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Mercoledì 26 FEBBRAIO 2020
Ricerca. Castellone (M5S): “Istituzione Ministero ad hoc necessaria per valorizzazione settore strategico”

"Il progresso del nostro Paese non può più prescindere da investimenti importanti in Università e Ricerca e a questo Ministero andranno affidate le sfide che ci attendono in questi settori. Dare ai nostri giovani talenti la possibilità di poter ritornare nel Paese che li ha formati deve diventare un'opportunità, per l’Italia, di essere culla di rinascimento scientifico, oltre che di nuovo umanesimo". Così la senatrice del M5S intervenendo oggi in Aula.

"Spero che l’istituzione di un ministero dedicato ad Università e ricerca sia il tentativo vero e concreto di invertire finalmente una rotta sbagliata perché il progresso del nostro Paese non può più prescindere da investimenti importanti in Università e Ricerca e a questo Ministero andranno affidate le sfide che ci attendono in questi settori".
 
Così la senatrice del MoVimento 5 Stelle Maria Domenica Castellone intervenendo nell'Aula del Senato decreto per l'istituzione del Ministero dell'istruzione e del Ministero dell'università e della ricerca.
 
"Dare ai nostri giovani talenti - ha aggiunto - la possibilità di poter ritornare nel Paese che li ha formati deve diventare un'opportunità, per l’Italia, di essere culla di rinascimento scientifico, oltre che di nuovo umanesimo. La ricerca ha bisogno di fondi, di investimenti, di visione, di programmazione del futuro Paese che si vuole costruire. Secondo i dati statistici l'Italia è agli ultimi posti in Europa per investimenti in ricerca e sviluppo con solo l’1.3% del Pil dedicato a questi settori a fronte del 3% di tutti gli altri paesi, considerando inoltre che il 95% di questi investimenti sono a carico di aziende private mentre la spesa finanziata dal Governo raggiunge a malapena lo 0.5% del Pil. I governi che ci hanno preceduto hanno praticato tagli devastanti ai fondi dedicati ad università e ricerca".

Aver oggi garantito in legge di bilancio, ha concluso, "nuove risorse per il diritto allo studio universitario ed aver ampliato il numero dei contratti di formazione specialistica dei medici hanno rappresentato dei segnali incoraggianti; la volontà di questo governo, annunciata dal presidente Conte, di avviare un piano pluriennale di reclutamento di circa 10.000 ricercatori in cinque anni nelle Universita' e negli enti di ricerca risponde alla sua richiesta di dedicare più risorse a questo mondo e l’emendamento previsto nel milleproroghe e finalizzato all’assunzione di 1600 ricercatori e di 1000 professori di II fascia va proprio in questa direzione".  

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