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Lunedì 02 APRILE 2012
Molise. Iorio: “Difficile garantire i Lea con taglio risorse”

Per il governatore, intervenuto a Napoli al 18° Congresso nazionale delle Malattie Digestive, si deve considerare che sono ormai 10 le Regioni con Piano di rientro, “e si tratta di una situazione di ordinarietà per garantire livelli di assistenza uguali su tutto il territorio”.

"È sicuramente condivisibile il concetto che più spesa non vuol dire più qualità, ma è altrettanto vero che è difficile fare più qualità con minori fondi a disposizione. È dunque difficilmente immaginare come si possa definire il nuovo Patto per la salute per garantire i Lea con un taglio delle risorse disponibili di circa 8 miliardi di Euro”. Così il presidente della Regione, Michele  Iorio,  è intervenuto anche nella sua qualità di vicepresidente della Conferenza delle Regioni, a Napoli, al 18° Congresso nazionale delle Malattie Digestive.

Per Iorio non si può poi non tenere nella giusta considerazione il dato che vede 10 regioni italiane in piano di rientro dal deficit. “Uno stato - ha detto - che non è legato più di fatto ad una condizione emergenziale o di straordinarietà,  ma ormai ad una situazione di ordinarietà rispetto alla necessità di garantire, al netto di sprechi o spese inutili che sicuramente debbono essere eliminati, livelli di assistenza prefissati ed eguali su tutto il territorio nazionale”.

Parlando delle diversità che connotano le diverse regioni italiane, sia dal punto di vista della loro ampiezza e conformazione territoriale, sia nell’ottica della popolazione residente, per il governatore “fissare obiettivi finanziari uguali per tutti vuol dire aumentare le differenze e giungere al paradosso politico di dare più a chi ha già molto e togliere a chi ha già meno. È allora opportuno fissare obiettivi che vadano nel senso di aumentare la qualità delle prestazioni tenendo conto delle diversità e degli stati di partenza”.

“Abbiamo quindi bisogno - ha concluso Iorio - non di una ormai troppo abusata divisione del Paese in regioni virtuose e non, ma di giungere a politiche nazionali e regionali improntate al virtuosismo di costruire un sistema futuro della sanità che sia sostenibile e raggiungibile in un periodo dato per tutte le regioni, magari nell'ottica di un  federalismo improntato alla responsabilità di chi amministra".

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