (uomini: 3.642; donne: 3.232), con una degenza mediana pari a 10 giorni (uomini: 10; donne: 10).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di colecistectomie laparoscopiche >40 per il raggiungimento di una adeguata potenza statistica. Le analisi sono state effettuate senza distinzione per genere.
Analisi della mortalità per struttura.
Totale:
La degenza mediana grezza varia tra un minimo di 5 giorni ad un massimo di 14. Per le strutture la degenza mediana aggiustata varia tra un minimo di 6 giorni per l’ospedale privato accreditato Nigrisoli di Bologna ed un massimo di 14 giorni per il Piliclinico Umberto I di Roma.

22) Colecistectomia Laparotomica: Degenza post-operatoria entro 7 giorni
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 6874 ricoveri con intervento di colecistectomia laparotomica (uomini: 3642; donne: 3232), con una proporzione di casi aventi degenza post-operatoria entro 7 giorni pari a 46.09% (uomini: 43.74%; donne: 48.73%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di colecistectomie laparotopiche > 40 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 46.09%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 30.23% ed un massimo di 94.52% . In nessuna struttura si osserva una proporzione di colecistectomie laparotopiche pari a 0%, le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 28.22% per l’Ao di Padova ed un massimo di 94.56% per l’Ospedale privato accreditato Nigrisoli di Bologna.

Uomini:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 25.81% ed un massimo di 92.86%. In nessuna struttura si osserva una proporzione di colecistectomie laparotopiche pari a 0%, le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 24.14% per l’Azienda di Padova ed un massimo di 92.49% per l’Ospedale privato accreditato Nigrisoli di Bologna.

Donne:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 31.25% ed un massimo di 95.56%. In nessuna struttura si osserva una proporzione di colecistectomie laparotopiche pari a 0%, le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 30.15% per l’Ao di Perugia ed un massimo di 96.00% per l’Ospedale privato accreditato Nigrisoli di Bologna.
 
23) Complicanze a 30 giorni da colecistectomia laparotomica
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 7.066 ricoveri con intervento di colecistectomia laparotomica (uomini: 3.744; donne: 3.322), con una proporzione di complicanze a 30 giorni dall’intervento pari a 8.34% (uomini: 9.11%; donne: 7.42%). Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di interventi di colecistectomia laparotomica > 40 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
 
Popolazione di confronto:
Popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 8.34%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.
 
Analisi per struttura
Totale:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 14.63% . In due strutture non si osservano complicanze, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 1.68% per l’ospedale privato accreditato Nigrisoli di Bologna e un massimo di 16.18% per il presidio ospedaliero Spedali Civili di Brescia.
 
Uomini:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 15.00%. In quattro strutture non si osservano complicanze, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 3.46% per il Presidio ospedaliero Clinicizzato Ss Annunziata di Chieti e un massimo di 16.70% per il presidio ospedaliero Spedali Civili di Brescia .
 
Donne:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 16.67%. In sette strutture non si osservano un numero di complicanze, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 3.46% per il Presidio ospedaliero Clinicizzato Ss Annunziata di Chieti e un massimo di 21.52% per 1’Azienda ospedaliera di Padova.
 
24) Altro intervento a 30 giorni da colecistectomia laparotomica
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 6.961 ricoveri con intervento di colecistectomia Laparotomica(uomini: 3.690; donne: 3.271), con una proporzione di altri interventi a 30 giorni pari a 2.17% (uomini: 2.25%; donne: 2.08%). Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di interventi di colecistectomia laparotomica> 40 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 3.
 
Popolazione di confronto:
Popolazione di confronto Èrappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 2.17%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.
 
Analisi per struttura
Totale:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 8.33%.
In sei strutture non si osservano interventi a 30 giorni, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 1.80% per gli Ospedali Riuniti di Siena e un massimo di 9.88% per l’Opsedale S. Anna di Como.
 
Uomini:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 8.33%.
In sette strutture non si osservano interventi a 30 giorni, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 2.65% per il Poliambilanza di Brescia e un massimo di 10.05% per l’Ospedale S. Anna di Como.
 
