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Mercoledì 28 MARZO 2012
Immigrazione. Un “prontuario medico” in inglese, francese e arabo per i pazienti stranieri

Raccoglie i termini più comuni in ambito medico, tradotti in 4 lingue (compreso l'italiano), e una serie di domande a risposta multipla attraverso cui descrivere i sintomi e la storia clinica. Il tutto correlato di immagini. E' un'iniziativa della Fondazione IntegrA/Azione. Scarica la guida.

Where does it hurt? Qu’est-ce qui te fait mal?
 
E’ così che si chiede “Dove ti fa male?” in inglese, francese e arabo. Le tre lingue usate in “Salute, guida alla medicina per cittadini stranieri”, una sorta di “Prontuario medico dedicato agli operatori sanitari che operano con i migranti” realizzato dalla Fondazione IntegrA/Azione con il patrocinio del ministero per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione, l’Anci e il complesso ospedaliero S. Giovanni Addolorata di Roma.

Un’iniziativa che parte dalla consapevolezza che la presenza di stranieri in Italia è sempre maggiore, e la comunicazione è essenziale per garantire loro il diritto alla cura.
 
“Questa sorta di prontuario medico – spiega Luca Odevaine, presidente di Fondazione IntegrA/Azione – nasce dall’esigenza, verificata direttamente sul territorio, di avere un supporto pratico all’attività quotidiana nel fornire servizi e prestazioni sanitarie a tutti i cittadini. In particolare, questa pubblicazione vuole contribuire a migliorare la capacità di risposte adeguate ed eque alle sfide imposte dalle diversità culturali. Inoltre non bisogna dimenticare – aggiunge Odevaine – che lo scivoloso terreno della paura, accostato alla mancanza di informazione, resta una discriminante per gli immigrati italiani sul fronte dell’accesso alla sanità”. 
 
La guida raccoglie un frasario di domande a risposte multiple, di maggiore uso nelle strutture mediche. A partire dalla raccolta dei dati anagrafici e dalla storia medica di un paziente. Una sezione speciale è dedicata alla donna, con parole e termini più comuni in ambito medico per la gravidanza, la contraccezione, la pediatria e la violenza. È tradotta in inglese, francese e arabo, con note a margine e in un formato agile. Ai concetti chiari e semplici, corrisponde un linguaggio grafico di grande utilità per facilitare la comprensione del contenuto della pubblicazione (vedi esempio a fondo pagina).
 
In otto anni il numero di stranieri residenti in Italia si è triplicato, superando i 4,5 milioni di presenze. A questi vanno aggiunti i circa 600.000 stranieri senza permesso di soggiorno stimati dalla Caritas.  Una crescita che va di pari passo con l’aumentare dell’utenza straniera di ambulatori e pronto soccorso. Basti pensare che i ricoveri in regime ordinario degli stranieri da Pfpm (Paesi a forte pressione migratoria) sono raddoppiati nell’arco di un quinquennio; dal 2,6% del 2003 al 4,6% del 2008. In definitiva dal 2000 al 2008, l’Istat ha registrato una variazione percentuale di + 101,3 di dimissioni ospedaliere di stranieri in ricovero in regime ordinario. Se poi si considerano le prestazioni in day hospital i numeri salgono ancora (variazione % 2000 – 2008: + 192). Un aumento motivato anche dal disagio economico, sociale e di salute, che moltissimi stranieri si trovano a vivere nella nostra società.


 

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