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Venerdì 28 FEBBRAIO 2020
Per affrontare l’emergenza c’è bisogno di personale tecnico sanitario di laboratorio biomedico



Gentile direttore,
l’emergenza per il Coronavirus non ha spostato il ciclo delle abitudini del tecnico sanitario di laboratorio biomedico. Un’abitudine, come spiega Charles Duhigg in “Il potere delle abitudini”, è composta di tre elementi stimolo, routine e ricompensa. La regola principale è che questa esperienza serve a formarci e aiutarci sempre più a far comprendere “il mondo” in cui lavorano i tecnici sanitari di laboratorio biomedico.

E’ una visione di come dare il proprio contributo professionale all’interno del sistema sanitario in termini di credibilità e robustezza tecnico – scientifica.
Spesso ci si dimentica, forse perché non è un abitudine, di chi non lavora …. “ the patient’s bedside” ma contribuisce fattivamente alla qualità di vita del paziente.
 
Il punto è il senso delle proporzioni: non è etico distogliere attenzione e risorse da problemi reali in favore di rischi ipotetici. I problemi più importanti da risolvere restano le principali malattie infettive e l’epidemia strisciante delle malattie neoplastiche, metaboliche e cardiovascolari, attraverso il rafforzamento dei servizi sanitari di base. In un contesto generale di crisi finanziaria, in cui le risorse destinate alla cooperazione per lo sviluppo e la salute globale vanno riducendosi, l’allocazione delle risorse deve rispettare criteri rigorosi di priorità.

Per fronteggiare il Coronavirus, in Italia, in una settimana, sono stati eseguiti quasi 10mila tamponi e se l’obiettivo è di diminuire il tempo di ottenimento dei risultati di laboratorio e così ridurre di conseguenza il tempo di attesa dei dati, il tempo di ricovero e il costo socio – sanitario, per fare questo c’è bisogno del personale tecnico sanitario di laboratorio biomedico …. Ovviamente con beneficio per il paziente.
 
Saverio Stanziale
Presidente S.I.T.La.B. 

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