Donne:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 6.58%.
In centoquarantacinque strutture si osservano un numero di interventi pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 4.13% per il Policlinico Universitario A. Gemelli e un massimo di 992 per Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma.
 


25) Proporzione di Parti con taglio cesareo primario
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 423090 ricoveri per parto non preceduto da taglio cesareo, con una proporzione di cesarei primari pari a 28.34%.
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di ricoveri per parto > 150 che consente di segnalare come statìsticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 28.34%).

Analisi della mortalità per struttura
Donne:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 8.64% ed un massimo di 91.62%.
Le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 4.19% per l’Ospedale Vittorio Emanuele III di Carate Brianza ed un massimo di 90.75% per la Casa di Cura Orestano di Palermo.

26) Mortalità a 30 giorni dal ricovero per frattura del collo del femore
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 67.346 ricoveri per frattura del collo del femore (uomini: 15.443; donne: 51.903), con una mortalità media pari a 4.89% (uomini: 8.10%; donne: 3.93%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di ricoveri per frattura del collo del femore > 50 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 4.89%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 14.47% . In dieci strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.51% per il Presidio ospedaliero Boscotrecase di Boscotrecase e un massimo di 15.14% per l’Ospedale Rizzoli di Lacco Ameno.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 30.77% . In settantasei strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 1.32% per lo Stabilimento SS. Annunziata di Taranto ed un massimo di 35.77% per lo Stabilimento ospedaliero di Ostuni.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 16.98% . In ventotto strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.57% per 1’Ospedale civile di Dolo ed un massimo di 16.14% per l’Ospedale Rizzoli di Lacco Ameno.


27) Tempi di attesa per intervento chirurgico a seguito di frattura del collo del femore
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 66392 ricoveri per frattura del collo del femore (uomini: 15164; donne: 51228), con un tempo d’attesa per intervento chirurgico mediano pari a 5 giorni (uomini: 5; donne: 5).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di ricoveri per frattura del collo del femore >50 per il raggiungimento di una adeguata potenza statistica. Le analisi sono state effettuate senza distinzione per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

I tempi mediani di attesa grezzi variano tra un minimo di 1 giorno ad un massimo di 31.
Per le strutture il tempo mediano di attesa aggiustato varia tra un minimo di 1 giorno per 3 strutture ed un massimo di 17 giorni per il Presidio ospedaliero S. Caterina Novella di Galatina.

28) Intervento chirurgico entro 48 ore dopo frattura del collo del femore
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 66399 ricoveri per frattura del collo del femore (uomini: 15164; donne: 51235), con una proporzione media di interventi entro 48 ore pari a 31.17% (uomini: 27.57%; donne: 32.24%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di ricoveri per frattura del collo del femore > 50 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 2.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 31.17%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 93.14% . In due strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 1.02% per il Presidio ospedaliero Biagio di Marsala e un massimo di 93.87% per l’Ospedale Villa Scassi di Genova.

Uomini:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 94.74% . In trentaquattro strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 1.78% per l’Ospedale civile Sassari di Sassari ed un massimo di 95.84% per l’Ospedale Civile Memoria di Gavardo.

Donne:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 94.23% . In quattro strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 1.10% per il S. Leonardo di Castellamare di Stabia ed un massimo di 94.74% per l’Ospedale Villa Scassi di Genova.

29) Tempi di attesa per intervento chirurgico a seguito di frattura della Tibia e/o Perone
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 11122 ricoveri per frattura della tibia e/o perone (uomini: 7033; donne: 4089), con un tempo d’attesa per intervento chirurgico mediano pari a 4 giorni (uomini: 5; donne: 4).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di ricoveri per frattura della tibia e/o perone>50 per il raggiungimento di una adeguata potenza statistica. Le analisi sono state effettuate senza distinzione per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

La degenza mediana grezza varia tra un minimo di 2 giorni ad un massimo di 9. Per le strutture la degenza mediana aggiustata varia tra un minimo di 2 giorni per l’ospedale di Montecchio Maggiore ed un massimo di 9 giorni per il Cto Na Est e il Loreto Mare Na Est di Napoli.

