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Lunedì 24 FEBBRAIO 2020
Coronavirus. La Calabria vuole chiudere le scuole. Misure straordinarie per chi arriva dalle zone a rischio

E’ al vaglio del Governo l’ordinanza con le misure che la Regione Calabria intende adottare per contrastare il coronavirus.  Prevista  la chiusura delle scuole e la sospensione delle manifestazioni pubbliche, ma anche l’adozione di misure precauzionali relative alle persone che arrivano in Calabria dalle zone a rischio, comprese quelle italiane. Santelli: “Ho fatto presente a Speranza la peculiarità della situazione calabrese che vede un ritorno imponente sul territorio da parte delle persone provenienti da zone a rischio”.

La Regione Calabria ha formulato proposta di Ordinanza Regionale su misure precauzionali rispetto all’emergenza Coronavirus che prevedono, tra le altre cose, l’adozione di misure precauzionali relative alle persone che arrivano in Calabria dalle zone a rischio, comprese quelle italiane. Lo annuncia in una nota la presidente della Regione, Jole Santelli, spiegando che la  proposta è al vaglio del comitato tecnico scientifico della Protezione Civile Nazionale, in attesa di ottenere la controfirma del Ministro della Salute.

La proposta di Ordinanza prevede “la chiusura delle scuole e delle università e la sospensione delle manifestazioni pubbliche, nonché misure relative al controllo aeroportuale per il transito nazionale, l’istituzione di un ulteriore numero verde gestito dalla Protezione Civile Regionale e dal Dipartimento Sanità”.

Inoltre l’ordinanza contiene anche “l’adozione di misure precauzionali relative alle persone che arrivano in Calabria dalla cosiddetta “zona rossa” (intendendo, perciò, gli 11 comuni interessati dalle misure più restrittive) e le zone ad alto rischio, Cina e Corea”.

“Comprendo la necessità di un’azione univoca per tutte le Regioni non direttamente interessate dai casi conclamati di Coronavirus, ma ho fatto presente direttamente al Ministro Speranza la peculiarità della situazione calabrese che vede un ritorno imponente sul territorio da parte delle persone provenienti da zone a rischio”, ha spiegato la presidente di Giunta, secondo la quale il provvedimento è “necessario ai fini cautelativi, soprattutto per evitare il diffondersi di un panico al momento ingiustificato”.

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