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Martedì 25 FEBBRAIO 2020
Coronavirus. Rossi (Omceo Milano): “Medici milanesi sono i moderni Militi Ignoti”

Roberto Carlo Rossi interviene per tributare un plauso al coraggio e alla professionalità del personale medico a tutti i livelli. Poi lancia un appello “a tutte le Istituzioni poiché, nonostante fino ad oggi la situazione sia stata gestita con buon impegno ed efficienza, è fondamentale supportare l'operato di tutto il personale sanitario con le attrezzature necessarie a garantire la massima sicurezza di medici e pazienti”.

“In questa situazione di emergenza i medici milanesi, sia gli ospedalieri che quelli convenzionati, sono stati chiamati a rispondere a quella che si può definire una vera e propria missione ippocratica, affrontando in queste ore turni di lavoro estenuanti e spesso con limitate garanzie di sicurezza e l’hanno fatto a testa altissima”. A dichiararlo, in una nota, è il Presidente dell'Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri di Milano, Roberto Carlo Rossi, che commentando la situazione che la città di Milano sta vivendo nelle ultime ore per combattere la diffusione dei casi di coronavirus, definisce i medici milanesi “moderni Militi Ignoti”.

I medici milanesi si sono trovati ad affrontare un virus nuovo con un grandissimo dispendio di risorse ed energie. Ma “il panico non è giustificato”, per l’Omceo Milano, che inviata a “mantenere i nervi saldi”.

Da Rossi anche un appello “a tutte le Istituzioni poiché, nonostante fino ad oggi la situazione sia stata gestita con buon impegno ed efficienza, è fondamentale supportare l'operato di tutto il personale sanitario con le attrezzature necessarie a garantire la massima sicurezza di medici e pazienti, come ad esempio camici monouso, mascherine isolanti e altre attrezzature di prevenzione, cosa che purtroppo non è ancora avvenuta. Tra le preoccupazioni primarie deve necessariamente essere collocata la salvaguardia e la tutela di tutto il personale sanitario lombardo, affinché possa così essere garantito il supporto e l'assistenza necessaria a tutti i pazienti”.

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