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Lunedì 26 MARZO 2012
Ginecologia oncologica. CRO di Aviano: al via i corsi di formazione sulla chirurgia

Una nuova opportunità di formazione si apre per gli specialisti: ad Aviano un’occasione per diffondere conoscenze, esperienze e strumenti di intervento nel campo della chirurgia in ambito di ginecologia oncologica. I corsi si terranno dal 26 al 29 marzo prossimo.

Nella lotta contro il cancro forse il primo passo è proprio la formazione degli specialisti. Ed è per questo che per consentire una più ampia diffusione e formazione professionale, la Divisione di Oncologia Chirurgica Ginecologica del Centro di Riferimento Oncologico CRO Istituto Nazionale di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico-IRCCS, di Aviano (Pordenone), ha organizzato una opportunità di eccellenza formative: in particolare l’iniziativa si propone di diffondere le più avanzate conoscenze, esperienze e sugli strumenti di intervento più proficui nella ormai quasi quotidiana lotta chirurgica ai tumori dell’apparato genitale femminile, tramite i "Corsi di chirurgia radicale addomino-pelvica in ginecologia oncologica", che si terranno dal 26 al 29 marzo prossimo.
 
I ginecologi italiani sono da sempre in prima linea nel contrastare con una chirurgia mirata il proliferare dei tumori. Il seminario divulgativo dovrebbe permettere ai ginecologi di confrontarsi, pure in “live surgery” (ossia in diretta), con la chirurgia radicale nel trattamento dei tumori ginecologici, in particolare con forme avanzate del cancro del collo uterino (portio) e dell'ovaio. “I casi non pretrattati di carcinoma ovarico al 3°-4° stadio, come anche le recidive, sono quelli più studiati e discussi durante questi corsi”, ha spiegato Elio Campagnutta, direttore della struttura. “L'interessamento endoaddominale, pluriviscerale di tale neoplasia richiede l'esecuzione di una chirurgia aggressiva "totale", non solo a livello degli organi genitali interni ma, soprattutto, a livello intestinale, dell'alto addome e delle vie urinarie”.
Ai ginecologi viene data la possibilità di confrontarsi con una chirurgia multidisciplinare che affronta complicanze chirurgiche spesso inusuali per un chirurgo ginecologo. “L'obiettivo del raggiungimento del residuo di malattia zero o microscopico, richiede sforzi chirurgici a volte gravati da complicanze, che possono incidere su un rapido recupero della paziente”, ha continuato Campagnutta. “La utilizzazione di tecniche non convenzionali, come la chemioipertermia intra-operatoria, permette un ampio confronto clinico-procedurale su vantaggi e limiti di scelte terapeutiche non sempre codificate”.
 
Particolare attenzione è dedicata alla chirurgia "nerve sparing",nei casi di carcinoma del collo uterino ai primi stadi e alla chirurgia aggressiva demolitiva, sempre nei carcinomi cervicali localmente avanzati. In questo tipo di tecnica vengono risparmiati i fasci nervosi. In alcuni di questi ultimi è eseguita la radioterapia intra-operatoria. Una tecnica che comporta complessi problemi clinico-operativi non ancora standardizzati, che sono motivo di dibattito. “La fattibilità delle linfoadenectomie lomboaortiche, in presenza di grosse masse linfonodali, va studiata per la frequente difficoltà a volte ai limiti con la impossibilità di resezioni linfonodali complete”, ha aggiunto il medico.
La presenza, a turno, dei partecipanti in sala operatoria favorisce la visione diretta dei casi; contemporaneamente gli altri partecipanti con un "tutor" seguono i vari interventi con la possibilità di interagire in tempo reale, acquisendo quindi una conoscenza guidata e molto formativa.
I corsi sono coordinati direttamente da Campagnutta, con l’aiuto di Giorgio Giorda, co-direttore del CRO di Aviano.

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