30) Intervento di Artroscopia del ginocchio: reintervento entro 6 mesi
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 122916 ricoveri con intervento di artroscopia del ginocchio (uomini: 82364; donne: 40552), con una proporzione di altri interventi a 6 mesi pari a 1.53% (uomini: 1.61%; donne: 1.37%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di interventi di artroscopia del ginocchio > 100 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 3.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 1.53%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi per struttura
Totale:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 13.41% . In quarantotto strutture si osservano un numero di reinterventi a 6 mesi pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 0.24% per la Casa di cura della Città di Parma e l’Arco dell’Angelo s.r.l. di Cagliari ed un massimo di 14.05% per la Casa di cura S. Francesco di Bergamo.

Uomini:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 14.16% . In settantaquattro strutture si osservano un numero di reinterventi a 6 mesi pari a 0, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 0.24% per Malatesta Novello di Cesena e un massimo di 14.07% per la Casa di cura S. Francesco di Bergamo.

Donne:
Le proporzioni grezze variano tra un minimo di 0% ed un massimo del 12.02% . In centocinquantanove strutture si osservano un numero di reinterventi a 6 mesi pari a O, nelle altre le proporzioni aggiustate variano tra un minimo di 0.52% per il Casa di cura S. Francesco di Verona e un massimo di 13.97% per la Casa di cura S. Francesco di Bergamo.

31) Mortalità a 30 giorni da un intervento chirurgico in pazienti non oncologici
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 985060 ricoveri (uomini: 461295; donne: 523765), con una mortalità media pari a 2.00% (uomini: 2.14%; donne: 1.88%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume annuo di ricoveri > 500 che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 3.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 2.00%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% e un massimo di 30.80%. In trentacinque strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.05% per la Casa di cura Villa dei Platani di Avellino e il Presidio ospedaliero S. Caterina Novella di Galatina e un massimo di 95.04% per la Casa di cura ospedaliera internazionale di Napoli.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 17.54% . In sessanta strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.07% per il Presidio ospedaliero I. Veris Delli Ponti Scorrano di Scorrano e un massimo di 59.77% per la Casa di cura ospedaliera internazionale di Napoli.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 32.32% . In sessantasei strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.08% per la Casa di cura Villa dei Platani di Avellino e un massimo di 98.04% per la Casa di cura ospedaliera internazionale di Napoli.

32) Mortalità a 30 giorni dall’intervento per tumore maligno del polmone
La coorte selezionata sulla base dei criteri descritti nel protocollo è costituita da 26587 ricoveri per tumore maligno del polmone (uomini: 19261; donne: 7326), con una mortalità media pari a 1.98% (uomini: 2.41%; donne: 0.85%).
Sono riportati i risultati delle strutture con un volume di ricoveri > 100 (calcolato sui quattro anni del periodo di reclutamento) che consente di segnalare come statisticamente significativo un rapporto tra il rischio osservato nella specifica struttura e il rischio osservato nella popolazione complessiva pari a 3.
Popolazione di confronto:
La popolazione di confronto è rappresentata dall’intera popolazione in studio (media: 1.98%), che è stata utilizzata anche nelle analisi stratificate per genere.

Analisi della mortalità per struttura
Totale:

I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 4.62%.
In due strutture si osservano un numero di decessi pari a 0, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.33% per il Po. S. Paolo di Bari e un massimo di 4.37% per 1’Aou Careggi di Firenze.

Uomini:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 5.17%.
In sei strutture si osservano un numero di decessi pari a O, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.72% per l'Ospedale S. Giovanni Battista Molinette di Torino e un massimo di 4.55% per 1'Aou Careggi di Firenze.

Donne:
I tassi di mortalità grezzi variano tra un minimo di 0% ed un massimo di 5.26%.
In quarantuno strutture si osservano un numero di decessi pari a O, nelle altre i tassi di mortalità aggiustati variano tra un minimo di 0.53% per l’Istituto clinico Humanitas di Rozzano e un massimo di 9.29% per l'Ospedale casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo.

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