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Mercoledì 12 FEBBRAIO 2020
Commissariamento ospedali. Lavra (Cimo Lazio): “Solo fumo negli occhi per i cittadini”

Il sindacalista contesta il piano di risparmio da 27 milioni imposto alle Amministrazioni del San Camillo, dell’Umberto I e del San Giovanni Addolorata. “L’imposizione di una rendicontazione burocratico amministrativa trimestrale dei costi assorbirà completamente queste Amministrazioni le quali saranno impedite, per gli effetti di questa ingiunzione, ad affrontare e gestire l’indispensabile riassetto organizzativo utile ad eliminare le gravissime criticità  a tutti note”, sostiene Lavra.

“Qualcuno dovrà spiegare che senso abbia un’operazione contabile di 13,7 milioni di euro nel 2020 più altri 13,6 milioni nel 2021 (per un totale di 23,3 milioni) ai fini di incidere in concreto su un deficit stimato di 276 milioni complessivi riferiti ai 3 Ospedali di cui sopra. Per conseguire il risparmio di questi 27 milioni su 276 milioni la Regione Lazio impone, alle Amministrazioni dei tre nosocomi: San Camillo, Policlinico Umberto I e San Giovanni Addolorata una rendicontazione burocratico amministrativa trimestrale dei costi delle rispettive Aziende Sanitarie. Tale ingiunzione di compito, continua Lavra,  assorbirà completamente queste Amministrazioni le quali saranno impedite, per gli effetti di questa ingiunzione, ad affrontare e gestire l’indispensabile riassetto organizzativo dei rispettivi Ospedali, utile ad eliminare le gravissime criticità  a tutti note”. A lanciare l’allarme è Giuseppe Lavra, Segretario Regionale Cimo Lazio.

In questo modo, secondo Lavra, "la sola buona volontà degli Operatori Sanitari non sarà certo sufficiente a ridurre o evitare i gravi disservizi quotidiani che gravano sugli ospedali, nonostante i loro prodigarsi”.

Il sospetto del segretario regionale Cimo è che “questo fumo negli occhi possa essere funzionale alla imminente apertura di un grande Pronto Soccorso Ospedaliero della capitale che fa parte del settore privato della Sanità laziale”.

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